PD: Pupulin, incomprensibile la chiusura dell'Agenzia del lavoro
(ACON) Trieste, 18 lug - COM/AB - Non si capisce come si possa
sostenere che un ente strumentale come l'Agenzia del lavoro, che
ha ben funzionato spesso surrogando i limiti di proposta e di
iniziativa dello stesso assessorato, vada chiuso ma la sua
esperienza non debba andare perduta.
Non si possono contemporaneamente fare i complimenti alla sua
direzione per l'esemplare attività dell'ente e allo stesso tempo
pugnalarlo alle spalle rendendolo subalterno alla direzione
regionale al lavoro.
A sostenerlo è il consigliere regionale del PD Paolo Pupulin, che
è dell'idea che nel complicato ragionamento dell'assessore Brandi
ci sia purtroppo qualcosa che non funziona.
Pupulin si dice del tutto favorevole a una seria riorganizzazione
e semplificazione della macchina burocratica della regione. Su
questo versante la Giunta Tondo aveva annunciato un programma di
lacrime e sangue, ma alla fine ha partorito un semplice topolino.
L'urgenza di mettere mano all'Agenzia del lavoro non si intravede
da qualsiasi lato si osservi la realtà. Non vi sono esigenze di
ristrutturazione e tagli dei suoi servizi. Si annuncia che tutto
il personale passerà all'interno della direzione regionale al
lavoro. Non dovrebbero conseguentemente derivare risparmi per
l'Amministrazione regionale, unico motivo avrebbe potuto, pur
sbagliando, venir portato a giustificazione della chiusura di una
istituzione che a detta di tutti opera bene.
Nulla di tutto questo. Perché dunque mettere in discussione un
contenitore che funziona bene e a pieno regime, per inoltrarsi in
una situazione scivolosa e paludosa, lasciata in mano ai soliti
commissari tanto amati dal presidente Tondo, con una gestione
transitoria che fatalmente determinerà inefficienze e minore
capacità di risposta alle esigenze di un mercato del lavoro
caratterizzato da crescita della disoccupazione e da grande
incertezza e precarietà?
Proprio il pragmatismo che si invoca avrebbe dovuto far desistere
da una scelta irragionevole e non condivisa prima di tutto dalle
parti sociali.
La prossima settimana, come gruppo consiliare PD - anticipa
Pupulin - nel dibattito in Aula sfideremmo la Giunta Tondo a
portare allo scoperto le reali motivazioni di una "specie di
fissazione" del suo presidente, che ancora nella sua prima
esperienza del fine legislatura 1998-2003 aveva già liquidato
l'esperienza dell'Agenzia del lavoro. Agenzia che nella
successiva legislatura, con la nuova legge sul lavoro, fu
ripristinata e, anzi, rafforzata con nuovo personale e con una
dirigenza estremamente competente.
In Italia, la stragrande maggioranza delle Regioni non immagina
neppure, in una difficile congiuntura per l'occupazione come
quella attuale, di mettere in discussione le proprie Agenzie.
Sarà quello che faremo nella prossima legislatura se passerà la
sua chiusura, rilanciandola nei suoi programmi e nella sua
attività a favore delle imprese e dei lavoratori.
AB