I Comm: ddl riordino enti Regione, dibattito generale (1)
(ACON) Trieste, 17 lug - RC - Dibattito generale, in I
Commissione consiliare presieduta da Gaetano Valenti (Pdl), al
disegno di legge n. 208 con cui la Giunta ha disposto la
revisione di alcuni enti regionali sull'onda di una riforma e di
una razionalizzazione annunciata dal presidente Renzo Tondo il 27
settembre dello scorso anno.
Prima di dare avvio alla discussione, i consiglieri hanno appreso
dall'assessore Roberto Molinaro i risparmi, in termini economici
ma anche di sburocratizzazione, che il provvedimento porterà alle
casse della Regione, risparmi di cui aveva già chiesto conto il
capogruppo del PD, Gianfranco Moretton, nel corso della
precedente seduta.
Facendo delle valutazioni di mero impatto economico - ha premesso
Molinaro - bisogna tener conto che ci sono cose già note, ma
anche situazioni che andranno a regime solo nel tempo e che
dunque oggi non si possono quantificare all'euro.
Parlando del Titolo II, ovvero dei Consorzi di bonifica,
l'intento è soprattutto di centralizzare alcuni servizi e
attività, oggi svolti presso i singoli enti, nell'Associazione
dei Consorzi di bonifica nonché assegnare il personale a
specifici compiti, cosa che porterà maggiore preparazione e un
loro utilizzo più razionale. Guardando alle economie di spesa, si
stima un risparmio che va dai 30.000 euro annui nei primi 12
mesi, per passare a 100.000 euro nel giro di 3-4 anni,
direttamente riconducibili al costo delle unità del personale.
Al Titolo III fa riferimento la riduzione della spesa del
Consiglio di amministrazione dell'Ente zona industriale di
Trieste (Ezit), che a fine riforma vedrà tagliati i gettoni di
presenza del vicepresidente (1.636 euro a seduta) e di metà dei
consiglieri (oggi 13, per un totale di 1.300 euro a seduta),
mentre resteranno il presidente (oggi 3.273 euro a seduta) e i
tre revisori (258 euro totali a seduta). Altro punto, Unioncamere
e il passaggio di funzioni dalle singole Camere di commercio in
materia di incentivi alle imprese: sono ancora da stabilire
esattamente i termini per non recare danno alle imprese stesse,
ma l'accentramento delle funzioni si tradurrà nel tempo in una
minor spesa.
Nel Titolo IV la riforma dell'Agenzia del lavoro, che sarà
commissariata a partire dal primo gennaio 2013 per essere poi
incorporata in un Servizio creato all'interno della
corrispondente Direzione regionale: ci saranno delle economie di
scala, ma è fuorviante andare a cercare grandi risparmi - è stato
spiegato - dato che il personale resterà lo stesso (70.000 euro
annui per missioni, straordinari e indennità; 230.000 euro annui
per i dipendenti con contratto di ricercatori). Oggi il bilancio
dell'ente è di 600.000 euro, per il 2013 si vedrà.
La soppressione dei due Erdisu e la creazione di un'unica Agenzia
(Ardiss), nel Titolo V del disegno di legge. Più che parlare di
risparmi della spesa corrente, si tratta di aver spostato le
risorse dai costi di gestione a migliori servizi, mantenendo
standard minimi omogenei sul territorio regionale. Passare da due
enti a un'agenzia, poi, comporterà l'eliminazione dei doppioni
nei rapporti con la Regione e dunque la riduzione del 50% delle
procedure e la loro semplificazione. Si darà il via
all'unificazione delle procedure di affidamento all'esterno di
determinate forniture dei servizi, con un risparmio del 5%
sull'ammontare degli affidamenti. Calerà il personale di 7 unità,
con un risparmio del 10% (oggi costa 4,5 milioni annui, perciò si
risparmieranno circa 450.000 euro). Eliminare due CdA e mantenere
un solo direttore generale, infine, comporterà una contrazione di
altri 100.000 euro annui.
L'Azienda speciale di Villa Manin, come previsto nel Titolo VI,
vedrà un risparmio di 57.000 euro annui, pari agli emolumenti
lordi del direttore amministrativo, figura che sarà cancellata
mentre il Commissario straordinario diventerà amministratore
unico (50.000 euro annui lordi) e ugualmente resterà il Collegio
dei revisori dei conti (15.000 euro annui). Snellimento anche per
l'Istituto regionale per il patrimonio culturale, pari a 55.376
euro dovuti alla scelta di far diventare direttore dell'ente un
dirigente già in servizio presso l'amministrazione regionale.
Sarà un risparmio in termini di ore/uomo, quello che si avrà con
gli interventi del Titolo VII al demanio idrico regionale, che
vanno dalle 80 ore di lavoro che si risparmieranno con
l'eliminazione della concessione demaniale per opere di pubblica
utilità alle 20 per l'eliminazione delle autorizzazioni per i
transiti a manifestazioni ippiche e podistiche ed esercitazioni
della protezione civile, alle 10 per le manifestazioni nautiche e
per l'occupazione temporanea. In tutto, si calcolano 110 ore di
lavoro in meno, dove ogni ora viene pagata 19 euro ai dipendenti
di categoria C e 21,5 euro a quelli di categoria D.
Mancano notizie sulle Ater, la cui riforma è inserita nel Titolo
I del disegno di legge - non ha mancato di far notare il
presidente del Gruppo del PD Moretton. Poi i lavori sono stati
sospesi sino alle 15.00.
(foto; immagini tv)
(segue)