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III Comm: audizione petizione trapianto renale a Pordenone

18.07.2012
16:52
(ACON) Trieste, 18 lug - RC - Un centro trapianti di rene anche a Pordenone perché gli organi ci sono, anzi avanzano, grazie alle donazioni aumentate in maniera esponenziale negli ultimi due anni, e perché fare più trapianti di rene significa meno persone in dialisi e più prospettive di vita, e ancora perché meno persone in dialisi significa meno costi per il Sistema sanitario regionale nell'ordine di un milione di euro ogni due trapiantati.

A spiegarlo alla III Commissione consiliare sono stati il direttore dell'unità di nefrologia e dialisi di Pordenone, Giacomo Panarello, e il presidente dell'Associazione provinciale pordenonese emodializzati, trapiantati e neuropatici (Apped), Pietro Vidotto, che ha portato la propria esperienza di marito la cui moglie, dializzata, era stata in lista di attesa per un trapianto per 18 anni prima di essere chiamata a sottoporsi all'operazione, ma la chiamata arrivò quando la situazione era ormai compromessa. Così dopo altri 5 anni di dialisi, la donna è morta. Oggi faccio tutto questo - ha spiegato Vidotto - perché i reni ci sono, perché chi è stato fortunato pur nella malattia si possa reinserire nella società, perché si può ridare una vita a chi è come l'avesse persa.

Così il suo impegno si è tradotto in una petizione, sottoscritta da 13.466 cittadini, con cui chiede l'attivazione del trapianto renale presso l'Azienda ospedaliera di Pordenone, mentre oggi esiste solo un Centro trapianti, a Udine. E poiché il Sistema sanitario regionale riceve un numero di donazioni di rene superiore alla capacità di utilizzo del Centro udinese, questi organi - si legge nel documento - vengono indirizzati verso altri Centri fuori regione. Al contempo, ci sono pazienti che hanno passato così tanto tempo in attesa dell'operazione che intanto si sono presentate delle complicazioni che non permettono più il trapianto, quando non sono addirittura morti. Ci sono stati casi - ha aggiunto il dottor Panarello - di persone che, poiché uscite dalla lista di attesa, si sono suicidate.

È stato lui a fornire alla Commissione i dati della situazione: i pordenonesi in dialisi sono passati dai 215 del 2000 ai 321 del 2011 (+49%), quelli con trapianto renale funzionante sono saliti da 59 a 140 (+137%); il Friuli Venezia Giulia vanta il maggior numero di donatori di organi di tutta Italia; il Centro di Udine nel 2011 ha effettuato 56 trapianti di rene, posizionandosi al quinto posto in Italia; se nel 2006 i pordenonesi in lista di attesa erano 18 contro 8 trapiantati, nel 2010 erano 22 a 10 e lo scorso anno erano 20 a 17; guardando alla regione, nel 2002 donazioni e trapianti erano quasi paritari: 42 a 40, mentre nel 2011 si è passati a 73 donazioni per 56 trapianti.

E ancora: i reni donati ma trapiantati in altre regioni sono passati dai 2 casi del 2002 ai 17 del 2010 e altrettanti nel 2011, con un picco di 26 nel 2008; i cittadini di Pordenone in lista di attesa per il trapianto renale sono, al 31 dicembre 2011, 29 presso il Centro di Udine e 14 presso quello di Treviso; il 72% dei pordenonesi si rivolge al Centro trapianti di Udine, il 23% a quello di Treviso, il 5% va all'estero.

Non da ultimo, un mero calcolo economico: la Regione riconosce, per ogni trapianto, 51.000 euro; in media i pordenonesi trapiantati fuori regione, guardando agli ultimi tre anni, sono stati tre, per un costo di 153.000 euro, a fronte di una spesa di attivazione del trapianto renale a Pordenone di non più di 200.000 euro. Quindi già recuperare quei tre casi basterebbe a giustificare il progetto, ma in realtà si punta ai 20 casi all'anno.

È poi stato il direttore del Centro trapianti di Udine, Roberto Peressutti, a fornire i dati riguardanti quella struttura: i pazienti in lista d'attesa per trapianto di rene nel 2009 erano 91, di cui 47 residenti in regione (51%), a fronte di 2 pazienti in attesa presso Centri fuori regione; nel 2010 erano 141, di cui 88 residenti (62%), a fronte di 11 in attesa altrove; nel 2011 erano 137, di cui 82 residenti (59%), a fronte di 20 iscritti altrove.

Quanto ai trapianti, nel 2009 ne sono stati effettuati 53, di cui 36 (67%) a pazienti residenti e 2 quelli eseguiti in Centri fuori regione; nel 2010 sono i trapianti sono scesi a 41, di cui 34 (82%) a residenti, a fronte di 2 eseguiti a Treviso; nel 2011 si contano 56 trapianti, di cui 45 (80%) a residenti, a fronte di 8 eseguiti altrove. Infine, la media di attesa per un trapianto di reni a Udine è di 12 mesi, contro i 36 della media nazionale.

Aprire un Centro trapianti a Pordenone si può - ha concluso Peressutti - ma va incentivato soprattutto il trapianto da vivente, non da cadavere, perché questo non farebbe aumentare gli interventi a Pordenone in quanto si basano su esigenze rilevate a livello regionale. Importante, invece, sarebbe supportare il Centro udinese soprattutto - ha detto Peressutti rispondendo, così, a una domanda di Paolo Menis (PD) - facilitando la ripresa in carico dei pazienti da parte delle nefrologie che lo hanno identificato.

Se, poi, a porsi in maniera dubitativa alla possibilità di aprire al trapianto di rene anche a Pordenone è stato Sergio Lupieri (PD), decisamente convinti a sostenere la petizione si sono detti Maurizio Salvador (UDC) e Franco Dal Mas (Pdl).

(immagini tv)