Commissione speciale riordino Province: secondo giorno audizioni (2)
(ACON) Trieste, 23 ago - RC - Istituzione, e senza troppi
ritardi, della città metropolitana della Venezia Giulia, per
l'Associazione città metropolitana di Trieste; doveroso contenere
i costi della politica ma senza enfatizzare gli aspetti
finanziari a scapito della democrazia partecipativa, per il
Comitato per l'autonomia e il rilancio del Friuli di Udine; un
unico ente di area vasta, quale può essere la Provincia, per
razionalizzare costi e funzioni ma mantenere l'identità dei
territori, per il movimento Vivo Pordenone che ambisce a
un'unione con Portogruaro.
Questi, in sintesi, gli spunti che i rappresentanti dei tre
organismi popolari hanno presentato alla Commissione speciale
presieduta da Antonio Pedicini (Pdl) e che può essere consultata
anche via Internet attraverso il sito del Consiglio regionale,
ovvero www.consiglio.regione.fvg.it, tramite un link creato ad
hoc sulla pagina principale.
Ecco, allora, che Uberto Fortuna Drossi ha parlato di autonomia
decisionale di un'area che si affaccia sul golfo di Trieste, che
ha capacità di stabilire relazioni collaborative con gli altri e
chiude lo sterile dualismo con il Friuli, nonché un'area che
possa esprimere organi di governo a cui compete la responsabilità
delle decisioni. La città metropolitana è già stata disciplinata
nella legge regionale n. 1 del 2006 sul sistema Regione-enti
locali, ma lo specifico articolo 9 è una sorta di pasticcio nato
dalla paura che la città metropolitana spaccasse la Regione: oggi
va ripresa quella strada, ma con mentalità meno miope.
A seguire, Robero Dominici ha sottolineato l'aspetto del
risparmio, che non si sa se ci sarà e se sarà tale da
giustificare il riordino. Ma quello vero, a suo dire, sta nella
riduzione sostanziale degli apparati burocratici, specie a
livello centrale, e nella revisione degli iter tecnici e
amministrativi, spesso fonte di costi. Si dovrebbe, poi, far
riferimento alla Corte costituzionale per definire in modo
puntale la portata della competenza regionale quanto a
ordinamento degli enti locali, prima di dire se mantenere o meno
le Province bisognerebbe analizzare se sono ancora attuali e se
potrebbero svolgere funzioni nuove. Non da meno, è doveroso
l'ascolto degli elettori.
Idee riportate in una mozione, per il movimento Vivo Pordenone,
tramite Roberto Freschi. Un documento ove affermare la
salvaguardia dell'identità amministrativa della Provincia di
Pordenone, ma non solo: alla luce dell'individuazione dell'area
metropolitana di Venezia che porta a una revisione del Veneto
orientale, istituire un tavolo di lavoro tra Comune e Provincia
di Pordenone e sindaco di Portogruaro (VE) per verificare la
possibilità di una ipotetica Provincia formata dalle due realtà.
Si tratterebbe di un'area che risponderebbe ai requisiti
fondamentali democratici (più di 400 mila abitanti), economici
(settori particolarmente omogenei) e territoriali (fatti
storici).
La Commissione si è aggiornata a martedì prossimo, 28 agosto.
(fine)
(foto; immagini tv)