CR: ddl comunitaria regionale, relatori Baiutti e Corazza (4)
(ACON) Trieste, 24 lug - RC - Se il provvedimento ha avuto mesi
di stallo - è il primo commento di Giorgio Baiutti (PD), relatore
di minoranza - è perchè la Lega Nord ha immotivatamente collegato
il provvedimento alla richiesta di rivedere la normativa sugli
orari e sulle aperture domenicali delle strutture di grande
distribuzione. Invece, il ddl 179 non fa altro che recepire la
cosiddetta direttiva comunitaria Bolkestein, alla quale il Friuli
Venezia Giulia non può che uniformarsi.
Baiutti è quindi passato all'articolo 12, con il quale sono
aggiornati i compiti dell'Osservatorio regionale del commercio
previsto nella legge regionale n. 29 del 2005. Positivo in
particolare - ha detto il consigliere - è l'aumento a quattro
delle rappresentanze sindacali dei lavoratori dipendenti in seno
all'Osservatorio, equilibrando la rappresentanza tra
organizzazioni datoriali e sindacati. In materia di conservazione
degli uccelli selvatici, ha poi anticipato che il PD ripresenterà
l'emendamento con cui si prevede il divieto di introdurre
adempimenti aggiuntivi alle direttive dell'Unione europea per ciò
che riguarda i procedimenti amministrativi regionali.
A sottolineare con forza il grande ritardo con cui l'Aula si
appresta ad approvare la legge comunitaria regionale è poi stato
l'altro relatore di minoranza, Alessandro Corazza (Idv), che ha
ricordato come la Giunta sia tenuta a presentare il proprio testo
entro il 30 aprile di ogni anno. Nel 2011, però, lo ha fatto non
prima del 17 ottobre e così tutto sta avvenendo fuori tempo
massimo. Il ministro per gli Affari europei ha già presentato la
comunitaria 2012, noi stiamo ancora discutendo quella del 2010 -
ha affermato. E gli approfondimenti preannunciati come necessari
e che hanno fatto riportare il testo in Commissione, in realtà
non ci sono stati.
In merito alla registrazione sul tesserino di caccia, Corazza ha
detto che si rimedia a quanto approvato dalla maggioranza e più
volte contestato dal suo Gruppo. Non giustifica, però,
l'eccezione prevista per gli anatidi: le motivazioni tecniche
addotte - ha spiegato - comportano invece un venir meno di quelle
garanzie necessarie a evitare una caccia non di selezione o,
peggio, di massa, vietata dalle direttive europee.
A conclusione, ha ribadito il proprio disappunto sul fatto che
troppo spesso sono presentati all'ultimo momento, direttamente in
Aula, emendamenti che poi si rivelano incostituzionali o comunque
viziati, che espongono la legge a frequenti impugnazioni.
(segue)