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VI-II Comm: audizioni Film Commission, Fondo Audiovisivo, Turismo FVG

24.07.2012
16:43
(ACON) Trieste, 24 lug - RC - Sono già quattro le grosse produzioni cinematografiche a cui FVG Film Commission, l'agenzia nata nel 2000 per supportare gli operatori dell'industria cinematografica, televisiva, pubblicitaria e multimediale in Friuli Venezia Giulia, ha dovuto dire no. È la prima conseguenza alla scelta del Consiglio regionale, il 27 giugno scorso, di trasferire le sue funzioni a Turismo FVG a partire dal primo gennaio 2013 e dunque di non rimpinguare oltre l'apposito fondo, denominato Film Fund, con cui Film Commission finanzia le opere audiovisive fino a un massimo di 150.000 euro.

La notizia è emersa dall'audizione in VI e II Commissione consiliare, presidenti rispettivamente Piero Camber (Pdl) e Federico Razzini (LN), a cui sono intervenuti il direttore di Film Commission, Federico Coliucci, il direttore del Fondo per l'Audiovisivo, Paolo Vidali, e il direttore di Turismo FVG, Edi Sommariva.

Si trattava di 35 settimane di lavoro, per un'entrata dai 4 ai 5 milioni di euro - ha spiegato Coliucci tra le tante notizie inerenti spese e ricavi di Film Commission. Tra queste, la spesa, sul territorio regionale, di quasi 7 milioni e mezzo di euro sostenuta nel 2011 dalle troupe che hanno girato in Friuli Venezia Giulia producendo 22 opere, lavorando come pre-produzione e ripresa per 588 giorni, utilizzando 3.609 comparse locali e 128 attori locali, con 12.242 pernottamenti alberghieri e facendo segnare alla nostra realtà un indotto complessivo di quasi 13,4 milioni di euro. Il tutto a fronte di 630.000 euro di contributi a disposizione di Film Fund e 270.000 euro di contributi della Regione per le spese di funzionamento dell'agenzia.

Coliucci ha, quindi, menzionato i benefici che le attività di Film Commission apportano al tessuto economico regionale. Si tratta soprattutto di effetti economici diretti, pari a circa mezzo milione di euro al mese che si registrano grazie alla spesa delle produzioni ospiti per fabbisogni legati direttamente ai film; effetti economici indotti; effetti promozionali e turistici con la visibilità del territorio; effetti occupazionali per l'impiego di persone locali; effetti tecnologici con la nascita di nuove imprese all'avanguardia nel settore. Il Fondo per l'Audiovisivo - ha proseguito Vidali - è nato a ottobre 2006 con la legge regionale n. 21, per iniziare a operare da giugno 2007 sotto l'ala di Film Commission, da cui viene staccato a ottobre 2010. Il 2011, perciò, è l'unico anno di attività autonoma dell'associazione Fondo per l'Audiovisivo, associazione abrogata al pari di Film Commission con la seduta d'Aula del 27 giugno scorso in quanto le si imputano costi di funzionamento eccessivi.

Tre i filoni spiegati dal direttore quanto a questi costi: borse di studio fino al 90% delle spese per la formazione di professionisti; contributi sino al 50% dei costi rendicontati per lo sviluppo dei progetti, dalla nascita dell'idea all'avvio della produzione; fino al 30%, sempre dei costi rendicontati, per la distribuzione dei prodotti e la loro diffusione oltre i confini regionali. Inoltre, l'associazione organizza "When East meets West", uno dei principali incontri di co-produzione tra industrie cinematografiche europee, all'interno di Trieste Film Festival.

Da parte sua, Sommariva ha affermato che la legge di giugno rimanda a Turismo FVG compiti che sono nella sua natura. A noi - ha sottolineato - spetterà di ottimizzare le finalità che la Regione potrà individuare sfruttando il nostro sapere. Certo ci vorranno capacità di relazione, azioni di promozione di marketing ad ampio raggio e si dovrà andare a cercare i produttori, fermo restando che gli introiti vanno al turismo e all'immagine del territorio, valori oggi sfumati che vanno sviluppati.

Non vi vedo andare a Cannes a cercare produttori – è stato il commento serafico di Piero Colussi (Citt), che ha rappresentato così le perplessità dell’intero centrosinistra, preoccupato che Turismo FVG non sia pronto a portare avanti la nuova missione. Ma soprattutto, Colussi ha fatto presente che le audizioni organizzate oggi andavano fatte prima che la trasformazione approdasse in Aula, non a cose ormai fatte.