CR: nuova composizione Giunta, conclusione dibattito (3)
(ACON) Trieste, 25 lug - AB - Siamo gli unici in Italia ad
avere un numero così limitato di assessori - ha ricordato Edoardo
Sasco (UDC) - e ciò va a nostro merito. Il mio gruppo continuerà
a garantire tutto il sostegno necessario.
Roberto Asquini (Misto) ha detto di apprezzare la riduzione del
numero degli assessori, segnale responsabile e coerente, ma non
ha condiviso i destinatari del trasferimento di alcune deleghe.
Si augura che si faccia tesoro degli errori del passato e aspetta
una legge che escluda, o ponga un limite rigoroso agli assessori
esterni.
Maurizio Bucci (Pdl) ha focalizzato il suo intervento alle
deleghe che interessano l'area triestina, perché vi è una
criticità territoriale da monitorare e risolvere.
Antonio Pedicini (Pdl) ha voluto tributare un apprezzamento agli
ex assessori Kosic e Garlatti. Il primo ha avuto il coraggio di
avviare il Libro verde della sanità, il secondo ha dovuto
affrontare problemi non di poco né marginali. Abbiamo approvato e
approviamo le scelte di Tondo e continueremo a sostenere la sua
linea di governo.
Gianfranco Moretton (PD) ha accusato Tondo di lentezza, perché ha
atteso un mese per decidere a chi affidare le deleghe di Garlatti
e molto di più per quelle di Kosic. Questo non è un esempio di
buona amministrazione. In questa legislatura sembra di essere al
luna park, con il presidente che fa salire e scendere dalla
giostra come e quando gli pare chi vuole lui. Nessuno aveva idee
preconcette, ha poi precisato Bruno Zvech (PD), Tondo ha fatto
scelte che saranno il tempo e i cittadini a giudicare.
Daniele Galasso (Pdl) ha respinto ogni accusa, ha invece messo in
evidenza come aver ridotto la Giunta comporti maggiori aggravi
per tutti, per il presidente e per i singoli assessori, ma questo
era l'impegno, questo è coerenza, questo è senso di
responsabilità. Va bene la sobrietà imposta dal presidente, va
bene quanto ci viene proposto, continueremo su questa strada.
Nella replica, il presidente Renzo Tondo ha difeso gli atti
concreti con cui si è decisa la riduzione del numero dei
consiglieri, la sua scelta di ridurre gli assessori a 8, dato che
non può essere sottovalutato: avremmo potuto mantenere la Giunta
a 10 assessori, ma non lo abbiamo fatto pur sapendo di
appesantirci di responsabilità. Abbiamo ridotto le figure apicali
della Presidenza della Regione in tempi quando la spending review
non si sapeva nemmeno cosa fosse, abbiamo anche mantenuto la
promessa che presidente e assessori avrebbero ridotto e rivisto
la composizione delle loro segreterie, mentre non ho visto fare
altrettanto dai Gruppi consiliari. E a chi critica Kosic ricordo
che ha impostato una spending review in sanità che oggi ci
consente di non mettere in quel settore risorse aggiuntive con le
variazioni di bilancio. E Garlatti ha adottato una serie di
scelte in linea con quanto gli era stato chiesto, si è dimesso
senza maturare alcun diritto, per quel che farà in futuro sarà
meno retribuito di quando era in Giunta, ma con onestà e
signorilità si è dimesso senza guardare a queste cose,
semplicemente lo ha fatto quando si è reso conto di aver portato
a compimento quanto gli era stato chiesto.
(segue)