Presidente Franz visita a Gemona Cineteca e Archivio del cinema
(ACON) Trieste, 16 lug - COM/AB - Il presidente del Consiglio
regionale Maurizio Franz ha fatto visita a Gemona alla Cineteca
del Friuli, facendo tappa sia all'Archivio del Cinema del Friuli
Venezia Giulia inaugurato nel marzo del 2008 e situato nella zona
artigianale, sia alla sede storica di via Bini ospitata
nell'antico Palazzo Gurisatti, dove trovano collocazione la
biblioteca, una videoteca, un'audioteca e una fototeca.
Nel corso della visita Franz è stato accompagnato dai fondatori
della Cineteca del Friuli Livio Jacob, che ora ricopre il ruolo
di direttore, e Piera Patat oltre che dal curatore di progetto
Luca Giuliani.
"Le origini della Cineteca - ricorda Franz - risalgono ai mesi
immediatamente successivi al sisma del maggio del 1976, quando le
due sale cinematografiche allora esistenti a Gemona distrutte dal
sima vennero rimpiazzate da una serie di proiezioni itineranti
nelle tendopoli, soluzioni di certo improvvisate dal punto di
vista tecnico, ma che ebbero il fondamentale effetto di stimolare
l'idea di costituire un cineclub che avesse sede stabile a
Gemona: il tutto si materializzò nell'agosto dell'anno successivo
(1977) quando, per merito in primis di Jacob e Patat, nacque
ufficialmente la Cineteca."
In Palazzo Gurisatti, sito nel cuore di Gemona a due passi dal
Duomo, il presidente ha visitato la biblioteca del cinema che
rappresenta il più consistente fondo specializzato della regione
e anche il più aggiornato esistente in Italia: qui sono raccolti,
a disposizione di studenti, studiosi e appassionati ben 25.000
tra volumi e opuscoli.
"Si tratta di un patrimonio di straordinario valore
storico-culturale - precisa Franz - basti pensare, ad esempio,
agli oltre 3000 volumi costituenti il Fondo Alexander Walker, dal
nome del celebre critico e saggista inglese, grande amico del
regista Stanley Kubrick, che ha lasciato le sue opere alla
Cineteca dopo averla visitata per tre volte a cavallo tra il 2000
e il 2002".
La visita del presidente Franz era cominciata all'Archivio Cinema
del Friuli, una struttura tecnologicamente avanzata di
conservazione delle pellicole a basso tasso di umidità (30%) e a
temperatura controllate (tra i 4 e i 6 gradi) in modo da
rallentare il processo di deterioramento delle stesse.
L'archivio si avvale anche di un servizio di valorizzazione del
patrimonio cinematografico attraverso attività di ricerca,
promozione e restauro del materiale. A oggi sono circa 15.000 le
bobine presenti in archivio (trovano spazio, tra l'altro, il
cinema italiano, una ricca collezione internazionale e
documentari del cinema austro-ungarico, di quello fascista e
nazista, zarista e sovietico, coloniale, franchista e maoista)
mentre la capienza è addirittura di 100.000 pellicole.
Ancora il presidente: "Si tratta sicuramente di uno degli archivi
più funzionali e all'avanguardia di tutta Italia: le sue notevoli
dimensioni, poi, consentono di ospitare anche materiale esterno
assecondando così le numerose richieste di deposito provenienti
da altre regioni come ad esempio è successo con il Veneto".
L'incontro è stato anche l'occasione per fare il punto
sull'esposizione che sarà ospitata prossimamente nella sede del
Consiglio regionale a Trieste e che avrà a oggetto le fotografie
scattate da Elio Ciol sul set del film di David Maria Turoldo
"Gli Ultimi", girato in Friuli esattamente mezzo secolo fa, nel
1962, e di cui la Cineteca del Friuli, in collaborazione con il
Centro Espressioni Cinematografiche di Udine e Cinemazero di
Pordenone, ha curato il restauro in funzione di un'edizione del
film in DVD.