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Conf. stampa opposizione contro riforma diritto studio universitario

24.07.2012
17:40
(ACON) Trieste, 24 lug - COM/RC - Forzata, superflua, verticistica, pressapochista, priva di risparmi reali, smaccatamente a favore della privatizzazione del diritto allo studio e capace di mortificare il ruolo degli studenti universitari. Si sono sprecate, nel corso della conferenza stampa tenuta in Consiglio regionale, le definizioni negative sulla riforma del diritto allo studio universitario imposta dalla Giunta Tondo.

Indetta congiuntamente da tutti i gruppi di opposizione, la conferenza stampa è stata anche l'occasione per denunciare le irregolarità procedurali verificatesi durante la discussione del disegno di legge n. 208 sul riordino degli enti della Regione.

Il primo obiettivo è lo stralcio del Titolo V - spiega in una nota il capogruppo di Italia dei valori, Alessandro Corazza -. La maggioranza ha voluto inserire a tutti i costi questa materia all'interno della riforma degli enti della Regione quando è evidente che, per la sua rilevanza, la tematica del diritto allo studio andava analizzata e affrontata in maniera autonoma, in VI Commissione consiliare. Invece ha prevalso la fretta, che ha portato la Giunta Tondo a forzare le procedure poste a tutela del corretto iter legislativo regionale.

Sul ddl 208 - precisa ancora Corazza - prima è stato chiesto il parere alle varie Commissioni di merito e solo successivamente il documento è stato illustrato alla I Commissione, invertendo di fatto il percorso logico e naturale della discussione in Consiglio regionale. Inoltre i portatori di interesse, tra i quali rettori, rappresentanti degli studenti, presidenti Erdisu, sono stati convocati con appena un giorno di preavviso o non convocati affatto, come è accaduto per i sindacati, i Comuni e la rappresentanza presente nei CdA degli Erdisu.

Entrando nel merito della riforma, i gruppi di opposizione hanno inoltre sottolineato che la scelta dell'Agenzia, la sparizione dei consigli di amministrazione e l'istituzione del direttore monocratico dimostrano una volta ancora la volontà della maggioranza di centro-destra di controllare direttamente il diritto allo studio. Si tratta di una riforma chiaramente verticistica - attacca Corazza. Basti pensare che le linee guida e gli interventi per il diritto allo studio saranno decisi dalla Giunta regionale, relegando gli studenti a un mero ruolo consultivo, decisione quest'ultima contestata persino dai rettori Compagno e Peroni.

Oltre ai risultati in tema di risparmi giudicati risibili, durante la conferenza stampa Italia dei valori, Partito Democratico, Cittadini-Libertà civica e La Sinistra l'Arcobaleno hanno contestato il disegno della Giunta Tondo, che punta chiaramente alla privatizzazione del diritto allo studio.