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PD: Brandolin, coinvolgere tutti nel Piano di governo del territorio

09.08.2012
11:10
(ACON) Trieste, 9 ago - COM/RC - "Tutti i soggetti interessati devono essere coinvolti nella realizzazione del Piano del governo del territorio (Pgt), il cui progetto preliminare è stato invece appena approvato dalla Giunta regionale all'insaputa di tutti. E non è cosa da poco: si tratta, infatti, dello strumento urbanistico che dovrà prefigurare il futuro assetto territoriale, ambientale e paesaggistico del Friuli Venezia Giulia".

La denuncia è di Giorgio Brandolin, consigliere regionale del PD che così prosegue: "Proprio perchè assume questo valore profondo, il Pgt deve essere elaborato con il più ampio concorso della comunità regionale, delle sue istanze istituzionali e amministrative, delle professionalità tecniche, delle rappresentanze degli interessi e dei beni comuni, delle singole competenze e autorità morali.

"Ma i primi passi non sono per nulla positivi, anzi: l'assessore Riccardo Riccardi ha ritenuto di rigettare le conferenze di pianificazione, condivise da tutti nelle linee guida al Piano volute tre anni fa, per limitare il confronto all'interno di assemblee senza alcun regolamento di funzionamento e a fantomatici tavoli tecnici.

"L'idea del PD è che si debba governare il territorio attraverso tre livelli non gerarchici fra loro: la Regione, i Comuni e una decina di sistemi territoriali. Le nostre principali proposte sono: ampio coinvolgimento della comunità regionale, coerenza delle scelte con la visione della società, coesione sociale, progresso con minor consumo di suolo e risorse, attenzione ai progetti-Paese ed europei.

"Ora attendiamo alla prova dei fatti il presidente Tondo e la sua Giunta. Non si illuda, l'assessore Riccardi, di avere fatto la riforma urbanistica il 2 di agosto nelle segrete stanze del Palazzo utilizzando inopportune scorciatoie legislative. Lo talloneremo e gli chiederemo conto di pseudo riforme approvate a pochi mesi della fine della legislatura. Stimoleremo i sindaci, le categorie, i cittadini a discutere e a non accettare supinamente e frettolosamente il documento approvato".