PD: Lupieri, riforma sanità Tondo è di stampo elettorale
(ACON) Trieste, 26 lug - COM/AB - La proposta di riforma
sanitaria targata Tondo giunge a fine legislatura, dopo tanti
annunci e dopo un complicato percorso di condivisione all'interno
della sua maggioranza, che alla fine presenta un documento
completamente diverso dal pensiero iniziale del presidente.
Lo sostiene Sergio Lupieri,consigliere regionale del PD e
vicepresidente della III Commissione sanità, che aggiunge.
Una riforma composta da otto articoli, stringata, in cui non si
fa alcun riferimento alle procedure per la sua realizzazione. È
evidente che si è preferito evitare qualsiasi approfondimento per
non creare contenziosi e dissapori all'interno di una maggioranza
in fibrillazione.
Quindi, una proposta di stampo elettorale, che rimanda tutto per
la sua realizzazione all'1 gennaio 2014, quasi che i problemi di
oggi, trascurati per cinque anni senza alcuna manutenzione,
fossero ulteriormente rinviabili.
Tondo riduce Aziende sanitarie e Distretti in un momento in cui
cresce la domanda di salute sul territorio legata ai problemi
della cronicità.
Quindi una riforma molto povera, del tutto insufficiente a
rispondere alla domanda di salute crescente e alle risorse
calanti, per le quali non viene previsto nessun intervento di
risparmio ed economie di scala.
Il presidente annuncia poi che saranno da collegare alla
cosiddetta riforma il Piano oncologico, il Piano
materno-infantile, il Piano della riabilitazione e altri progetto
obiettivo, che comunque non ha realizzato nei cinque anni della
sua amministrazione, che così rimanda ulteriormente continuando a
praticare la politica degli annunci delle cose da fare.
Tondo invoca poi la partecipazione dell'opposizione, per
contribuire a realizzare la riforma che dichiara simile a quella
presentata dal centrosinistra nel 2007. Certamente il PD farà il
suo, ma ricordiamo che da allora sono passati quasi sei anni ed è
cambiato di molto il panorama sanitario regionale. Oggi le parole
d'ordine sono: ricerca dei migliori percorsi
diagnostico-terapeutici possibili, volti a una presa in carico
ottimale del paziente per garantire la più efficace continuità
assistenziale; integrazione ospedale-territorio; rete ospedaliera
in grado di interpretare i bisogni dei territori; una struttura
in grado di realizzare le più efficaci economie di scala e i più
forti risparmi; ma tutto ciò si può realizzare solo ricostruendo
la governance di un Servizio sanitario regionale acefalo per
troppi anni, al quale è mancato un chiaro indirizzo politico.