UAR: Rosolen, astensione su norma commercio a difesa dei comuni
(ACON) Trieste, 25 lug - COM/MPB - La consigliera regionale di
Un'Altra Regione, Alessia Rosolen, motiva la sua astensione
nella votazione degli articoli della norma comunitaria
riguardanti il commercio: "Visto che di orari del settore
commercio e relative aperture non si è parlato, ho voluto
astenermi non solo perchè rappresentano un mero esercizio di
trascrizione e non di azione politica - dalla Giunta questo ci si
aspetterebbe, annota la consigliera - ma perché non è stato
accettato l'emendamento presentato dalla Lega Nord in merito alla
difesa del piccolo commercio, dei centri storici, delle
tradizioni dei nostri comuni. La disciplina urbanistica prevale
su quella commerciale - aggiunge Rosolen richiamando quanto
illustrato dalla relatrice Mara Piccin elencando numerose
sentenze del Consiglio di Stato e del Tar che avrebbero dovuto
imporre anche alla politica locale un'azione programmatica e di
governo in merito a un settore così importante per l'economia
della nostra regione.
"Siano alla vigilia di un nuovo rimpasto di Giunta - prosegue
l'esponente UAR - e la mente corre veloce al giugno 2010, quando
il presidente Tondo affidò al neoassessore al Lavoro la delega al
Commercio, per spinta del Pdl triestino (che credeva in questo
modo di risolvere il problema dei drammi economici e produttivi
del capoluogo giuliano con qualche apertura domenicale in più),
scorporandola in maniera assolutamente improvvida dalla gestione
di tutte le altre Attività produttive. Il presidente auspicava,
nel suo intervento, la revisione della legge sul commercio
(votata dal Consiglio tra i primi atti dall'insediamento).
"Ebbene - conclude Rosolen - non solo non ci sono stati
interventi puntuali nella revisione della norma, non solo la
nostra regione è arrivata ben ultima nel ricorso contro lo scippo
delle sue prerogative da parte del Governo Monti, ma oggi ci
troviamo a votare (con due anni di ritardo) la norma (pedissequa)
di adeguamento alla direttiva Bolkestein".