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PD: Iacop, fondo Frie inefficace e non agevole

20.07.2012
12:32
(ACON) Trieste, 20 lug - COM/RC - Il consigliere regionale del PD Franco Iacop interroga la Giunta in merito all'erogazione di finanziamenti a condizioni agevolate per il rafforzamento, il consolidamento e il sostegno finanziario delle imprese che formano i distretti industriali della sedia e del mobile nell'ambito del Fondo di rotazione per iniziative economiche (Frie) in Friuli Venezia Giulia .

Il fondo disponibile di 4 milioni di euro, previsto ancora nell'assestamento di bilancio 2011, doveva soddisfare i consolidi e i prestiti partecipativi delle imprese dei distretti, con condizioni agevolate di erogazione a tasso di riferimento Frie (Euribor 6 mesi, ridotto del 50% minimo applicabile 0,95%) e durata di anni 10 in regime de minimis.

Lo strumento, inteso quale supporto straordinario per i settori della sedia e del mobile facenti capo ai rispettivi distretti, atto a soccorrere le aziende in temporanea difficoltà di liquidità ma con prospettive di continuità aziendale - afferma Iacop - non è però stato inserito all'interno del canale Frie con un regolamento ad hoc per quelle finalità. Ogni forma di supporto è, invece, soggetta alle regole del Frie. Di conseguenza, le aziende dei distretti della sedia e del mobile che intendono ottenere il sostegno Frie a condizioni agevolate sono comunque costrette a fornire, per il consolido a 10 anni, garanzie quasi impraticabili da aziende che già soffrono la crisi.

Nel concreto: la fideiussione bancaria risulta fattibile solo se contro-garantita da titoli o liquidità (di fatto, chi possiede tale liquidità non necessita del finanziamento); la garanzia Confidi per questo tipo di operazioni può risultare non agevole e in ogni caso comporta dei costi che diminuiscono sensibilmente il beneficio del tasso agevolato; la richiesta di ipoteca è per valori superiori al finanziamento richiesto, quota normalmente non disponibile per aziende in difficoltà.

Ecco che a detta di Iacop, in questa fase di crisi, invece di proclami e di annunci, era ed è necessario un impegno determinato da parte dell'assessore alle Attività produttive e delle strutture regionali a rimuovere gli ostacoli che impediscono l'impiego di risorse certe, ancora stagnanti nei bilanci regionali, e a massimizzare l'attività di quegli istituti già efficaci che rispondono alle esigenze effettive del sistema economico.