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Idv: Agnola, rave party mortali, inaccettabili illegalità

20.08.2012
08:46
(ACON) Trieste, 20 ago - COM/MPB - "La morte del giovane Marco Guarini durante un rave party organizzato sul greto del Tagliamento in località Rivis di Sedegliano è una tragedia inaccettabile per gli esiti e, soprattutto, per le modalità in cui si è consumata. È incredibile che si possano realizzare eventi di questa entità senza alcun controllo quando il mondo del volontariato per organizzare manifestazioni senza alcun fattore di rischio è perseguitato da adempimenti di ogni tipo per la sicurezza dei luoghi e delle infrastrutture e per la somministrazione di generi alimentari. Così tanti adempimenti che spesso i volontari sono costretti a gettare la spugna".

Ad affermarlo è il consigliere regionale dell'Italia dei valori Enio Agnola, che sottolinea: "Non possiamo tollerare che vengano definiti privati eventi dove si radunano centinaia di persone e si vendono cibo e bevande, senza contare il pressoché certo consumo di superalcolici e droghe".

"Si tratta - aggiunge l'esponente Idv - di situazioni prevedibili in quanto esiste certamente una rete mediatica sul web che mette in collegamento i partecipanti a queste iniziative".

"Un paese civile non dovrebbe mai ospitare eventi così rischiosi, gestiti da persone prive di scrupoli e che mettono in pericolo la vita dei giovani più fragili, spesso addirittura minorenni" - sostiene Agnola che si chiede come sia possibile che aree demaniali oggetto di vincoli tra i più disparati per i comuni cittadini (dove, annota, "non si può tagliare neanche un arbusto") diventino teatro di illegalità di ogni genere.

Il consigliere regionale Agnola ha così deciso di presentare una interrogazione urgente per comprendere da una parte come sia possibile che nella nostra regione si continuino a organizzare eventi di simile portata su aree demaniali e dall'altra per capire che cosa si stia facendo in concreto per estirpare alla radice un fenomeno che mette in pericolo la vita delle persone.

"Si tratta di un esempio di illegalità tra i più pericolosi e allarmanti per la nostra società - conclude Agnola - che va combattuto con tutte le forze".