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CR: ddl riordino enti, relatore minoranza Baiutti (7)

26.07.2012
16:39
(ACON) Trieste, 26 lug - MPB - Per il relatore di minoranza Giorgio Baiutti (PD), una parte degli interventi annunciati dal presidente Tondo è stata recepita in precedenti provvedimenti riguardanti le Società Agemont e Promotur, mentre altre misure attengono ai cosiddetti costi della politica. La legge in discussione, insieme con quella che disciplina la partecipazione della Regione a società di capitali, è ben lontana dal rappresentare un processo organico di revisione della spesa regionale, in grado di conseguire economie di scala e garantire il mantenimento dei servizi e il miglior utilizzo delle risorse umane.

Il riordino della rete ospedaliera e il riassetto del sistema delle Aziende sanitarie territoriali costituisce non da oggi la madre di tutte le riforme volte a una spending review che porti la nostra Regione a comprimere gli oneri del 50% del bilancio, mentre una concreta azione di semplificazione burocratica dovrebbe partire innanzitutto dalla revisione del corpus legislativo regionale che conta ancora 1.300 leggi, e ancor più dallo sfoltimento delle centinaia di regolamenti attuativi che frenano l'applicazione immediata delle diverse disposizioni legislative e lo snellimento dei procedimenti amministrativi.

Servirebbe poi applicare maggiormente alla pubblica amministrazione le opportunità offerte dal web e dai collegamenti digitali, mentre un'altra misura non considerata dal ddl 208 è la dismissione di una parte dei beni demaniali. Nel giudizio di parificazione del rendiconto generale della Regione per l'esercizio 2011, la Corte dei conti ha evidenziato che in alcuni settori i livelli della spesa pubblica sono cresciuti maggiormente rispetto ad altre Regioni.

Una serie di considerazioni che fa dire a Baiutti che la portata del ddl 208 è molto meno rivoluzionaria di quanto enfatizzato e che occorreva maggior coraggio nella rideterminazione della composizione dei CdA delle Società a partecipazione pubblica, nel superamento in molti casi dei collegi di revisione, nella individuazione in altre realtà del solo direttore o amministratore unico. In questo modo anche la nostra regione avrebbe potuto dare una diversa rappresentazione dell'azione riformatrice, poche settimane dopo il varo delle disposizioni per la riduzione della spesa pubblica da parte del Governo.

Per Baiutti, in alcuni aspetti pare più coraggiosa la proposta presentata dal consigliere Pedicini (Pdl) nell'ottobre dello scorso anno - (tanto che il relatore ha annunciato che alcuni elementi saranno in Aula fatti propri dal PD con emendamenti, nella convinzione si possa fare di più per ridurre i costi e semplificare gli assetti organizzativi di Ersa, Arpa, Turismo FVG, Ente Tutela Pesca, Società di gestione degli immobili della Regione) - e l'unica riforma compiuta inserita nel ddl è quella della costituzione dell'Agenzia regionale per il diritto agli studi superiori, che unifica i due Erdisu che contiene elementi positivi, ma che vede la contrarietà del PD per il modello di governance previsto, con l'eliminazione del CdA e la gestione tutta affidata al direttore: un modello centralizzato che non prevede forme di rappresentanza studentesca elettiva, deputata a concorrere ai processi decisionali. Gli studenti potranno contare su un coinvolgimento molto marginale a dispetto della loro consistenza numerica (34.000 di cui 18.000 a Trieste).

Per quanto attiene la riorganizzazione delle Ater (per la quale sono stati annunciati dalla Giunta emendamenti in Aula) la residenzialità pubblica in Friuli Venezia Giulia pesa con i suoi 30.000 alloggi, per il 40% del mercato, mentre la sopressione dell'Agenzia del lavoro avrà un passaggio abbastanza indolore perché il personale (compresi i quattro ricercatori del gruppo tecnologico) transiteranno nel nuovo servizio regionale che dipenderà dalla Direzione di riferimento.

Resta più fumosa la volontà di intervenire, pur con forme di incentivazione economica e percorsi condivisi, nella razionalizzazione delle attività delle Camere di Commercio, degli Enti fieristici, del sistema dei Confidi. L'introduzione del revisore contabile unico in Ersa, Agenzia Villa Manin, Arpa, Arlef, Ente tutela pesca e Consorzi industriali non dovrebbe avere alcun contraccolpo sulle modalità di vigilanza delle scritture contabili di tali Enti. Parallelamente, la riduzione di un 5% dei compensi previsti per CdA e revisori di Consorzi, Agenzie e Aziende, unitariamente all'introduzione del limite di quattro membri dei CdA (presidente escluso) ci avvicinerebbe - conclude Baiutti - alla norma statale che prevede tre soli componenti, di cui due appartenenti all'Amministrazione di riferimento.

(segue)