CR: ddl riordino enti, relatori maggioranza Baritussio e Salvador (5)
(ACON) Trieste, 26 lug - RC - Parlando del ddl n. 208, il
relatore di maggioranza Franco Baritussio (Pdl) ha ricordato che
dall'opposizione sono state sollevate due questioni: la fretta da
parte di chi ha voluto questa riforma; la reale portata dei
risparmi prodotti.
Riguardo alla prima questione, la traduzione pratica degli
indirizzi dati dal presidente Tondo il 27 settembre scorso non
solo è stata elaborata con un costante lavoro svolto fra
assessori e tecnici della Regione, ma si è anche sviluppata in un
arco di tempo più che adeguato. Per quanto concerne invece i
risparmi prodotti dalla manovra, già in I Commissione è stato
riferito l'abbattimento delle spese con le singole manovre;
rimane aperto il riscontro puntuale dell'abbattimento
complessivo. I risparmi ci saranno; la loro portata dipenderà
dalla capacità della politica di programmare, in sede di
bilancio, gli importi degli specifici capitoli di riferimento,
nonché dalla capacità gestionale dei funzionari della Regione
rispetto alle materie e agli obiettivi loro conferiti.
Baritussio ha, da ultimo, rimarcato che qualsiasi semplificazione
istituzionale e organizzativa dà nel tempo frutti a cascata che,
all'atto delle scelte, non possono essere calcolati al millimetro
come qualcuno pretenderebbe.
E che questa non sia né la prima né l'ultima proposta di riordino
della struttura regionale, è convinto anche il terzo relatore di
maggioranza, Maurizio Salvador (UDC). Il provvedimento
all'attenzione dell'Aula - ha detto - conferma l'intenzione della
Regione di partecipare al risanamento del Paese e, nello stesso
tempo, progettare il futuro del Friuli Venezia Giulia.
Questo provvedimento interviene con modifiche in diversi settori,
ma contiene un'unica autentica riforma: la riorganizzazione del
diritto allo studio universitario. L'obiettivo è la tenuta nel
medio/lungo periodo, non dare una risposta nell'immediato
diminuendo la spesa.
Quanto alla riforma delle ATER, questa dovrà chiarire dapprima se
esse siano un ente realmente di natura economica o un ente
pubblico sociale. La legge n. 24 del 1999 aveva fatto una scelta
da questo punto di vista, oggi bisogna verificare i risultati di
quella riforma.
La filosofia che sta dietro alle modifiche proposte nel ddl 208 -
ha chiosato Salvador - è rivolta a garantire i servizi fino ad
ora resi, che rimangono immutati e sono semplicemente sottoposti
a processi di razionalizzazione.
(segue)