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PD: Marsilio e Della Mea, riforma Tondo penalizza la montagna

01.08.2012
12:42
(ACON) Trieste, 1 ago - COM/AB - Tutti si aspettavano che con la proposta di razionalizzazione e riordino degli Enti regionali, approvata martedì dal Consiglio regionale, Tondo realizzasse la rivoluzione che aveva annunciato con una serie di proclami. In realtà, come ormai ci ha abituato, tutto serviva solo per fare della buona propaganda quando nella realtà non cambierà un bel nulla.

Ad affermarlo sono i consiglieri regionali del PD Enzo Marsilio e Sandro Della Mea, che aggiungono.

Se per quanto riguarda gli Enti regionali perlomeno tutto procede, nel bene o nel male, come prima, altrettanto purtroppo non si può dire per quanto riguarda la montagna, alla quale è andata peggio. A casa sua, in montagna, il presidente non si è fermato alle enunciazioni, qui ha cercato di realizzare le trasformazioni radicali che aveva in mente e i danni sono sotto gli occhi di tutti. Basta pensare alla riforma delle Comunità montane e agli smembramenti di Agemont. Nel primo caso si sono determinati oltre tre anni di immobilismo per lasciare i Comuni nella totale confusione, nel secondo sono stati inibiti tutti in progetti in capo all'agenzia di promozione e sviluppo della montagna.

Intanto di giorno in giorno aumentano, invece di diminuire, le difficoltà che affliggono le aree montane, in quanto con la demagogia non si possono fare semplificazioni né realizzare risparmi e purtroppo le conseguenze, in termini di ricadute economiche negative, non tardano a farsi sentire.

In montagna qualcosa di più e di meglio in quanto a razionalizzazione si poteva fare: bastava riunire le due distinte società di sviluppo in un unico organismo ma, a quanto pare, i disegni erano di altro tipo. Agemont, priva di ruolo e competenze, è avviata alla chiusura e in Promotur, trasformata in agenzia, invece di togliere gli organismi di gestione come accaduto in tutte le altre agenzie, si provvede alla nomina anche di un vicepresidente.