PD:elettrodotto Redipuglia-Ud Ovest,presentare valutazioni tecniche
(ACON) Trieste, 8 lug - COM/MPB - "La gestione dell'elettrodotto
Redipuglia-Udine Ovest, richiesto da Terna e dalla Danieli-Abs
per, garantire la sicurezza e la continuità energetica, è
l'esempio eclatante della distanza della Giunta regionale e del
presidente Renzo Tondo dalla politica industriale e energetica".
E' quanto afferma una nota del Gruppo consiliare regionale del
Partito Democratico che fa notare inoltre che "negli ultimi
quattro anni l'esecutivo regionale non è riuscito né ad aprire
con la Danieli un'interlocuzione efficace sul destino industriale
dell'importante azienda friulana, né quantomeno ad indicare i
modi attraverso cui disporre di energia a prezzi convenienti per
il sistema produttivo locale".
"In questo frangente, va invece riconosciuto il comportamento dei
Comuni attraversati dall'elettrodotto e coinvolti
dall'insediamento industriale dell'Abs che si sono impegnati
ricercando il confronto con i vertici dell'azienda, i sindacati e
le istituzioni interessate è da considerare un comportamento
scorretto l'assenza dagli incontri della Regione e della
Provincia che non hanno mai ritenuto di essere presenti con i
loro principali responsabili di governo o, quando lo hanno fatto,
hanno mandato funzionari con il solo compito di ascoltare.
Eppure, la Regione e la Provincia hanno il dovere istituzionale
di coordinare i soggetti locali e sono chiamati ad individuare
una sintesi il più possibile condivisa.
"I Comuni e altre associazioni si sono espressi da oltre cinque
anni sul progetto Terna richiedendo anzitutto l'adozione di
garanzie ambientali per una corretta realizzazione di un'opera
impattante per il territorio e ininfluente sull'abbassamento dei
costi energetici per le imprese. In questo senso hanno avanzato
una serie di proposte, tra cui uno studio appropriato per
l'interramento totale o parziale dell'infrastruttura energetica
(peraltro a questa soluzione si ricorrerà nella costruzione di un
elettrodotto in Carnia) e il coinvolgimento di un soggetto terzo
al fine di disporre di altri punti di vista tecnico-scientifici.
"La Giunta Regionale, divisa al proprio interno, non è riuscita
finora a completare alcuna istruttoria sul tema e ad esprimersi
compiutamente sulle due opzioni, fra le ipotesi in discussione:
quella relativa all'interramento della nuova linea, e quella
all'utilizzo e potenziamento della linea esistente su cui
inserire l'impianto a 380 kv.
"Questa situazione è aggravata dalla mancanza del Piano
Energetico Regionale utile, tra l'altro, ad inquadrare lo
scenario energetico regionale, presente e futuro, e la funzione
delle centrali di Monfalcone e Torviscosa.
"Alla Giunta Regionale - conclude la nota - si richiede di
mettere finalmente a disposizione dei Comuni coinvolti, delle
imprese, del sindacato e delle associazioni, le valutazioni
tecniche, ambientali ed operative riguardo sia le due opzioni sia
le condizioni necessarie per disporre di elettricità a basso
costo. La si esorta inoltre a non scaricare sui Comuni gli
effetti sull'occupazione e sugli investimenti determinati dalle
eventuali decisioni di Danieli e dell'Abs, qualora volessero
delocalizzare o bloccare il rinnovo degli impianti. Se le aziende
vorranno spostare le produzioni per competere meglio, l'unico
colpevole sarà Tondo che, dal 2008 ad oggi, non è riuscito a
compiere alcun passo concreto sulla strategica questione
energetica né sulla semplificazione burocratico-amministrativa
richiesta dalle imprese".
MPB