CR: ddl riordino enti, relatore minoranza Baiutti (7)
(ACON) Trieste, 26 lug - MPB - Per il relatore di minoranza
Giorgio Baiutti (PD), una parte degli interventi annunciati dal
presidente Tondo è stata recepita in precedenti provvedimenti
riguardanti le Società Agemont e Promotur, mentre altre misure
attengono ai cosiddetti costi della politica. La legge in
discussione, insieme con quella che disciplina la partecipazione
della Regione a società di capitali, è ben lontana dal
rappresentare un processo organico di revisione della spesa
regionale, in grado di conseguire economie di scala e garantire
il mantenimento dei servizi e il miglior utilizzo delle risorse
umane.
Il riordino della rete ospedaliera e il riassetto del sistema
delle Aziende sanitarie territoriali costituisce non da oggi la
madre di tutte le riforme volte a una spending review che porti
la nostra Regione a comprimere gli oneri del 50% del bilancio,
mentre una concreta azione di semplificazione burocratica
dovrebbe partire innanzitutto dalla revisione del corpus
legislativo regionale che conta ancora 1.300 leggi, e ancor più
dallo sfoltimento delle centinaia di regolamenti attuativi che
frenano l'applicazione immediata delle diverse disposizioni
legislative e lo snellimento dei procedimenti amministrativi.
Servirebbe poi applicare maggiormente alla pubblica
amministrazione le opportunità offerte dal web e dai collegamenti
digitali, mentre un'altra misura non considerata dal ddl 208 è la
dismissione di una parte dei beni demaniali. Nel giudizio di
parificazione del rendiconto generale della Regione per
l'esercizio 2011, la Corte dei conti ha evidenziato che in alcuni
settori i livelli della spesa pubblica sono cresciuti
maggiormente rispetto ad altre Regioni.
Una serie di considerazioni che fa dire a Baiutti che la portata
del ddl 208 è molto meno rivoluzionaria di quanto enfatizzato e
che occorreva maggior coraggio nella rideterminazione della
composizione dei CdA delle Società a partecipazione pubblica, nel
superamento in molti casi dei collegi di revisione, nella
individuazione in altre realtà del solo direttore o
amministratore unico. In questo modo anche la nostra regione
avrebbe potuto dare una diversa rappresentazione dell'azione
riformatrice, poche settimane dopo il varo delle disposizioni per
la riduzione della spesa pubblica da parte del Governo.
Per Baiutti, in alcuni aspetti pare più coraggiosa la proposta
presentata dal consigliere Pedicini (Pdl) nell'ottobre dello
scorso anno - (tanto che il relatore ha annunciato che alcuni
elementi saranno in Aula fatti propri dal PD con emendamenti,
nella convinzione si possa fare di più per ridurre i costi e
semplificare gli assetti organizzativi di Ersa, Arpa, Turismo
FVG, Ente Tutela Pesca, Società di gestione degli immobili della
Regione) - e l'unica riforma compiuta inserita nel ddl è quella
della costituzione dell'Agenzia regionale per il diritto agli
studi superiori, che unifica i due Erdisu che contiene elementi
positivi, ma che vede la contrarietà del PD per il modello di
governance previsto, con l'eliminazione del CdA e la gestione
tutta affidata al direttore: un modello centralizzato che non
prevede forme di rappresentanza studentesca elettiva, deputata a
concorrere ai processi decisionali. Gli studenti potranno contare
su un coinvolgimento molto marginale a dispetto della loro
consistenza numerica (34.000 di cui 18.000 a Trieste).
Per quanto attiene la riorganizzazione delle Ater (per la quale
sono stati annunciati dalla Giunta emendamenti in Aula)
la residenzialità pubblica in Friuli Venezia Giulia pesa con i
suoi 30.000 alloggi, per il 40% del mercato, mentre la
sopressione dell'Agenzia del lavoro avrà un passaggio abbastanza
indolore perché il personale (compresi i quattro ricercatori del
gruppo tecnologico) transiteranno nel nuovo servizio regionale
che dipenderà dalla Direzione di riferimento.
Resta più fumosa la volontà di intervenire, pur con forme di
incentivazione economica e percorsi condivisi, nella
razionalizzazione delle attività delle Camere di Commercio, degli
Enti fieristici, del sistema dei Confidi. L'introduzione del
revisore contabile unico in Ersa, Agenzia Villa Manin, Arpa,
Arlef, Ente tutela pesca e Consorzi industriali non dovrebbe
avere alcun contraccolpo sulle modalità di vigilanza delle
scritture contabili di tali Enti. Parallelamente, la riduzione di
un 5% dei compensi previsti per CdA e revisori di Consorzi,
Agenzie e Aziende, unitariamente all'introduzione del limite di
quattro membri dei CdA (presidente escluso) ci avvicinerebbe -
conclude Baiutti - alla norma statale che prevede tre soli
componenti, di cui due appartenenti all'Amministrazione di
riferimento.
(segue)