Idv: Agnola, su spending review non fare gruppo con Regioni speciali
(ACON) Trieste, 18 lug - COM/AB - "La drammatica situazione
finanziaria della Regione Sicilia, causata da gestioni
clientelari estreme e caratterizzata da sprechi vergognosi,
dimostra ancora una volta l'errore di fondo commesso
ripetutamente dal presidente Tondo".
A sostenerlo è il consigliere regionale dell'Italia dei Valori
Enio Agnola.
"Invece di pretendere che la situazione finanziaria della nostra
Regione venga valutata in termini di competenze e di
compartecipazioni alle entrate tributarie, Tondo insiste nel fare
gruppo con le altre Regioni a statuto speciale, con il risultato
di essere associati a situazioni molto diverse. A cominciare
proprio da quella siciliana".
Agnola confida che nella prossima seduta del Consiglio regionale
venga discussa la mozione con la quale l'Italia dei Valori ha
chiesto l'attivazione di un tavolo di analisi e approfondimento
sulle compartecipazioni erariali, sui trasferimenti e sulle
funzioni della Regione Friuli Venezia Giulia in rapporto alle
altre Regioni a statuto speciale.
"Anche se adesso si tende a fare gruppo con le Regioni speciali
del Nord, fino a pochi mesi fa il presidente Tondo si sedeva
vicino a Lombardo per cercare di tutelare le prerogative in
termini di finanza locale, dimenticando che la Regione Sicilia si
trova nelle condizioni attuali pur trattenendo i 10 decimi di
tutte le entrate tributarie, mentre la nostra Regione deve
accontentarsi dei 6 decimi di Irpef".
"Inoltre - sottolinea il consigliere regionale Idv - per
raggiungere i 9,1 decimi di Iva, la Regione Friuli Venezia Giulia
ha dovuto farsi carico dell'intero servizio sanitario nazionale,
barattando gli ultimi 1,1 decimi del valore di 100 milioni,
mentre la spesa sanitaria da allora è cresciuta fino a oltre un
milione. Nello stesso tempo - ricorda ancora Agnola - la regione
Sardegna, per non farsi mancare nulla, ha creato altre quattro
Province con poche decine di migliaia di abitanti".
Secondo il consigliere regionale Idv, lo stesso errore viene ora
ripetuto andando a braccetto con la Valle D'Aosta e le Province
autonome di Trento e Bolzano, con il risultato che - solo per
fare alcuni esempi - mentre i nostri sindaci si tagliano le già
magre indennità e riducono le Giunte per tenere accese le luci
pubbliche o assicurare il trasporto scolastico, in Valle d'Aosta
e nelle Province autonome ci sono decine e decine di piccoli
Comuni sotto i 500 abitanti, con sindaci che prendono 5.000 e più
euro al mese, con Giunte di 5 componenti e ognuno con segretari
comunali in esclusiva, un lusso quest'ultimo che nella nostra
regione solo i grandi Comuni possono permettersi.
"Bisogna avere il coraggio di imporre al governo Monti un
riequilibrio tra le Regioni a statuto speciale - sottolinea
Agnola - che ci metta nelle medesime condizioni finanziarie in
rapporto alle competenze e che tenga conto delle politiche di
bilancio anche degli anni scorsi, che hanno visto la nostra
Regione dal 2009 applicare rigorosi tagli di spesa, mentre nelle
altre quattro sono continuati sprechi e privilegi. In particolare
in Valle d'Aosta e in Trentino Alto Adige le condizioni di
vantaggio sono lontane anni luce da quelle del Friuli Venzia
Giulia".
Per Agnola, manca in questa maggioranza una vera cultura
autonomistica che porta a replicare schemi di rapporto con lo
Stato centrale vetusti e controproducenti, riconducendo la nostra
Regione a quel novero di Regioni che sono viste a livello
nazionale come soggetti istituzionali che continuano a
beneficiare di condizioni originate nel dopoguerra e oggi non più
reali.
"Peccato che ciò non valga per la nostra Regione - dice Agnola -
che invece, a causa dei sistemi confinari estremamente
competitivi, tra le cinque Regioni a statuto speciale
probabilmente è l'unica ad avere motivazioni forti per continuare
a salvaguardare, aggiornandone le motivazioni, la condizione di
autonomia e specialità".
"Questo percorso è ancora più urgente - conclude l'esponente
dell'Idv - visto che questo governo centralista ed estremamente
diffidente verso il sistema degli enti locali pare avere
abbandonata ogni opzione federalista".