News


Idv: Corazza visita carcere Trieste, situazioni insostenibili

20.07.2012
09:56
(ACON) Trieste, 20 lug - COM/AB - Appena saputo della clamorosa protesta dei detenuti, il consigliere regionale di Idv Alessandro Corazza si è recato al carcere di via del Coroneo a Trieste. Insieme al direttore Enrico Sbriglia, e in virtù dei poteri ispettivi propri dei consiglieri regionali, è entrato nel penitenziario dove "ho trovato una situazione indegna".

"Il dato più sconcertante - aggiunge Corazza - è che la metà dei carcerati al Coroneo, circa 150 persone, è ancora in attesa di giudizio. Fino a dodici detenuti dentro celle che dovrebbero contenerne la metà, lavandini intasati, water rotti con secchi d'acqua al posto dello sciacquone. Inoltre, da ben 13 giorni non funziona l'acqua calda a causa della rottura della caldaia. Il direttore Sbriglia - racconta il consigliere regionale Idv - visto che il carcere è privo di disponibilità finanziarie, ha deciso di esporsi personalmente per provvedere alla riparazione della caldaia, che dovrebbe essere completata entro la prossima settimana".

"Alcuni detenuti - così ancora Corazza - mi hanno confidato che a causa delle difficili condizioni ambientali e per il caldo insopportabile alla sera non riescono ad addormentarsi e spesso chiedono al medico del penitenziario dei sonniferi per dormire".

"Sarebbero sufficienti appena 10.000 euro all'anno per la normale manutenzione del carcere di via Coroneo - sottolinea Corazza. Invece siamo in presenza di un sottofinanziamento che non è da Paese civile. Le colpe sono da ricercare, certamente, nella politica nazionale che non fa nulla per risolvere questi problemi. Anche la politica locale però non è esente da colpe. In particolare quella pordenonese - sottolinea Corazza - incapace di sbloccare la situazione del penitenziario di Pordenone a causa di tristi veti incrociati a difesa di interessi locali".

"Anche la Giunta Tondo però è totalmente assente - attacca il capogruppo Idv. Già nel 2009 avevo interrogato l'allora assessore regionale alla sanità e protezione sociale, Vladimir Kosic, per sapere a che punto fosse il trasferimento alla Regione della competenza in materia di sanità penitenziaria, previsto dal decreto del 1 aprile 2008. All'epoca la Giunta, di fatto, prese tempo per poi far cadere definitivamente la cosa, nonostante le possibilità che come Regione avessimo di fornire da subito l'assistenza occorrente".

"A problemi di così grande rilevanza vanno date invece risposte strutturali - conclude l'esponente dell'Italia dei Valori. Non solo vanno costruite nuove carceri, moderne e a misura d'uomo, ma bisogna garantire al sistema penitenziario italiano anche maggiori risorse finalizzate alla manutenzione delle strutture esistenti e alle attività di rieducazione, fondamentali per un Paese che vuole dirsi civile".