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PD: Pupulin, incomprensibile la chiusura dell'Agenzia del lavoro

18.07.2012
15:49
(ACON) Trieste, 18 lug - COM/AB - Non si capisce come si possa sostenere che un ente strumentale come l'Agenzia del lavoro, che ha ben funzionato spesso surrogando i limiti di proposta e di iniziativa dello stesso assessorato, vada chiuso ma la sua esperienza non debba andare perduta.

Non si possono contemporaneamente fare i complimenti alla sua direzione per l'esemplare attività dell'ente e allo stesso tempo pugnalarlo alle spalle rendendolo subalterno alla direzione regionale al lavoro.

A sostenerlo è il consigliere regionale del PD Paolo Pupulin, che è dell'idea che nel complicato ragionamento dell'assessore Brandi ci sia purtroppo qualcosa che non funziona.

Pupulin si dice del tutto favorevole a una seria riorganizzazione e semplificazione della macchina burocratica della regione. Su questo versante la Giunta Tondo aveva annunciato un programma di lacrime e sangue, ma alla fine ha partorito un semplice topolino.

L'urgenza di mettere mano all'Agenzia del lavoro non si intravede da qualsiasi lato si osservi la realtà. Non vi sono esigenze di ristrutturazione e tagli dei suoi servizi. Si annuncia che tutto il personale passerà all'interno della direzione regionale al lavoro. Non dovrebbero conseguentemente derivare risparmi per l'Amministrazione regionale, unico motivo avrebbe potuto, pur sbagliando, venir portato a giustificazione della chiusura di una istituzione che a detta di tutti opera bene.

Nulla di tutto questo. Perché dunque mettere in discussione un contenitore che funziona bene e a pieno regime, per inoltrarsi in una situazione scivolosa e paludosa, lasciata in mano ai soliti commissari tanto amati dal presidente Tondo, con una gestione transitoria che fatalmente determinerà inefficienze e minore capacità di risposta alle esigenze di un mercato del lavoro caratterizzato da crescita della disoccupazione e da grande incertezza e precarietà?

Proprio il pragmatismo che si invoca avrebbe dovuto far desistere da una scelta irragionevole e non condivisa prima di tutto dalle parti sociali.

La prossima settimana, come gruppo consiliare PD - anticipa Pupulin - nel dibattito in Aula sfideremmo la Giunta Tondo a portare allo scoperto le reali motivazioni di una "specie di fissazione" del suo presidente, che ancora nella sua prima esperienza del fine legislatura 1998-2003 aveva già liquidato l'esperienza dell'Agenzia del lavoro. Agenzia che nella successiva legislatura, con la nuova legge sul lavoro, fu ripristinata e, anzi, rafforzata con nuovo personale e con una dirigenza estremamente competente.

In Italia, la stragrande maggioranza delle Regioni non immagina neppure, in una difficile congiuntura per l'occupazione come quella attuale, di mettere in discussione le proprie Agenzie. Sarà quello che faremo nella prossima legislatura se passerà la sua chiusura, rilanciandola nei suoi programmi e nella sua attività a favore delle imprese e dei lavoratori. AB