VI-II Comm: audizioni Film Commission, Fondo Audiovisivo, Turismo FVG
(ACON) Trieste, 24 lug - RC - Sono già quattro le grosse
produzioni cinematografiche a cui FVG Film Commission, l'agenzia
nata nel 2000 per supportare gli operatori dell'industria
cinematografica, televisiva, pubblicitaria e multimediale in
Friuli Venezia Giulia, ha dovuto dire no. È la prima conseguenza
alla scelta del Consiglio regionale, il 27 giugno scorso, di
trasferire le sue funzioni a Turismo FVG a partire dal primo
gennaio 2013 e dunque di non rimpinguare oltre l'apposito fondo,
denominato Film Fund, con cui Film Commission finanzia le opere
audiovisive fino a un massimo di 150.000 euro.
La notizia è emersa dall'audizione in VI e II Commissione
consiliare, presidenti rispettivamente Piero Camber (Pdl) e
Federico Razzini (LN), a cui sono intervenuti il direttore di
Film Commission, Federico Coliucci, il direttore del Fondo per
l'Audiovisivo, Paolo Vidali, e il direttore di Turismo FVG, Edi
Sommariva.
Si trattava di 35 settimane di lavoro, per un'entrata dai 4 ai 5
milioni di euro - ha spiegato Coliucci tra le tante notizie
inerenti spese e ricavi di Film Commission. Tra queste, la spesa,
sul territorio regionale, di quasi 7 milioni e mezzo di euro
sostenuta nel 2011 dalle troupe che hanno girato in Friuli
Venezia Giulia producendo 22 opere, lavorando come pre-produzione
e ripresa per 588 giorni, utilizzando 3.609 comparse locali e 128
attori locali, con 12.242 pernottamenti alberghieri e facendo
segnare alla nostra realtà un indotto complessivo di quasi 13,4
milioni di euro. Il tutto a fronte di 630.000 euro di contributi
a disposizione di Film Fund e 270.000 euro di contributi della
Regione per le spese di funzionamento dell'agenzia.
Coliucci ha, quindi, menzionato i benefici che le attività di Film
Commission apportano al tessuto economico regionale. Si tratta
soprattutto di effetti economici diretti, pari a circa mezzo
milione di euro al mese che si registrano grazie alla spesa delle
produzioni ospiti per fabbisogni legati direttamente ai film;
effetti economici indotti; effetti promozionali e turistici con
la visibilità del territorio; effetti occupazionali per l'impiego
di persone locali; effetti tecnologici con la nascita di nuove
imprese all'avanguardia nel settore.
Il Fondo per l'Audiovisivo - ha proseguito Vidali - è nato a
ottobre 2006 con la legge regionale n. 21, per iniziare a operare
da giugno 2007 sotto l'ala di Film Commission, da cui viene
staccato a ottobre 2010. Il 2011, perciò, è l'unico anno di
attività autonoma dell'associazione Fondo per l'Audiovisivo,
associazione abrogata al pari di Film Commission con la seduta
d'Aula del 27 giugno scorso in quanto le si imputano costi di
funzionamento eccessivi.
Tre i filoni spiegati dal direttore quanto a questi costi: borse
di studio fino al 90% delle spese per la formazione di
professionisti; contributi sino al 50% dei costi rendicontati per
lo sviluppo dei progetti, dalla nascita dell'idea all'avvio della
produzione; fino al 30%, sempre dei costi rendicontati, per la
distribuzione dei prodotti e la loro diffusione oltre i confini
regionali. Inoltre, l'associazione organizza "When East meets
West", uno dei principali incontri di co-produzione tra industrie
cinematografiche europee, all'interno di Trieste Film Festival.
Da parte sua, Sommariva ha affermato che la legge di giugno
rimanda a Turismo FVG compiti che sono nella sua natura. A noi -
ha sottolineato - spetterà di ottimizzare le finalità che la
Regione potrà individuare sfruttando il nostro sapere. Certo ci
vorranno capacità di relazione, azioni di promozione di marketing
ad ampio raggio e si dovrà andare a cercare i produttori, fermo
restando che gli introiti vanno al turismo e all'immagine del
territorio, valori oggi sfumati che vanno sviluppati.
Non vi vedo andare a Cannes a cercare produttori è stato il commento serafico di Piero Colussi (Citt), che ha rappresentato così le perplessità dellintero centrosinistra, preoccupato che Turismo FVG non sia pronto a portare avanti la nuova missione. Ma soprattutto, Colussi ha fatto presente che le audizioni organizzate oggi andavano fatte prima che la trasformazione approdasse in Aula, non a cose ormai fatte.