News


UAR: Rosolen, puntare a pieno utilizzo Interporto Cervignano

17.07.2012
13:15
(ACON) Trieste, 17 lug - COM/AB - "Negli ultimi mesi abbiamo sollecitato in diverse occasioni il presidente Tondo e l'assessore Riccardi per avere un quadro chiaro della sostenibilità finanziaria del progetto della terza corsia per l'A4: ne è emerso un quadro in perenne evoluzione e con palesi criticità. Il recente monito della Corte dei conti non fa altro che confermare evidenti preoccupazioni sulla possibilità di avviare questo progetto in queste attuali condizioni economiche e di bilancio".

A sostenerlo è Alessia Rosolen, consigliere regionale di Un'Altra Regione, che aggiunge.

"Perché l'assessore Riccardi ha voluto tenere separata la questione dell'ampliamento della terza corsia dalle potenzialità logistiche di questa Regione? Perché non si punta sul pieno utilizzo dell'Interporto di Cervignano che permetterebbe di spostare il traffico di merci dal canale autostradale (con un evidente alleggerimento del traffico pesante di Tir sulla A4) al canale intermodale ferroviario?"

"L'assessore regionale si è occupato solo del coordinamento dei nodi logistici con il sistema portuale regionale: aspetto sicuramente importante, ma ragionando a comparti stagni ha posto forti limiti alla politica dei trasporti in questa regione, perché il sistema dei trasporti deve essere gestito all'interno di una catena logistica integrata, come un vero valore aggiunto del prodotto finale".

"Dopo la legge regionale 7/2004 che contiene interventi per lo sviluppo del trasporto combinato, con la quale erano stati stanziati fondi per 9 milioni di euro dal 2007 al 2009, non c'è stato niente di ulteriormente significativo nella politica di governo del trasporto in questa Regione. Specificatamente, le risorse sono servite per gli investimenti nei sistemi informatici e telematici, per l'acquisto di attrezzature per il trasbordo e la movimentazione delle merci, per le attrezzature da adibire al trasporto combinato, per l'acquisto di nuove attrezzature idonee a migliorare gli standard di sicurezza del trasporto marittimo in ambito portuale e per l'acquisto di trattori stradali di nuova generazione".

"È doveroso puntare su una politica dell'intermodalità diretta a diminuire la pressione sul settore dell'autotrasporto, ed è pienamente in linea con le conclusioni tracciate dal Consiglio europeo a Goteborg in cui si dichiara che tutte le misure che contribuiscano a realizzare un trasferimento dei trasporti dalla strada verso modalità più rispettose dell'ambiente, sono il fulcro della politica del trasporto sostenibile. Per liberare integralmente le potenzialità del trasporto intermodale occorre governare l'incremento del trasporto merci, portando gli operatori a scegliere modalità alternative all'uso del percorso stradale".

"Perché Tondo e Riccardi hanno abbandonato ogni progetto politico su questa prospettiva logistica del trasporto merci, preferendo insistere su una spesa da miliardi di euro (terza corsia A4) in un momento di recessione economica e sociale, per un collegamento che è solo di transito tra mercati che si trovano a ovest e a est del Friuli Venezia Giulia? Partendo dal presupposto che l'Amministrazione ha investito molto finanziariamente, nel corso degli anni, per la realizzazione dell'Interporto di Cervignano, spiace constatare che attualmente esso risulta largamente sottodimensionato in termini di potenzialità operative, pur essendo un patrimonio della nostra regione che andrebbe invece valorizzato e sfruttato pienamente, anche perché collocato in prossimità dei due corridoi plurimodali identificati dal Piano generale dei trasporti: il Pedealpino-Padano (Torino-Milano-Venezia-Trieste/Udine-Tarvisio) e il Trasversale Orientale (Roma-Cesena-Venezia-Udine-Tarvisio), che sono parte della rete europea. Non solo, l'Interporto è collocato in posizione baricentrica rispetto ai più importanti centri regionali, alle piattaforme inland e ai porti, Porto Nogaro a 11 km, Monfalcone a 29, Trieste a 48. Un nuovo collegamento tra l'autostrada A4 e l'Interporto è stato già previsto in modo da separare il traffico merci e di lunga percorrenza da quello locale e da adeguare l'infrastruttura ai previsti livelli di traffico merci pesante connessi all'attivazione dell'interporto stesso. È stato previsto un nuovo casello autostradale sulla A4 e una variante alla SS 352 che permetta l'accesso diretto all'interporto senza dover più attraversare il comune di Cervignano".

"Sono intuibili le potenzialità non sfruttate - per l'autotrasporto straniero di transito dall'est Europa o dall'ovest della nostra regione, dove è già attivo il mega interporto di Padova - con il collegamento dell'interporto di Cervignano attraverso la direttrice Venezia/Trieste (autoporto di Fernetti), con la direttrice Udine/Tarvisio (autoporto di Pontebba), e mediante la connessione con l'area di Gorizia (autoporto di Sant'Andrea) attraverso il raccordo che si dirama dall'A4 a Villesse, a circa 10 km dal casello di Palmanova". "Invece - conclude Rosolen - le chilometriche colonne di Tir stranieri continuano a passare per l'autostrada come se l'Interporto non esistesse, con conseguenze ambientali dovute all'alto tasso di inquinamento che sono devastanti per le zone adiacenti, anche in termini di inquinamento acustico".