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Citt:Colussi,collocazione museale per i lacunari dipinti dall'Amalteo

11.07.2012
11:08
(ACON) Trieste, 11 lug - COM/MPB - Accolto dalla Giunta regionale l'ordine del giorno n. 11 proposto durante l'assestamento di bilancio dal consigliere Piero Colussi (Cittadini - Libertà Civica) e sottoscritto dai colleghi Menis e della Mea (PD), De Mattia, Picco e Piccin (LN) e Agnola (IdV), che impegna l'Esecutivo regionale "a verificare con il Comune di Gemona del Friuli e la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Friuli Venezia Giulia la fattibilità di una soluzione museale ed espositiva in grado di consentire una adeguata fruibilità dei 36 lacunari dipinti da Pomponio Amalteo".

"Non potremo considerare definitivamente conclusa la ricostruzione del Friuli dopo il terremoto del 1976 fino a che non verrà affrontata e risolta l'annosa questione del lacunari che Pomponio Amalteo dipinse nel 1533 per il soffitto della Chiesa di San Giovanni in Brolo e che, miracolosamente si salvarono, quasi integralmente, dal crollo della chiesa" - ha affermato il consigliere Piero Colussi commentando il positivo accoglimento dell'ordine del giorno da parte della Giunta Tondo.

"Purtroppo - spiega Colussi - si tratta di una storia che si protrae da molto tempo e che ha visto in passato le importanti risorse destinate dalla Regione per la costruzione di un auditorium capace di ospitare i 36 lacunari superstiti spostate dal Comune ad altre destinazioni meno nobili.

"E' un vero delitto - prosegue Colussi - che l'opera dell'Amalteo, che secondo molti studiosi rappresenta uno degli esempi più interessanti del rinascimento friulano, giaccia da tempo nei magazzini del Museo Civico, invisibile ed abbandonata.

"Ora - conclude il consigliere - è necessario, svanita oramai la possibilità di ricostruire la Chiesa di San Giovanni dov'era e com'era, che l'amministrazione comunale si attivi per individuare uno spazio espositivo adeguato e capace di ricollocare l'opera dell'Amalteo in modo tale da restituire una lettura d'insieme dell'opera, in uno spazio adatto, per ampiezza, visuale prospettica e luce, a rendere così fruibile il celebre soffitto nella sua unità figurativa".