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Presidente Franz visita a Gemona Cineteca e Archivio del cinema

16.07.2012
12:09
(ACON) Trieste, 16 lug - COM/AB - Il presidente del Consiglio regionale Maurizio Franz ha fatto visita a Gemona alla Cineteca del Friuli, facendo tappa sia all'Archivio del Cinema del Friuli Venezia Giulia inaugurato nel marzo del 2008 e situato nella zona artigianale, sia alla sede storica di via Bini ospitata nell'antico Palazzo Gurisatti, dove trovano collocazione la biblioteca, una videoteca, un'audioteca e una fototeca.

Nel corso della visita Franz è stato accompagnato dai fondatori della Cineteca del Friuli Livio Jacob, che ora ricopre il ruolo di direttore, e Piera Patat oltre che dal curatore di progetto Luca Giuliani.

"Le origini della Cineteca - ricorda Franz - risalgono ai mesi immediatamente successivi al sisma del maggio del 1976, quando le due sale cinematografiche allora esistenti a Gemona distrutte dal sima vennero rimpiazzate da una serie di proiezioni itineranti nelle tendopoli, soluzioni di certo improvvisate dal punto di vista tecnico, ma che ebbero il fondamentale effetto di stimolare l'idea di costituire un cineclub che avesse sede stabile a Gemona: il tutto si materializzò nell'agosto dell'anno successivo (1977) quando, per merito in primis di Jacob e Patat, nacque ufficialmente la Cineteca."

In Palazzo Gurisatti, sito nel cuore di Gemona a due passi dal Duomo, il presidente ha visitato la biblioteca del cinema che rappresenta il più consistente fondo specializzato della regione e anche il più aggiornato esistente in Italia: qui sono raccolti, a disposizione di studenti, studiosi e appassionati ben 25.000 tra volumi e opuscoli.

"Si tratta di un patrimonio di straordinario valore storico-culturale - precisa Franz - basti pensare, ad esempio, agli oltre 3000 volumi costituenti il Fondo Alexander Walker, dal nome del celebre critico e saggista inglese, grande amico del regista Stanley Kubrick, che ha lasciato le sue opere alla Cineteca dopo averla visitata per tre volte a cavallo tra il 2000 e il 2002". La visita del presidente Franz era cominciata all'Archivio Cinema del Friuli, una struttura tecnologicamente avanzata di conservazione delle pellicole a basso tasso di umidità (30%) e a temperatura controllate (tra i 4 e i 6 gradi) in modo da rallentare il processo di deterioramento delle stesse. L'archivio si avvale anche di un servizio di valorizzazione del patrimonio cinematografico attraverso attività di ricerca, promozione e restauro del materiale. A oggi sono circa 15.000 le bobine presenti in archivio (trovano spazio, tra l'altro, il cinema italiano, una ricca collezione internazionale e documentari del cinema austro-ungarico, di quello fascista e nazista, zarista e sovietico, coloniale, franchista e maoista) mentre la capienza è addirittura di 100.000 pellicole.

Ancora il presidente: "Si tratta sicuramente di uno degli archivi più funzionali e all'avanguardia di tutta Italia: le sue notevoli dimensioni, poi, consentono di ospitare anche materiale esterno assecondando così le numerose richieste di deposito provenienti da altre regioni come ad esempio è successo con il Veneto".

L'incontro è stato anche l'occasione per fare il punto sull'esposizione che sarà ospitata prossimamente nella sede del Consiglio regionale a Trieste e che avrà a oggetto le fotografie scattate da Elio Ciol sul set del film di David Maria Turoldo "Gli Ultimi", girato in Friuli esattamente mezzo secolo fa, nel 1962, e di cui la Cineteca del Friuli, in collaborazione con il Centro Espressioni Cinematografiche di Udine e Cinemazero di Pordenone, ha curato il restauro in funzione di un'edizione del film in DVD.