UAR: Rosolen, pdl più disciplina per incompatibilità assessori
(ACON) Trieste, 13 lug - COM/RC - La certezza che, in maniera
trasparente e imparziale, stiamo facendo il nostro dovere: è
questo il messaggio che Alessia Rosolen, consigliera regionale di
Un'Altra Regione, intende lanciare con la proposta di legge
"Modifiche alla disciplina in materia di incompatibilità e di
risoluzione dei conflitti di interesse dei membri della Giunta
regionale e dei Consiglieri regionali, ai sensi dell'articolo 12,
secondo comma, dello Statuto".
La sua intenzione - fa sapere - è sanare una profonda lacuna e
garantire principi oggettivi da parte dei pubblici amministratori
regionali per il buon andamento su cui deve reggersi il Governo
del territorio. La Giunta regionale sta operando senza essersi
uniformata alle regole del conflitto di interessi fissate dal
Governo più di sette anni fa. Ciò significa che un membro della
Giunta regionale potrebbe tranquillamente partecipare alla
discussione, e alla votazione, di delibere che tocchino interessi
di parenti o affini senza che ciò violi alcuna norma
amministrativa. La norma penale, infatti, sanziona le ipotesi in
cui ciò configuri vantaggi o danni ingiusti, ma sono numerose le
ipotesi in cui non interviene, lasciando la tutela di alcuni
interessi collettivi alla norma amministrativa, che in questo
caso non c'è.
Il paradosso è che al momento un consigliere comunale o un
assessore di un ente locale è tenuto, giustamente, secondo quanto
previsto dal Testo unico sugli enti locali (articolo 77 della
legge 267/2000) a non partecipare a votazioni che tocchino
interessi propri o di parenti, ma questo stesso obbligo,
inspiegabilmente, non sussiste per un assessore regionale.
La norma nazionale, che a suo tempo venne emanata per risolvere
eventuali conflitti di interesse dei membri del Governo,
prevedeva, all'articolo 1, il recepimento della stessa norma da
parte delle Regioni. Recepimento - fa presente la Rosolen - che
in Friuli Venezia Giulia non è mai avvenuto. La proposta di legge
interviene per migliorare il sistema di regole su cui si basa la
normativa regionale: da un lato l'estensione della normativa in
materia di conflitto di interessi (LR 21/2004), dall'altro
l'affidamento di nuove funzioni al Collegio di garanzia
rimodellando l'articolo 79 della LR 28/2007 e affidandogli
funzioni di verifica e controllo nel corso di tutta la
legislatura, infine l'adeguamento di tutta la LR 21/2004.