Commissione speciale Province: terzo giorno di audizioni (1)
(ACON) Trieste, 28 ago - RC - Province enti di coccio. Il
presidente della Commissione speciale del Consiglio regionale,
Antonio Pedicini, le ha definite così, in apertura della terza
seduta di audizioni sul loro futuro nel caso in cui la Corte
costituzionale rigettasse il ricorso del presidente Renzo Tondo e
anche la nostra Regione dovesse sottostare ai dettami governativi
che imporrebbero il mantenimento solo delle Province di Trieste
(in quanto capoluogo di Regione e dunque città metropolitana) e
di Udine (per dimensione territoriale e numero di abitanti),
mentre le altre diventerebbero enti di secondo grado, ovvero non
eletti direttamente dal popolo.
Mantenere lo status quo è sbagliato - ha così esordito la
presidente della Provincia di Trieste, Maria Teresa Bassa
Poropat, che ha sottolineato la necessità di rivedere competenze
e deleghe: alcune dovrebbero andare ai Comuni e quelle delle
Province devono essere di area vasta, soprattutto quanto a
trasporti, scuola e ambiente. Quanto alla sovrapposizione degli
enti - ha aggiunto - avevamo già chiesto all'allora assessore
regionale Andrea Garlatti di ritrovarci per pensare come
eliminare i doppioni, ma non abbiamo mai avuto risposta. Il tema
su cui il Consiglio regionale dovrebbe impegnarsi è il riordino
degli enti, a prescindere da come finirà il ricorso. Ovvero le
Province vanno ripensate secondo le vocazioni dei territori: ci
sono due autorità portuali in Friuli Venezia Giulia (Trieste e
Monfalcone) distanti pochi chilometri: perchè non unirle?
Mara Cernic, vicepresidente Provincia di Gorizia, ha ribadito che
non sono un ente costoso, devono essere di area vasta, se fossero
cancellate si avrebbe lo svuotamento della rappresentanza
democratica.
Daniele Macorig, vicepresidente Provincia di Udine, ha dato ampia
disponibilità per studiare e trovare soluzioni per contenere le
spese. Le diffidenze della Regione verso le Province - ha detto -
ci sono sempre state, invece possiamo essere orgogliosi di quanto
esse stiano facendo. E non convince il declassamento da ente di
primo grado a uno di secondo.
Eligio Grizzo, vicepresidente Provincia di Pordenone, ha
raggruppato il discorso sulle Province in quattro questioni: di
principio, di rinnovamento istituzionale, di risparmio, di
decentramento funzionale. Ha poi reso noto che dal sondaggio
popolare portato avanti nel suo territorio, la maggior parte dei
cittadini si sarebbe detta scontenta non tanto delle Province,
quanto del fatto che i suoi dipendenti godono di uno stato
privilegiato rispetto ai dipendenti privati. Ecco, allora, la sua
proposta: siano trattati come gli altri, addirittura diventino
azionisti dell'ente Provincia.
A seguire, una serie di commenti dei consiglieri regionali, con
una domanda secca di Enio Agnola (Idv) ai rappresentanti delle
Province: non avvertite una burocrazia eccessiva oggi, con la
presenza di tre livelli amministrativi?
(segue)
(foto; immagini tv)