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UAR: Rosolen, esodati, la Regione non ha saputo dare risposte

21.08.2012
14:58
(ACON) Trieste, 21 ago - COM/MPB - Per Alessia Rosolen, esponente di UAR in Consiglio regionale, la Regione non ha saputo dare risposte agli esodati.

"Adesso che anche l'attenzione dei media è scesa sulla categoria degli esodati - dice Rosolen - mi permetto di affermare che questa Regione non ha saputo rappresentare un modello da proporre al Governo nazionale per risolvere un problema che ha assunto una dimensione drammatica, dando risposte concrete e pianificate a chi in questo momento ha davanti a sé il baratro di non avere più alcun reddito.

"Nessuno sa dire quanti lavoratori esodati sono presenti nel territorio regionale? E' impensabile che ad oggi non si conosca ancora il numero esatto di lavoratori coinvolti. E' il punto di partenza per attuare le strategie rivolte a questa categoria di lavoratori nella drammatica situazione di non ricevere né reddito da lavoro né reddito da pensione.

"L'Amministrazione regionale, dopo ripetute sollecitazioni da parte mia - prosegue la consigliera - è intervenuta finalmente allargando la partecipazioni dei lavoratori esodati ai Lavori di pubblica utilità (LPU).

"Con una precisa interrogazione scritta sul tema, chiedo di conoscere al più presto sia il numero di persone coinvolte che le strategie che la Regione intende effettuare per risolvere questo incredibile problema. Nello specifico, oltre a chiedere delle notizie riguardo al numero di lavoratori coinvolti, vorrei capire in che modo l'assessorato al Lavoro abbia dato indicazioni alle Province in merito alle politiche da mettere in campo per i percorsi e le informazioni da fornire a questi lavoratori, se vi siano stati tavoli di confronto per la programmazione con l'INPS e con il Governo centrale, se vi siano progetti a livello nazionale da cui la Regione possa attingere dei fondi da mettere a disposizione, se vi sia la volontà di richiedere l'utilizzo del Fondo Sociale Europeo per gli esodati e se la Regione abbia svolto una ricerca in merito alle storie lavorative e formative di questi lavoratori in modo da individuare i percorsi più idonei per accompagnarli alla pensione.

"Si devono - insiste Rosolen - studiare e creare dei percorsi informativi e di inserimento per questa categoria, immaginando progetti mirati e incentivando altre modalità di assunzione a tempo determinato, in attesa che il Governo adotti degli interventi a carattere nazione. Non possiamo restare immobili davanti a una platea di lavoratori che si trovano senza redditi in entrata, in un momento economico che già di per sé riveste difficoltà a livello di crisi, inflazione e crescita dei prezzi delle materie prime".