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PD: Pupulin, a rischio chiusura 21 uffici postali

17.07.2012
17:50
(ACON) Trieste, 17 lug - COM/AB - Giunge da Roma l'indicazione che Poste Italiane intende avviare entro luglio con le organizzazioni sindacali una trattativa tesa alla chiusura, a livello regionale, di altri 21 uffici postali e a un'ulteriore razionalizzazione degli orari in altri 25 uffici. Non esiste ancora un progetto definitivo, ma si teme che, come in precedenza, si intenda agire nel rispetto delle norme che disciplinano il servizio minimo, ma che non tengono conto della morfologia territoriale delle realtà che si propone di chiudere o ristrutturare.

La denuncia viene dal consigliere regionale del PD Paolo Pupulin, che mette in evidenza come la legge imponga, infatti, di assicurare almeno un ufficio postale nel 96% dei comuni, con una possibilità di accesso all'ufficio postale entro la distanza massima di 3 km dal luogo di residenza per il 75% della popolazione, di 5 km per il 92% e di 6 km per il 97,5%. Il nostro territorio, in particolare quello disagiato, presenta comuni che si allargano su frazioni anche distanti, prive o con scarsi mezzi di collegamento con le sedi comunali.

Si prosegue quindi in una progressivo ridimensionamento del servizio postale, sostenendo che esistono tanti uffici improduttivi, anche in una regione che ha appena visto tante chiusure e riduzioni orarie decise da Poste italiane in modo unilaterale e contro il parere di molti sindaci.

Contemporaneamente, l'azienda intende procedere con un ulteriore taglio di zone sul recapito, una riorganizzazione della logistica che porterebbe sul territorio a un ulteriore esubero di parecchi lavoratori. La società Poste Italiane ha infatti presentato all'attenzione del Governo Monti un proprio piano di ristrutturazione che prevede, entro l'anno, la chiusura in tutta la Penisola di 1156 sportelli, mentre 638 sarebbero da razionalizzare riducendo l'orario e i giorni d'apertura.

Questa è la conclusione a cui si approda in seguito alla lettura del documento redatto dalle Poste Italiane sul piano di riorganizzazione che la società ha già recapitato all'Agcom, allegando la lista delle strutture considerate antieconomiche. Poste Italiane ha però precisato che l'elenco degli uffici postali valutati come non economici rappresenta solo un impegno con l'Agcom e non un piano di chiusure.

Un monitoraggio espressamente previsto dal contratto di programma, anche ai fini della sostenibilità del servizio universale e del sistema nel suo complesso. In tale scenario, in Friuli Venezia Giulia si prevede la chiusura di 21 uffici postali, in aggiunta a un'ulteriore razionalizzazione degli orari in altri 25 uffici . Già in più occasioni, sia durante il periodo estivo che vede ogni anno una riduzione dei servizi erogati dalla concessionaria postale, sia in operazioni di ristrutturazioni condotte a volte senza alcuna consultazione pubblica, le proteste delle popolazioni interessate hanno impegnato l'Amministrazione regionale, di concerto con quelle locali, ad avviare confronti con gli amministratori di Poste italiane per farsi garantire i servizi minimi nei territori più marginali della regione.

In altrettanti casi, proprio per evitare le chiusure, sono state finanziate dalle stesse amministrazioni locali sedi a uso pressoché gratuito, che si sommano alle risorse pubbliche previste nel contratto di servizio.

Pupulin ha perciò chiesto, attraverso una specifica interrogazione, alla Presidenza della Regione di intervenire per tempo affinché le ipotesi avanzate dalla società non divengano decisioni irreversibili senza che vi sia stata un'adeguata azione di contrasto che impedisca soluzioni che si riverserebbero negativamente soprattutto verso popolazioni che già vivono in condizioni di mancanza o scarsa presenza di servizi pubblici o di pubblica utilità.

Il consigliere del PD ha inoltre sollecitato la Giunta regionale a concordare un'azione comune con le Amministrazioni locali interessate dal programma di razionalizzazione per condividere i contenuti di un confronto serio con i responsabili del distretto del Nord-est della società concessionaria dei servizi postali.