UAR: Rosolen, puntare a pieno utilizzo Interporto Cervignano
(ACON) Trieste, 17 lug - COM/AB - "Negli ultimi mesi abbiamo
sollecitato in diverse occasioni il presidente Tondo e
l'assessore Riccardi per avere un quadro chiaro della
sostenibilità finanziaria del progetto della terza corsia per
l'A4: ne è emerso un quadro in perenne evoluzione e con palesi
criticità. Il recente monito della Corte dei conti non fa altro
che confermare evidenti preoccupazioni sulla possibilità di
avviare questo progetto in queste attuali condizioni economiche e
di bilancio".
A sostenerlo è Alessia Rosolen, consigliere regionale di Un'Altra
Regione, che aggiunge.
"Perché l'assessore Riccardi ha voluto tenere separata la
questione dell'ampliamento della terza corsia dalle potenzialità
logistiche di questa Regione? Perché non si punta sul pieno
utilizzo dell'Interporto di Cervignano che permetterebbe di
spostare il traffico di merci dal canale autostradale (con un
evidente alleggerimento del traffico pesante di Tir sulla A4) al
canale intermodale ferroviario?"
"L'assessore regionale si è occupato solo del coordinamento dei
nodi logistici con il sistema portuale regionale: aspetto
sicuramente importante, ma ragionando a comparti stagni ha posto
forti limiti alla politica dei trasporti in questa regione,
perché il sistema dei trasporti deve essere gestito all'interno
di una catena logistica integrata, come un vero valore aggiunto
del prodotto finale".
"Dopo la legge regionale 7/2004 che contiene interventi per lo
sviluppo del trasporto combinato, con la quale erano stati
stanziati fondi per 9 milioni di euro dal 2007 al 2009, non c'è
stato niente di ulteriormente significativo nella politica di
governo del trasporto in questa Regione. Specificatamente, le
risorse sono servite per gli investimenti nei sistemi informatici
e telematici, per l'acquisto di attrezzature per il trasbordo e
la movimentazione delle merci, per le attrezzature da adibire al
trasporto combinato, per l'acquisto di nuove attrezzature idonee
a migliorare gli standard di sicurezza del trasporto marittimo in
ambito portuale e per l'acquisto di trattori stradali di nuova
generazione".
"È doveroso puntare su una politica dell'intermodalità diretta a
diminuire la pressione sul settore dell'autotrasporto, ed è
pienamente in linea con le conclusioni tracciate dal Consiglio
europeo a Goteborg in cui si dichiara che tutte le misure che
contribuiscano a realizzare un trasferimento dei trasporti dalla
strada verso modalità più rispettose dell'ambiente, sono il
fulcro della politica del trasporto sostenibile. Per liberare
integralmente le potenzialità del trasporto intermodale occorre
governare l'incremento del trasporto merci, portando gli
operatori a scegliere modalità alternative all'uso del percorso
stradale".
"Perché Tondo e Riccardi hanno abbandonato ogni progetto politico
su questa prospettiva logistica del trasporto merci, preferendo
insistere su una spesa da miliardi di euro (terza corsia A4) in
un momento di recessione economica e sociale, per un collegamento
che è solo di transito tra mercati che si trovano a ovest e a est
del Friuli Venezia Giulia? Partendo dal presupposto che
l'Amministrazione ha investito molto finanziariamente, nel corso
degli anni, per la realizzazione dell'Interporto di Cervignano,
spiace constatare che attualmente esso risulta largamente
sottodimensionato in termini di potenzialità operative, pur
essendo un patrimonio della nostra regione che andrebbe invece
valorizzato e sfruttato pienamente, anche perché collocato in
prossimità dei due corridoi plurimodali identificati dal Piano
generale dei trasporti: il Pedealpino-Padano
(Torino-Milano-Venezia-Trieste/Udine-Tarvisio) e il Trasversale
Orientale (Roma-Cesena-Venezia-Udine-Tarvisio), che sono parte
della rete europea. Non solo, l'Interporto è collocato in
posizione baricentrica rispetto ai più importanti centri
regionali, alle piattaforme inland e ai porti, Porto Nogaro a 11
km, Monfalcone a 29, Trieste a 48. Un nuovo collegamento tra
l'autostrada A4 e l'Interporto è stato già previsto in modo da
separare il traffico merci e di lunga percorrenza da quello
locale e da adeguare l'infrastruttura ai previsti livelli di
traffico merci pesante connessi all'attivazione dell'interporto
stesso. È stato previsto un nuovo casello autostradale sulla A4 e
una variante alla SS 352 che permetta l'accesso diretto
all'interporto senza dover più attraversare il comune di
Cervignano".
"Sono intuibili le potenzialità non sfruttate - per
l'autotrasporto straniero di transito dall'est Europa o
dall'ovest della nostra regione, dove è già attivo il mega
interporto di Padova - con il collegamento dell'interporto di
Cervignano attraverso la direttrice Venezia/Trieste (autoporto di
Fernetti), con la direttrice Udine/Tarvisio (autoporto di
Pontebba), e mediante la connessione con l'area di Gorizia
(autoporto di Sant'Andrea) attraverso il raccordo che si dirama
dall'A4 a Villesse, a circa 10 km dal casello di Palmanova".
"Invece - conclude Rosolen - le chilometriche colonne di Tir
stranieri continuano a passare per l'autostrada come se
l'Interporto non esistesse, con conseguenze ambientali dovute
all'alto tasso di inquinamento che sono devastanti per le zone
adiacenti, anche in termini di inquinamento acustico".