PD: Brandolin, vigileremo su raccordo ferroviario Consorzio Monfalcone
(ACON) Trieste, 25 lug - COM/RC - Rete ferroviaria italiana
(Rfi) intende dismettere il raccordo di proprietà del Consorzio
per lo sviluppo industriale di Monfalcone e allacciato alla
stazione di Ronchi Sud e Giorgio Brandolin interroga urgentemente
la Giunta sulla questione.
"Non condivido la linea di Rfi: non può essere un mero calcolo
ricavi/costi, ma è necessaria anche una valutazione di
generazione di traffico", è stata la risposta in Aula
dell'assessore Riccardo Riccardi. Una risposta che il consigliere
regionale del PD ha apprezzato perchè - fa sapere - condivide le
sue preoccupazioni. Però ora vuole si passi dalle parole ai fatti
e per questo continuerà a vigilare.
Nella mia interrogazione - così ancora Brandolin - avevo
ricordato che per il raccordo sono stati spesi nel tempo svariati
milioni di euro (parte con contributi regionali) sia per
ammodernamenti sia per manutenzioni, e che la fornitura via
rotaia è la principale previsione di approvvigionamento della
costruenda centrale a biomasse in località Bistrigna (il
principale attuale fruitore del raccordo rinuncia però
all'utilizzo per gli alti costi imposti da Trenitalia). Esiste
inoltre una volontà, supportata dagli enti locali, di prolungare
il raccordo per raggiungere altri insediamenti produttivi ancora
non serviti (Ansaldo, Fincantieri). La dismissione, quindi,
vanificherebbe tutti gli sforzi compiuti per la
infrastrutturazione delle aree del Consorzio industriale e
sarebbe un altro duro colpo per la delicata situazione
dell'economia del Monfalconese.
La risposta fornitami dalla Giunta regionale - conclude
l'esponente di opposizione - riconosce che Rfi non ha investito
risorse proprie nel raccordo, e nonostante ciò ha richiesto un
canone di 50.000 euro non sostenibile al confronto con la gomma.
Sul tema è in corso un confronto serrato e la Regione sta da
tempo tentando una mediazione con la società feroviaria.