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Presidente Franz: con spending review a rischio autonomie e servizi

18.07.2012
15:27
(ACON) Trieste, 18 lug - COM/AB - "La riduzione strutturale e duratura dei costi della pubblica amministrazione non può prescindere da una decisa ripresa del processo di attuazione del federalismo fiscale e quindi dal superamento del criterio della spesa storica, che deve fare spazio alla determinazione dei fabbisogni e dei costi standard: questa può essere l'unica innovativa ed efficace politica di risparmio".

A dirlo è il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia Maurizio Franz, che è intervenuto alla Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative della Regioni e delle Province autonome a Perugia, durante la quale è stato sottolineato come il processo di spending review intrapreso dall'attuale Governo debba necessariamente superare la logica dei tagli lineari alle dotazioni di bilancio, che colpiscono in modo indiscriminato senza tenere conto delle singole autonomie e peculiarità.

"Non vi è dubbio - precisa Franz - che vi sia la necessità di procedere sulla via della riduzione del debito pubblico, anche per scongiurare il rischio di aumento dell'IVA di due punti percentuali a partire da settembre, che darebbe il colpo di grazia a una realtà economica nazionale che sta già attraversando un periodo di recessione. Tuttavia, l'obiettivo del risanamento dei conti pubblici va perseguito in primo luogo contrastando ed eliminando sprechi e inefficienze, non attraverso una pericolosa politica di tagli indiscriminati che, di fatto, mette a rischio l'erogazione effettiva dei servizi ai cittadini e la tutela dei livelli essenziali delle prestazioni".

Ancora il presidente Franz: "Basta analizzare le cifre con le quali le Regioni a statuto speciale e le Province autonome di Trento e Bolzano nel recente decreto sulla spending review sono state chiamate, complessivamente, a concorrere alla finanza pubblica: 600 milioni di euro per il 2012, 1.200 per il 2013 e 1.500 a decorrere dal 2014. Il solo Friuli Venezia Giulia dovrà girare allo Stato 110 milioni nel 2012, che diventeranno 200 nel 2013 e 250 nel 2014. Se a questi soldi si sommano i 1.605 dovuti dal FVG entro il 2014 a titolo di contributo per il federalismo e in base della manovra Salva Italia, ci si può rendere conto di come siano importi assolutamente insostenibili per una regione che già dal 2008 ha intrapreso un percorso virtuoso che l'ha portata a ridurre il debito pubblico di oltre 600 milioni di euro e che, di fatto, si vede parificata dal Governo ad altre realtà che queste scelte di responsabilità devono ancora assumerle."

"Di fronte a richieste così gravose e invasive da parte dello Stato - conclude il presidente Franz - va fatto fronte comune per trovare al più presto soluzioni capaci di difendere un'autonomia che altrimenti rischia di essere compromessa".