III Comm: audizione petizione trapianto renale a Pordenone
(ACON) Trieste, 18 lug - RC - Un centro trapianti di rene anche
a Pordenone perché gli organi ci sono, anzi avanzano, grazie alle
donazioni aumentate in maniera esponenziale negli ultimi due
anni, e perché fare più trapianti di rene significa meno persone
in dialisi e più prospettive di vita, e ancora perché meno
persone in dialisi significa meno costi per il Sistema sanitario
regionale nell'ordine di un milione di euro ogni due trapiantati.
A spiegarlo alla III Commissione consiliare sono stati il
direttore dell'unità di nefrologia e dialisi di Pordenone,
Giacomo Panarello, e il presidente dell'Associazione provinciale
pordenonese emodializzati, trapiantati e neuropatici (Apped),
Pietro Vidotto, che ha portato la propria esperienza di marito la
cui moglie, dializzata, era stata in lista di attesa per un
trapianto per 18 anni prima di essere chiamata a sottoporsi
all'operazione, ma la chiamata arrivò quando la situazione era
ormai compromessa. Così dopo altri 5 anni di dialisi, la donna è
morta. Oggi faccio tutto questo - ha spiegato Vidotto - perché i
reni ci sono, perché chi è stato fortunato pur nella malattia si
possa reinserire nella società, perché si può ridare una vita a
chi è come l'avesse persa.
Così il suo impegno si è tradotto in una petizione, sottoscritta
da 13.466 cittadini, con cui chiede l'attivazione del trapianto
renale presso l'Azienda ospedaliera di Pordenone, mentre oggi
esiste solo un Centro trapianti, a Udine. E poiché il Sistema
sanitario regionale riceve un numero di donazioni di rene
superiore alla capacità di utilizzo del Centro udinese, questi
organi - si legge nel documento - vengono indirizzati verso altri
Centri fuori regione. Al contempo, ci sono pazienti che hanno
passato così tanto tempo in attesa dell'operazione che intanto si
sono presentate delle complicazioni che non permettono più il
trapianto, quando non sono addirittura morti. Ci sono stati casi
- ha aggiunto il dottor Panarello - di persone che, poiché uscite
dalla lista di attesa, si sono suicidate.
È stato lui a fornire alla Commissione i dati della situazione:
i pordenonesi in dialisi sono passati dai 215 del 2000 ai 321 del
2011 (+49%), quelli con trapianto renale funzionante sono saliti
da 59 a 140 (+137%); il Friuli Venezia Giulia vanta il maggior
numero di donatori di organi di tutta Italia; il Centro di Udine
nel 2011 ha effettuato 56 trapianti di rene, posizionandosi al
quinto posto in Italia; se nel 2006 i pordenonesi in lista di
attesa erano 18 contro 8 trapiantati, nel 2010 erano 22 a 10 e lo
scorso anno erano 20 a 17; guardando alla regione, nel 2002
donazioni e trapianti erano quasi paritari: 42 a 40, mentre nel
2011 si è passati a 73 donazioni per 56 trapianti.
E ancora: i reni donati ma trapiantati in altre regioni sono
passati dai 2 casi del 2002 ai 17 del 2010 e altrettanti nel
2011, con un picco di 26 nel 2008; i cittadini di Pordenone in
lista di attesa per il trapianto renale sono, al 31 dicembre
2011, 29 presso il Centro di Udine e 14 presso quello di Treviso;
il 72% dei pordenonesi si rivolge al Centro trapianti di Udine,
il 23% a quello di Treviso, il 5% va all'estero.
Non da ultimo, un mero calcolo economico: la Regione riconosce,
per ogni trapianto, 51.000 euro; in media i pordenonesi
trapiantati fuori regione, guardando agli ultimi tre anni, sono
stati tre, per un costo di 153.000 euro, a fronte di una spesa di
attivazione del trapianto renale a Pordenone di non più di
200.000 euro. Quindi già recuperare quei tre casi basterebbe a
giustificare il progetto, ma in realtà si punta ai 20 casi
all'anno.
È poi stato il direttore del Centro trapianti di Udine, Roberto
Peressutti, a fornire i dati riguardanti quella struttura:
i pazienti in lista d'attesa per trapianto di rene nel 2009 erano
91, di cui 47 residenti in regione (51%), a fronte di 2 pazienti
in attesa presso Centri fuori regione; nel 2010 erano 141, di cui
88 residenti (62%), a fronte di 11 in attesa altrove; nel 2011
erano 137, di cui 82 residenti (59%), a fronte di 20 iscritti
altrove.
Quanto ai trapianti, nel 2009 ne sono stati effettuati 53, di cui
36 (67%) a pazienti residenti e 2 quelli eseguiti in Centri fuori
regione; nel 2010 sono i trapianti sono scesi a 41, di cui 34
(82%) a residenti, a fronte di 2 eseguiti a Treviso; nel 2011 si
contano 56 trapianti, di cui 45 (80%) a residenti, a fronte di 8
eseguiti altrove. Infine, la media di attesa per un trapianto di
reni a Udine è di 12 mesi, contro i 36 della media nazionale.
Aprire un Centro trapianti a Pordenone si può - ha concluso
Peressutti - ma va incentivato soprattutto il trapianto da
vivente, non da cadavere, perché questo non farebbe aumentare gli
interventi a Pordenone in quanto si basano su esigenze rilevate a
livello regionale. Importante, invece, sarebbe supportare il
Centro udinese soprattutto - ha detto Peressutti rispondendo,
così, a una domanda di Paolo Menis (PD) - facilitando la ripresa
in carico dei pazienti da parte delle nefrologie che lo hanno
identificato.
Se, poi, a porsi in maniera dubitativa alla possibilità di aprire
al trapianto di rene anche a Pordenone è stato Sergio Lupieri
(PD), decisamente convinti a sostenere la petizione si sono detti
Maurizio Salvador (UDC) e Franco Dal Mas (Pdl).
(immagini tv)