PD: Marsilio e Della Mea, riforma Tondo penalizza la montagna
(ACON) Trieste, 1 ago - COM/AB - Tutti si aspettavano che con
la proposta di razionalizzazione e riordino degli Enti regionali,
approvata martedì dal Consiglio regionale, Tondo realizzasse la
rivoluzione che aveva annunciato con una serie di proclami. In
realtà, come ormai ci ha abituato, tutto serviva solo per fare
della buona propaganda quando nella realtà non cambierà un bel
nulla.
Ad affermarlo sono i consiglieri regionali del PD Enzo Marsilio e
Sandro Della Mea, che aggiungono.
Se per quanto riguarda gli Enti regionali perlomeno tutto
procede, nel bene o nel male, come prima, altrettanto purtroppo
non si può dire per quanto riguarda la montagna, alla quale è
andata peggio. A casa sua, in montagna, il presidente non si è
fermato alle enunciazioni, qui ha cercato di realizzare le
trasformazioni radicali che aveva in mente e i danni sono sotto
gli occhi di tutti. Basta pensare alla riforma delle Comunità
montane e agli smembramenti di Agemont. Nel primo caso si sono
determinati oltre tre anni di immobilismo per lasciare i Comuni
nella totale confusione, nel secondo sono stati inibiti tutti in
progetti in capo all'agenzia di promozione e sviluppo della
montagna.
Intanto di giorno in giorno aumentano, invece di diminuire, le
difficoltà che affliggono le aree montane, in quanto con la
demagogia non si possono fare semplificazioni né realizzare
risparmi e purtroppo le conseguenze, in termini di ricadute
economiche negative, non tardano a farsi sentire.
In montagna qualcosa di più e di meglio in quanto a
razionalizzazione si poteva fare: bastava riunire le due distinte
società di sviluppo in un unico organismo ma, a quanto pare, i
disegni erano di altro tipo. Agemont, priva di ruolo e
competenze, è avviata alla chiusura e in Promotur, trasformata in
agenzia, invece di togliere gli organismi di gestione come
accaduto in tutte le altre agenzie, si provvede alla nomina anche
di un vicepresidente.