UAR: Rosolen, esodati, la Regione non ha saputo dare risposte
(ACON) Trieste, 21 ago - COM/MPB - Per Alessia Rosolen,
esponente di UAR in Consiglio regionale, la Regione non ha saputo
dare risposte agli esodati.
"Adesso che anche l'attenzione dei media è scesa sulla categoria
degli esodati - dice Rosolen - mi permetto di affermare che
questa Regione non ha saputo rappresentare un modello da proporre
al Governo nazionale per risolvere un problema che ha assunto una
dimensione drammatica, dando risposte concrete e pianificate a
chi in questo momento ha davanti a sé il baratro di non avere più
alcun reddito.
"Nessuno sa dire quanti lavoratori esodati sono presenti nel
territorio regionale? E' impensabile che ad oggi non si conosca
ancora il numero esatto di lavoratori coinvolti. E' il punto di
partenza per attuare le strategie rivolte a questa categoria di
lavoratori nella drammatica situazione di non ricevere né reddito
da lavoro né reddito da pensione.
"L'Amministrazione regionale, dopo ripetute sollecitazioni da
parte mia - prosegue la consigliera - è intervenuta finalmente
allargando la partecipazioni dei lavoratori esodati ai Lavori di
pubblica utilità (LPU).
"Con una precisa interrogazione scritta sul tema, chiedo di
conoscere al più presto sia il numero di persone coinvolte che le
strategie che la Regione intende effettuare per risolvere questo
incredibile problema. Nello specifico, oltre a chiedere delle
notizie riguardo al numero di lavoratori coinvolti, vorrei capire
in che modo l'assessorato al Lavoro abbia dato indicazioni alle
Province in merito alle politiche da mettere in campo per i
percorsi e le informazioni da fornire a questi lavoratori, se vi
siano stati tavoli di confronto per la programmazione con l'INPS
e con il Governo centrale, se vi siano progetti a livello
nazionale da cui la Regione possa attingere dei fondi da mettere
a disposizione, se vi sia la volontà di richiedere l'utilizzo del
Fondo Sociale Europeo per gli esodati e se la Regione abbia
svolto una ricerca in merito alle storie lavorative e formative
di questi lavoratori in modo da individuare i percorsi più idonei
per accompagnarli alla pensione.
"Si devono - insiste Rosolen - studiare e creare dei percorsi
informativi e di inserimento per questa categoria, immaginando
progetti mirati e incentivando altre modalità di assunzione a
tempo determinato, in attesa che il Governo adotti degli
interventi a carattere nazione. Non possiamo restare immobili
davanti a una platea di lavoratori che si trovano senza redditi
in entrata, in un momento economico che già di per sé riveste
difficoltà a livello di crisi, inflazione e crescita dei prezzi
delle materie prime".