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Idv: contestata la nuova rotazione in Giunta Tondo

25.07.2012
16:56
(ACON) Trieste, 25 lug - COM/RC - La continua rotazione delle deleghe tra gli assessori della Giunta Tondo non permette alla Regione di programmare l'attività politica e di dare risposte concrete ai tanti problemi reali dei cittadini: questa la denuncia di Italia dei Valori in Consiglio regionale.

Questo percorso deleterio è iniziato a causa di una resa dei conti all'interno della maggioranza di centro-destra che ha portato alla sostituzione dell'assessore Rosolen - sostiene Enio Agnola. Da allora la Giunta Tondo è andata avanti con continui aggiustamenti interni. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: l'ambiente, ad esempio, è passato in quattro anni da Lenna a De Anna, a Ciriani e ora a Savino. Ben quattro diversi assessori che non sono stati capaci finora di predisporre il Piano energetico, atto fondamentale per la vita del nostro territorio. Inoltre, questo continuo valzer ha coinvolto direttamente gli enti locali e fatto vivere alle Comunità montane una legislatura di commissariamento.

Ma cosa significa, per l'apparato regionale, il cambio di un assessore? Quali sono le reali ripercussioni all'interno delle direzioni? - si chiede il consigliere. Un nuovo assessore è chiamato a uno sforzo straordinario in termini di lavoro e di tempo (sei mesi, come ebbe a dire a suo tempo lo stesso De Anna) per far ripartire l'attività della struttura mentre i nostri interlocutori (cittadini, istituzioni locali, attività produttive) hanno aspettative che non saranno mai soddisfatte. Bisogna avere maggiore rispetto per queste persone nella speranza che questa sia l'ultima stagione dei valzer fra gli assessori regionali.

Le decisioni di Tondo - attacca Alessandro Corazza - smascherano l'assenza di una linea politica comune della maggioranza, e fanno emergere con chiarezza come le deleghe siano spartite tra gli assessori esclusivamente sulla base di questioni di potere e non in base alle competenze. Di fatto, ogni assessore è stato accontentato col proprio orticello da coltivare elettoralmente e gli equilibri interni ai partiti sono salvaguardati. La vera antipolitica insomma.