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LN: Razzini, ragionare su una Provincia di Gorizia e Trieste

27.07.2012
14:53
(ACON) Trieste, 27 lug - COM/AB - Le agenzie di stampa parlano di un accordo romano tra PD e Pdl per un emendamento alla legge taglia Province che preveda l'esistenza di almeno due province per regione. Se passerà questo ennesimo ritocco, purtroppo difficilmente potrà realizzarsi quanto proposto dal presidente Tondo e da molte altre forze politiche regionali, nel senso dell'eliminazione di tutte e quattro le Province.

L'intervento è del consigliere regionale della Lega Nord Federico Razzini, che aggiunge.

Ecco allora che dovremo pensare almeno ad accorpamenti il più possibile logici e omogenei. In tal caso, scartando ipotesi obsolete di un grande Friuli dai confini difficilmente definibili e altrettanto impraticabili, ipotesi di città metropolitane triestine dove di metropoli non ne abbiamo nemmeno la parvenza né per territorio né per abitanti, rimane la via più praticabile, quella che definirei degli accorpamenti con rispetto delle identità.

Un esempio che faccio da alcuni anni, e che ora potrebbe finalmente divenire praticabile, è quello di una grande Provincia di Gorizia e Trieste, da realizzarsi alla scadenza naturale degli attuali mandati. Le due Province carsiche, limitrofe, le più piccole d'Italia, entrambe a prevalenza venetofona, ma con un'importante presenza friulana e slovena, si uniscono - mantenendo, sia ben chiaro, nome e identità culturali - ma creano un ente unico più vasto e soprattutto di 400.000 abitanti. Risultato, nel medio periodo: tagli al costo della politica e della burocrazia e creazione di una Provincia che sta in piedi sia per numero di abitanti che per territorio e comuni e ha maggior peso nel consesso regionale. Il capoluogo? Se ne parla senza isterismi fuori luogo, ma potrebbe essere nella baricentrica Monfalcone o a Gradisca.

Finora la difesa dello status quo ha impedito di ragionarci su, ma la crisi del sistema Italia e l'opinione pubblica che vigila sui comportamenti concreti degli amministratori potrebbe riuscire ad imporre giocoforza soluzioni, comunque utili e positive, che la politichetta da cortile e l'esasperato campanilismo cui non sfugge l'estremo nord est, finora aveva evitato persino di considerare.