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Commissione speciale riordino Province: secondo giorno audizioni (2)

23.08.2012
16:40
(ACON) Trieste, 23 ago - RC - Istituzione, e senza troppi ritardi, della città metropolitana della Venezia Giulia, per l'Associazione città metropolitana di Trieste; doveroso contenere i costi della politica ma senza enfatizzare gli aspetti finanziari a scapito della democrazia partecipativa, per il Comitato per l'autonomia e il rilancio del Friuli di Udine; un unico ente di area vasta, quale può essere la Provincia, per razionalizzare costi e funzioni ma mantenere l'identità dei territori, per il movimento Vivo Pordenone che ambisce a un'unione con Portogruaro.

Questi, in sintesi, gli spunti che i rappresentanti dei tre organismi popolari hanno presentato alla Commissione speciale presieduta da Antonio Pedicini (Pdl) e che può essere consultata anche via Internet attraverso il sito del Consiglio regionale, ovvero www.consiglio.regione.fvg.it, tramite un link creato ad hoc sulla pagina principale.

Ecco, allora, che Uberto Fortuna Drossi ha parlato di autonomia decisionale di un'area che si affaccia sul golfo di Trieste, che ha capacità di stabilire relazioni collaborative con gli altri e chiude lo sterile dualismo con il Friuli, nonché un'area che possa esprimere organi di governo a cui compete la responsabilità delle decisioni. La città metropolitana è già stata disciplinata nella legge regionale n. 1 del 2006 sul sistema Regione-enti locali, ma lo specifico articolo 9 è una sorta di pasticcio nato dalla paura che la città metropolitana spaccasse la Regione: oggi va ripresa quella strada, ma con mentalità meno miope.

A seguire, Robero Dominici ha sottolineato l'aspetto del risparmio, che non si sa se ci sarà e se sarà tale da giustificare il riordino. Ma quello vero, a suo dire, sta nella riduzione sostanziale degli apparati burocratici, specie a livello centrale, e nella revisione degli iter tecnici e amministrativi, spesso fonte di costi. Si dovrebbe, poi, far riferimento alla Corte costituzionale per definire in modo puntale la portata della competenza regionale quanto a ordinamento degli enti locali, prima di dire se mantenere o meno le Province bisognerebbe analizzare se sono ancora attuali e se potrebbero svolgere funzioni nuove. Non da meno, è doveroso l'ascolto degli elettori.

Idee riportate in una mozione, per il movimento Vivo Pordenone, tramite Roberto Freschi. Un documento ove affermare la salvaguardia dell'identità amministrativa della Provincia di Pordenone, ma non solo: alla luce dell'individuazione dell'area metropolitana di Venezia che porta a una revisione del Veneto orientale, istituire un tavolo di lavoro tra Comune e Provincia di Pordenone e sindaco di Portogruaro (VE) per verificare la possibilità di una ipotetica Provincia formata dalle due realtà. Si tratterebbe di un'area che risponderebbe ai requisiti fondamentali democratici (più di 400 mila abitanti), economici (settori particolarmente omogenei) e territoriali (fatti storici).

La Commissione si è aggiornata a martedì prossimo, 28 agosto.

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(foto; immagini tv)