LN: rinegoziare il patto fiscale su Irpef e patto Tremonti
(ACON) Trieste, 13 lug - COM/RC - La Lega Nord del Friuli
Venezia Giulia pretende di rinegoziare il patto fiscale con Roma.
Non ci possiamo più permettere regali - hanno affermato il
segretario nazionale Matteo Piasente, il capogruppo in Consiglio
regionale Danilo Narduzzi e i consiglieri regionali nel corso
della conferenza stampa tenutasi questa mattina nella sede
centrale di Reana del Rojale.
Il Carroccio spiega che "a regime, spending review, decreto Salva
Italia e patto Tremonti prosciugherebbero le casse di questa
Regione. Complessivamente, evaporerebbe circa un miliardo di euro
l'anno, che Roma userebbe solo per tamponare le copiose emorragie
del Sud. Con un bilancio regionale che pareggia a circa 4,5
miliardi, e 2,5 miliardi che vanno alla sanità, alla Regione
resterebbe circa 1 miliardo, al netto dei salassi romani. Sfida
ciclopica, forse impossibile. Sarebbe più saggio alzare bandiera
bianca e affidare le chiavi del palazzo di piazza Unità al
professor Monti".
La Lega rivendica il "diritto/dovere di esercitare l'autonomia
come strumento di avanguardia federalistica, e non certo come
privilegio anacronistico, attraverso poche mosse, a partire dalla
prima: trattenere l'Irpef dei 42mila dipendenti statali che
lavorano in Friuli Venezia Giulia e aprire un nuovo fronte sui
lavoratori di aziende private.
Ugo De Mattia, vicecapogruppo ed estensore di un ordine del
giorno ad hoc, spiega: "Solo nella scuola ci sono oltre 20mila
lavoratori cui la Regione garantisce servizi sanitari,
assistenziali, trasporti senza che da Roma arrivi un centesimo.
Se ci aggiungiamo dipendenti di forze dell'ordine, poste e altre
strutture, arriviamo a un esercito di 42mila persone che
beneficiano dei servizi regionali e pagano le tasse a Roma. Non
meno importante è la partita sui dipendenti delle aziende
private: i dipendenti lavorano qui, ma le loro tasse finiscono
nella regione dove l'azienda ha sede legale. Sbagliato
concettualmente, gravissimo economicamente. Da questo Governo
così avvezzo alla riscossione di tasse e balzelli, ci aspettiamo
onestà e trasparenza su questa vicenda: qui la Regione paga i
servizi ai suoi cittadini, e Roma si ciuccia i contributi."
Seconda mossa: l'azzeramento del patto Tremonti, anticamera di un
federalismo smantellato da questo Governo, perciò l'accordo
raggiunto con l'Esecutivo precedente è carta straccia a tutti gli
effetti.
Secondo la Lega, "solo con questi due semplici accorgimenti si
recupererebbero dai 550 ai 600 milioni l'anno, senza riaprire il
fronte della terza corsia, su cui ribadiamo il principio già
espresso: si tratta di un'infrastruttura strategica per la
regione, per l'Italia e per l'Europa. Perché ci dobbiamo
sobbarcare il 100% dei costi? Roma non può disconoscere il valore
dell'opera e le dichiarazioni del ministro Passera, da questo
punto di vista, sono eloquenti".
Infine, la sanità: "La nostra sanità ce la paghiamo noi al 100%.
È al top a livello europeo per standard qualitativi. Non
chiediamo un centesimo a Roma. Ma non pensiamo minimamente a
farci vessare da uno Stato che, su questo capitolo, dovrebbe
commissariare le solite 4-5 Regioni anziché perseguitare i primi
della classe".