Presidente Franz: con spending review a rischio autonomie e servizi
(ACON) Trieste, 18 lug - COM/AB - "La riduzione strutturale e
duratura dei costi della pubblica amministrazione non può
prescindere da una decisa ripresa del processo di attuazione del
federalismo fiscale e quindi dal superamento del criterio della
spesa storica, che deve fare spazio alla determinazione dei
fabbisogni e dei costi standard: questa può essere l'unica
innovativa ed efficace politica di risparmio".
A dirlo è il presidente del Consiglio regionale del Friuli
Venezia Giulia Maurizio Franz, che è intervenuto alla Conferenza
dei presidenti delle Assemblee legislative della Regioni e delle
Province autonome a Perugia, durante la quale è stato
sottolineato come il processo di spending review intrapreso
dall'attuale Governo debba necessariamente superare la logica dei
tagli lineari alle dotazioni di bilancio, che colpiscono in modo
indiscriminato senza tenere conto delle singole autonomie e
peculiarità.
"Non vi è dubbio - precisa Franz - che vi sia la necessità di
procedere sulla via della riduzione del debito pubblico, anche
per scongiurare il rischio di aumento dell'IVA di due punti
percentuali a partire da settembre, che darebbe il colpo di
grazia a una realtà economica nazionale che sta già attraversando
un periodo di recessione. Tuttavia, l'obiettivo del risanamento
dei conti pubblici va perseguito in primo luogo contrastando ed
eliminando sprechi e inefficienze, non attraverso una pericolosa
politica di tagli indiscriminati che, di fatto, mette a rischio
l'erogazione effettiva dei servizi ai cittadini e la tutela dei
livelli essenziali delle prestazioni".
Ancora il presidente Franz: "Basta analizzare le cifre con le
quali le Regioni a statuto speciale e le Province autonome di
Trento e Bolzano nel recente decreto sulla spending review sono
state chiamate, complessivamente, a concorrere alla finanza
pubblica: 600 milioni di euro per il 2012, 1.200 per il 2013 e
1.500 a decorrere dal 2014. Il solo Friuli Venezia Giulia dovrà
girare allo Stato 110 milioni nel 2012, che diventeranno 200 nel
2013 e 250 nel 2014. Se a questi soldi si sommano i 1.605 dovuti
dal FVG entro il 2014 a titolo di contributo per il federalismo e
in base della manovra Salva Italia, ci si può rendere conto di
come siano importi assolutamente insostenibili per una regione
che già dal 2008 ha intrapreso un percorso virtuoso che l'ha
portata a ridurre il debito pubblico di oltre 600 milioni di euro
e che, di fatto, si vede parificata dal Governo ad altre realtà
che queste scelte di responsabilità devono ancora assumerle."
"Di fronte a richieste così gravose e invasive da parte dello
Stato - conclude il presidente Franz - va fatto fronte comune per
trovare al più presto soluzioni capaci di difendere un'autonomia
che altrimenti rischia di essere compromessa".