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Idv: Corazza, riforma Erdisu toglie autonomia agli studenti

18.07.2012
18:08
(ACON) Trieste, 18 lug - COM/AB - "La presunta riforma di riordino degli enti della Regione è stata spacciata per una manovra tesa a tagliare i costi e a eliminare gli sprechi. La realtà è ben diversa - spiega il capogruppo dell'Italia dei valori in Consiglio regionale Alessandro Corazza - tanto che il mio emendamento sugli Ater, che puntava a ridurre i consigli di amministrazione da cinque a uno solo, è stato bocciato, anche dal PD".

"Per quanto riguarda i due Erdisu, un risparmio reale si poteva realizzare subito con un semplice emendamento - dice il consigliere regionale Idv: bastava tagliare, come ho proposto in Commissione, i due direttori di servizio per ottenere quasi 200.000 euro di costi in meno, ma anche questa proposta è stata cassata".

Per Corazza, sul taglio dei costi la maggioranza che sostiene Tondo fa solo propaganda elettorale. "I fatti, i conti precisi, raccontano un'altra storia. Il risparmio alla fine risulterà irrisorio rispetto ai costi che andranno sostenuti, in termini di personale e ore lavoro, per applicare questa riforma che finirà per bloccare per mesi la macchina regionale senza produrre risultati qualitativamente migliori. L'unico risparmio reale è rappresentato da circa 100.000 euro corrispondente al taglio dei due CdA e di un Collegio dei revisori dei conti, mentre l'eventuale personale tagliato agli Erdisu continuerà comunque a gravare nel comparto unico regionale, anche se trasferito".

Entrando nel merito di questi provvedimenti, secondo il capogruppo Idv la riforma degli Ater rappresenta di fatto un salto nel buio, visto che non c'è alcun disegno di ammodernamento o riassetto istituzionale degli enti, ma solo il commissariamento degli stessi, che evidenzia come nella stessa maggioranza che governa non ci sia intesa, similmente a quanto accaduto con il commissariamento delle Comunità montane.

"Tondo è in campagna elettorale e ha una fretta enorme dettata dalla necessità di portare a casa qualche risultato - ribadisce Corazza. Questo porta la sua maggioranza a forzare le normali procedure del Consiglio regionale. Per approvare, per esempio, il prima possibile in Commissione la riforma degli Erdisu sono stati acquisiti i pareri delle Commissioni di merito ancora prima che il disegno di legge fosse illustrato in I Commissione; sono state convocate le audizioni dei soggetti interessati con un solo giorno di preavviso; non sono stati ascoltati alcuni portatori di interesse che lo avevano chiesto; sono state promesse audizioni integrative che poi, puntualmente, non sono state concesse; sono stati compressi al massimo i tempi di discussione in Commissione, al punto da non concedere alle opposizioni nemmeno il tempo fisico per valutare e contro-emendare le radicali modifiche introdotte dalla Giunta; si è proseguito nell'esame del testo senza che il Cal, il Consiglio delle autonomie locali che rappresenta i Comuni e le Province, avesse espresso il parere di competenza; e non è stata presa nemmeno in considerazione la proposta di legge sulla riforma degli Erdisu presentata dalle opposizioni che avrebbe dovuto essere esaminata congiuntamente in un apposito Comitato ristretto da istituire in VI Commissione, competente in materia di diritto allo studio, data la preminente portata modificativa che aveva in questa materia, e non certo in I Commissione come invece si è furbescamente fatto".

"L'assessore Molinaro ha infatti cambiato totalmente la governance dell'Ardiss, l'agenzia che andrà a sostituire gli attuali due Erdisu, accogliendo solo in parte le richieste giunte dal mondo universitario, con gli studenti che chiedevano un maggior peso decisionale - sostiene il consigliere regionale. La Conferenza regionale per gli studi superiori è stata alla fine integrata con l'aggiunta di altri due studenti e la componente studentesca adesso rappresenta un terzo del totale. In tutto saranno nove studenti: tre per ciascuno degli atenei di Trieste e Udine, uno per la Sissa e due per ciascuno dei conservatori di Trieste e Udine".

Questi nove studenti faranno parte del Consiglio di indirizzo studentesco, che sarà chiamato a esprimere l'intesa sul Programma triennale degli interventi predisposto dal direttore generale, e sulla a Carta servizi, che stabilisce gli standard qualitativi e le modalità di erogazione dei servizi per gli studenti universitari.

Il Consiglio di indirizzo studentesco darà pareri anche sui bilanci e potrà formulare proposte al Direttore generale. Un emendamento di Corazza, bocciato a maggioranza in Commissione, ma che il consigliere Idv vuole riproporre in una versione migliorata quando la riforma arriverà alla discussione definitiva in Aula - voleva che queste proposte venissero subito recepite e attuate dal Direttore generale, per dare più peso e importanza al Consiglio di indirizzo.

"Il giudizio politico su questa presunta riforma non può che essere negativo - afferma Corazza. Gli studenti saranno infatti chiamati a riunirsi solo un paio di volte all'anno e saranno estromessi di fatto dalla gestione quotidiana dell'ente come avveniva oggi. I rappresentanti non potranno così più incidere direttamente sulle scelte dell'ente".

Altrettanto negativo, per Corazza, il fatto che tutti gli articoli, dal 19 al 29, quelli dedicati agli interventi sul diritto allo studio (borse, mensa) siano stati tolti dalla legge per essere successivamente disciplinati con un regolamento apposito che sarà licenziato dalla Giunta regionale. "Una scelta grave che toglie garanzie agli studenti consentendo pertanto alla maggioranza regionale di cambiare anche i capisaldi di questi interventi".

"È una manovra verticistica, che toglie autonomia agli studenti - conclude Corazza - per regalare un potere enorme alla Giunta di una Regione sempre più distante dalle esigenze quotidiane degli universitari".