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Commissione speciale Province: terzo giorno di audizioni (1)

28.08.2012
12:54
(ACON) Trieste, 28 ago - RC - Province enti di coccio. Il presidente della Commissione speciale del Consiglio regionale, Antonio Pedicini, le ha definite così, in apertura della terza seduta di audizioni sul loro futuro nel caso in cui la Corte costituzionale rigettasse il ricorso del presidente Renzo Tondo e anche la nostra Regione dovesse sottostare ai dettami governativi che imporrebbero il mantenimento solo delle Province di Trieste (in quanto capoluogo di Regione e dunque città metropolitana) e di Udine (per dimensione territoriale e numero di abitanti), mentre le altre diventerebbero enti di secondo grado, ovvero non eletti direttamente dal popolo.

Mantenere lo status quo è sbagliato - ha così esordito la presidente della Provincia di Trieste, Maria Teresa Bassa Poropat, che ha sottolineato la necessità di rivedere competenze e deleghe: alcune dovrebbero andare ai Comuni e quelle delle Province devono essere di area vasta, soprattutto quanto a trasporti, scuola e ambiente. Quanto alla sovrapposizione degli enti - ha aggiunto - avevamo già chiesto all'allora assessore regionale Andrea Garlatti di ritrovarci per pensare come eliminare i doppioni, ma non abbiamo mai avuto risposta. Il tema su cui il Consiglio regionale dovrebbe impegnarsi è il riordino degli enti, a prescindere da come finirà il ricorso. Ovvero le Province vanno ripensate secondo le vocazioni dei territori: ci sono due autorità portuali in Friuli Venezia Giulia (Trieste e Monfalcone) distanti pochi chilometri: perchè non unirle?

Mara Cernic, vicepresidente Provincia di Gorizia, ha ribadito che non sono un ente costoso, devono essere di area vasta, se fossero cancellate si avrebbe lo svuotamento della rappresentanza democratica.

Daniele Macorig, vicepresidente Provincia di Udine, ha dato ampia disponibilità per studiare e trovare soluzioni per contenere le spese. Le diffidenze della Regione verso le Province - ha detto - ci sono sempre state, invece possiamo essere orgogliosi di quanto esse stiano facendo. E non convince il declassamento da ente di primo grado a uno di secondo.

Eligio Grizzo, vicepresidente Provincia di Pordenone, ha raggruppato il discorso sulle Province in quattro questioni: di principio, di rinnovamento istituzionale, di risparmio, di decentramento funzionale. Ha poi reso noto che dal sondaggio popolare portato avanti nel suo territorio, la maggior parte dei cittadini si sarebbe detta scontenta non tanto delle Province, quanto del fatto che i suoi dipendenti godono di uno stato privilegiato rispetto ai dipendenti privati. Ecco, allora, la sua proposta: siano trattati come gli altri, addirittura diventino azionisti dell'ente Provincia.

A seguire, una serie di commenti dei consiglieri regionali, con una domanda secca di Enio Agnola (Idv) ai rappresentanti delle Province: non avvertite una burocrazia eccessiva oggi, con la presenza di tre livelli amministrativi?

(segue)

(foto; immagini tv)