Conf. stampa opposizione contro riforma diritto studio universitario
(ACON) Trieste, 24 lug - COM/RC - Forzata, superflua,
verticistica, pressapochista, priva di risparmi reali,
smaccatamente a favore della privatizzazione del diritto allo
studio e capace di mortificare il ruolo degli studenti
universitari. Si sono sprecate, nel corso della conferenza stampa
tenuta in Consiglio regionale, le definizioni negative sulla
riforma del diritto allo studio universitario imposta dalla
Giunta Tondo.
Indetta congiuntamente da tutti i gruppi di opposizione, la
conferenza stampa è stata anche l'occasione per denunciare le
irregolarità procedurali verificatesi durante la discussione del
disegno di legge n. 208 sul riordino degli enti della Regione.
Il primo obiettivo è lo stralcio del Titolo V - spiega in una
nota il capogruppo di Italia dei valori, Alessandro Corazza -. La
maggioranza ha voluto inserire a tutti i costi questa materia
all'interno della riforma degli enti della Regione quando è
evidente che, per la sua rilevanza, la tematica del diritto allo
studio andava analizzata e affrontata in maniera autonoma, in VI
Commissione consiliare. Invece ha prevalso la fretta, che ha
portato la Giunta Tondo a forzare le procedure poste a tutela del
corretto iter legislativo regionale.
Sul ddl 208 - precisa ancora Corazza - prima è stato chiesto il
parere alle varie Commissioni di merito e solo successivamente il
documento è stato illustrato alla I Commissione, invertendo di
fatto il percorso logico e naturale della discussione in
Consiglio regionale. Inoltre i portatori di interesse, tra i
quali rettori, rappresentanti degli studenti, presidenti Erdisu,
sono stati convocati con appena un giorno di preavviso o non
convocati affatto, come è accaduto per i sindacati, i Comuni e la
rappresentanza presente nei CdA degli Erdisu.
Entrando nel merito della riforma, i gruppi di opposizione hanno
inoltre sottolineato che la scelta dell'Agenzia, la sparizione
dei consigli di amministrazione e l'istituzione del direttore
monocratico dimostrano una volta ancora la volontà della
maggioranza di centro-destra di controllare direttamente il
diritto allo studio. Si tratta di una riforma chiaramente
verticistica - attacca Corazza. Basti pensare che le linee guida
e gli interventi per il diritto allo studio saranno decisi dalla
Giunta regionale, relegando gli studenti a un mero ruolo
consultivo, decisione quest'ultima contestata persino dai rettori
Compagno e Peroni.
Oltre ai risultati in tema di risparmi giudicati risibili,
durante la conferenza stampa Italia dei valori, Partito
Democratico, Cittadini-Libertà civica e La Sinistra l'Arcobaleno
hanno contestato il disegno della Giunta Tondo, che punta
chiaramente alla privatizzazione del diritto allo studio.