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PD: Brandolin, vigileremo su raccordo ferroviario Consorzio Monfalcone

25.07.2012
16:14
(ACON) Trieste, 25 lug - COM/RC - Rete ferroviaria italiana (Rfi) intende dismettere il raccordo di proprietà del Consorzio per lo sviluppo industriale di Monfalcone e allacciato alla stazione di Ronchi Sud e Giorgio Brandolin interroga urgentemente la Giunta sulla questione.

"Non condivido la linea di Rfi: non può essere un mero calcolo ricavi/costi, ma è necessaria anche una valutazione di generazione di traffico", è stata la risposta in Aula dell'assessore Riccardo Riccardi. Una risposta che il consigliere regionale del PD ha apprezzato perchè - fa sapere - condivide le sue preoccupazioni. Però ora vuole si passi dalle parole ai fatti e per questo continuerà a vigilare.

Nella mia interrogazione - così ancora Brandolin - avevo ricordato che per il raccordo sono stati spesi nel tempo svariati milioni di euro (parte con contributi regionali) sia per ammodernamenti sia per manutenzioni, e che la fornitura via rotaia è la principale previsione di approvvigionamento della costruenda centrale a biomasse in località Bistrigna (il principale attuale fruitore del raccordo rinuncia però all'utilizzo per gli alti costi imposti da Trenitalia). Esiste inoltre una volontà, supportata dagli enti locali, di prolungare il raccordo per raggiungere altri insediamenti produttivi ancora non serviti (Ansaldo, Fincantieri). La dismissione, quindi, vanificherebbe tutti gli sforzi compiuti per la infrastrutturazione delle aree del Consorzio industriale e sarebbe un altro duro colpo per la delicata situazione dell'economia del Monfalconese.

La risposta fornitami dalla Giunta regionale - conclude l'esponente di opposizione - riconosce che Rfi non ha investito risorse proprie nel raccordo, e nonostante ciò ha richiesto un canone di 50.000 euro non sostenibile al confronto con la gomma. Sul tema è in corso un confronto serrato e la Regione sta da tempo tentando una mediazione con la società feroviaria.