CR: presidente Franz commemora Martinis e Baracetti (2)
(ACON) Trieste, 24 lug - AB - Il presidente Maurizio Franz ha
quindi ricordato due consiglieri regionali recentemente
scomparsi: Secondo Libero Martinis e Arnaldo Baracetti.
Martinis è stato consigliere della seconda e terza legislatura
nel Gruppo della DC. Dopo averne ricordato il percorso giovanile,
"politicamente allievo di Michele Gortani, osovano,
sottosegretario della Repubblica libera della Carnia", Franz ha
messo in rilievo, conclusa la guerra, il suo impegno politico che
proseguì al pari dell'attività di giornalista del settore
agroalimentare.
Nelle due legislature in Consiglio regionale, Martinis
si distinse soprattutto negli interventi riguardanti il mondo
agricolo, con particolare attenzione per l'agricoltura della
montagna e della Carnia, territorio al quale fu sempre
particolarmente legato e per il quale si impegnò sempre in
maniera appassionata e disinteressata, tanto che successivamente
entrò a far parte del Consiglio della Comunità montana della
Carnia, oltre che del Consiglio direttivo dell'Ente Friuli nel
Mondo.
Franz ne ha evidenziato il carattere riservato, ma sempre attento
e disponibile nei confronti degli interlocutori, "un cronista
della storia e degli avvenimenti del suo tempo", come fu definito
da chi lo conobbe.
Arnaldo Baracetti è stato consigliere della seconda e terza
legislatura nel Gruppo del PCI, partito in cui iniziò a militare
fin da ragazzo, dove ricoprì veri incarichi sino alla segreteria
provinciale di Udine e alla vicesegretaria regionale.
Consigliere comunale a Latisana negli anni dell'alluvione del
1966, poi consigliere provinciale di Udine, consigliere regionale
e, nel 1976, parlamentare, riconfermato alla Camera dei deputati
nelle successive due legislature, dove fu vicepresidente della
Commissione difesa in un momento in cui la presenza in Regione di
diverse caserme e di importanti servitù militari necessitava di
particolari attenzioni per l'impatto che queste avevano sul
territorio e sulle attività regionali.
Il suo maggior impegno parlamentare - ha ricordato Franz - fu
quello relativo alle tre leggi nazionali per la ricostruzione,
che consentirono al Friuli Venezia Giulia di rinascere e
completare alcune grandi infrastrutture come l'autostrada
Palmanova-Tarvisio, il raddoppio della ferrovia Pontebbana e, al
contempo, l'avvio delle attività di alcuni importanti centri di
ricerca a Trieste ma, soprattutto, la nascita dell'Università
friulana, nella quale Baracetti credeva fortemente e per la quale
si batté senza risparmiarsi. Nel 1991 contribuì attivamente alla
nascita della legge per le aree di confine, in una logica di
allargamento ad est dei confini dell'Europa che si concretizzerà
un decennio più tardi.
Conclusa l'attività parlamentare, Baracetti proseguì il suo
impegno per la valorizzazione della lingua e della cultura
friulana, impegno premiato nel 1999, anno in cui venne
definitivamente approvata la legge 482 sulla falsariga di una sua
proposta risalente al 1978. Coerentemente, rimase sempre
nell'ambito della sinistra, prima nel PCI, poi nel PDS, quindi
nei DS e infine nel Partito Democratico. Negli anni '90 fu tra i
fondatori dei comitati per l'autonomismo friulano, un autonomismo
vero, che basava le sue radici sulle ragioni dello Statuto di
autonomia.
Persona sempre ascoltata dalle Istituzioni grazie al suo impegno
e alla capacità di analisi - ha concluso Franz - poteva forse
sembrare burbero e incutere un certo timore, ma era un uomo
fondamentalmente buono, attento ai problemi della gente della sua
terra.
(segue)