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CR: ddl comunitaria regionale, relatori Baiutti e Corazza (4)

24.07.2012
12:12
(ACON) Trieste, 24 lug - RC - Se il provvedimento ha avuto mesi di stallo - è il primo commento di Giorgio Baiutti (PD), relatore di minoranza - è perchè la Lega Nord ha immotivatamente collegato il provvedimento alla richiesta di rivedere la normativa sugli orari e sulle aperture domenicali delle strutture di grande distribuzione. Invece, il ddl 179 non fa altro che recepire la cosiddetta direttiva comunitaria Bolkestein, alla quale il Friuli Venezia Giulia non può che uniformarsi.

Baiutti è quindi passato all'articolo 12, con il quale sono aggiornati i compiti dell'Osservatorio regionale del commercio previsto nella legge regionale n. 29 del 2005. Positivo in particolare - ha detto il consigliere - è l'aumento a quattro delle rappresentanze sindacali dei lavoratori dipendenti in seno all'Osservatorio, equilibrando la rappresentanza tra organizzazioni datoriali e sindacati. In materia di conservazione degli uccelli selvatici, ha poi anticipato che il PD ripresenterà l'emendamento con cui si prevede il divieto di introdurre adempimenti aggiuntivi alle direttive dell'Unione europea per ciò che riguarda i procedimenti amministrativi regionali.

A sottolineare con forza il grande ritardo con cui l'Aula si appresta ad approvare la legge comunitaria regionale è poi stato l'altro relatore di minoranza, Alessandro Corazza (Idv), che ha ricordato come la Giunta sia tenuta a presentare il proprio testo entro il 30 aprile di ogni anno. Nel 2011, però, lo ha fatto non prima del 17 ottobre e così tutto sta avvenendo fuori tempo massimo. Il ministro per gli Affari europei ha già presentato la comunitaria 2012, noi stiamo ancora discutendo quella del 2010 - ha affermato. E gli approfondimenti preannunciati come necessari e che hanno fatto riportare il testo in Commissione, in realtà non ci sono stati.

In merito alla registrazione sul tesserino di caccia, Corazza ha detto che si rimedia a quanto approvato dalla maggioranza e più volte contestato dal suo Gruppo. Non giustifica, però, l'eccezione prevista per gli anatidi: le motivazioni tecniche addotte - ha spiegato - comportano invece un venir meno di quelle garanzie necessarie a evitare una caccia non di selezione o, peggio, di massa, vietata dalle direttive europee.

A conclusione, ha ribadito il proprio disappunto sul fatto che troppo spesso sono presentati all'ultimo momento, direttamente in Aula, emendamenti che poi si rivelano incostituzionali o comunque viziati, che espongono la legge a frequenti impugnazioni.

(segue)