PD: Brandolin, coinvolgere tutti nel Piano di governo del territorio
(ACON) Trieste, 9 ago - COM/RC - "Tutti i soggetti interessati
devono essere coinvolti nella realizzazione del Piano del governo
del territorio (Pgt), il cui progetto preliminare è stato invece
appena approvato dalla Giunta regionale all'insaputa di tutti. E
non è cosa da poco: si tratta, infatti, dello strumento
urbanistico che dovrà prefigurare il futuro assetto territoriale,
ambientale e paesaggistico del Friuli Venezia Giulia".
La denuncia è di Giorgio Brandolin, consigliere regionale del PD
che così prosegue: "Proprio perchè assume questo valore profondo,
il Pgt deve essere elaborato con il più ampio concorso della
comunità regionale, delle sue istanze istituzionali e
amministrative, delle professionalità tecniche, delle
rappresentanze degli interessi e dei beni comuni, delle singole
competenze e autorità morali.
"Ma i primi passi non sono per nulla positivi, anzi: l'assessore
Riccardo Riccardi ha ritenuto di rigettare le conferenze di
pianificazione, condivise da tutti nelle linee guida al Piano
volute tre anni fa, per limitare il confronto all'interno di
assemblee senza alcun regolamento di funzionamento e a
fantomatici tavoli tecnici.
"L'idea del PD è che si debba governare il territorio attraverso
tre livelli non gerarchici fra loro: la Regione, i Comuni e una
decina di sistemi territoriali. Le nostre principali proposte
sono: ampio coinvolgimento della comunità regionale, coerenza
delle scelte con la visione della società, coesione sociale,
progresso con minor consumo di suolo e risorse, attenzione ai
progetti-Paese ed europei.
"Ora attendiamo alla prova dei fatti il presidente Tondo e la sua
Giunta. Non si illuda, l'assessore Riccardi, di avere fatto la
riforma urbanistica il 2 di agosto nelle segrete stanze del
Palazzo utilizzando inopportune scorciatoie legislative. Lo
talloneremo e gli chiederemo conto di pseudo riforme approvate a
pochi mesi della fine della legislatura. Stimoleremo i sindaci,
le categorie, i cittadini a discutere e a non accettare
supinamente e frettolosamente il documento approvato".