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LN: rinegoziare il patto fiscale su Irpef e patto Tremonti

13.07.2012
12:38
(ACON) Trieste, 13 lug - COM/RC - La Lega Nord del Friuli Venezia Giulia pretende di rinegoziare il patto fiscale con Roma. Non ci possiamo più permettere regali - hanno affermato il segretario nazionale Matteo Piasente, il capogruppo in Consiglio regionale Danilo Narduzzi e i consiglieri regionali nel corso della conferenza stampa tenutasi questa mattina nella sede centrale di Reana del Rojale.

Il Carroccio spiega che "a regime, spending review, decreto Salva Italia e patto Tremonti prosciugherebbero le casse di questa Regione. Complessivamente, evaporerebbe circa un miliardo di euro l'anno, che Roma userebbe solo per tamponare le copiose emorragie del Sud. Con un bilancio regionale che pareggia a circa 4,5 miliardi, e 2,5 miliardi che vanno alla sanità, alla Regione resterebbe circa 1 miliardo, al netto dei salassi romani. Sfida ciclopica, forse impossibile. Sarebbe più saggio alzare bandiera bianca e affidare le chiavi del palazzo di piazza Unità al professor Monti".

La Lega rivendica il "diritto/dovere di esercitare l'autonomia come strumento di avanguardia federalistica, e non certo come privilegio anacronistico, attraverso poche mosse, a partire dalla prima: trattenere l'Irpef dei 42mila dipendenti statali che lavorano in Friuli Venezia Giulia e aprire un nuovo fronte sui lavoratori di aziende private.

Ugo De Mattia, vicecapogruppo ed estensore di un ordine del giorno ad hoc, spiega: "Solo nella scuola ci sono oltre 20mila lavoratori cui la Regione garantisce servizi sanitari, assistenziali, trasporti senza che da Roma arrivi un centesimo. Se ci aggiungiamo dipendenti di forze dell'ordine, poste e altre strutture, arriviamo a un esercito di 42mila persone che beneficiano dei servizi regionali e pagano le tasse a Roma. Non meno importante è la partita sui dipendenti delle aziende private: i dipendenti lavorano qui, ma le loro tasse finiscono nella regione dove l'azienda ha sede legale. Sbagliato concettualmente, gravissimo economicamente. Da questo Governo così avvezzo alla riscossione di tasse e balzelli, ci aspettiamo onestà e trasparenza su questa vicenda: qui la Regione paga i servizi ai suoi cittadini, e Roma si ciuccia i contributi."

Seconda mossa: l'azzeramento del patto Tremonti, anticamera di un federalismo smantellato da questo Governo, perciò l'accordo raggiunto con l'Esecutivo precedente è carta straccia a tutti gli effetti.

Secondo la Lega, "solo con questi due semplici accorgimenti si recupererebbero dai 550 ai 600 milioni l'anno, senza riaprire il fronte della terza corsia, su cui ribadiamo il principio già espresso: si tratta di un'infrastruttura strategica per la regione, per l'Italia e per l'Europa. Perché ci dobbiamo sobbarcare il 100% dei costi? Roma non può disconoscere il valore dell'opera e le dichiarazioni del ministro Passera, da questo punto di vista, sono eloquenti".

Infine, la sanità: "La nostra sanità ce la paghiamo noi al 100%. È al top a livello europeo per standard qualitativi. Non chiediamo un centesimo a Roma. Ma non pensiamo minimamente a farci vessare da uno Stato che, su questo capitolo, dovrebbe commissariare le solite 4-5 Regioni anziché perseguitare i primi della classe".