Idv:Agnola,Province,specialità è fare meglio,non ritardare la riforma
(ACON) Trieste, 28 ago - COM/MPB - "Provo una profonda
delusione nel constatare un atteggiamento 'sindacale' di difesa,
di conservazione delle posizioni acquisite, senza un'analisi
seria e approfondita. Tutti i soggetti coinvolti recitano la
parte dell'imputato che si difende cercando di affibbiare la
colpa a qualcun altro".
Commenta così il consigliere regionale dell'Italia dei valori
Enio Agnola le prime tre giornate di audizioni della Commissione
speciale dedicata alla riforma delle province.
"Basti prendere ad esempio le posizioni, simili nella sostanza,
di difesa a oltranza espresse dai rappresentanti delle province
di Udine e Trieste. Eppure - prosegue Agnola - la Provincia di
Udine rappresenta un territorio molto vasto dove sono presenti
ben 136 comuni, mentre nella Provincia di Trieste troviamo il
capoluogo di regione con 208mila abitanti e appena 5 piccoli
comuni. Numeri che dimostrano in modo evidente come a Trieste la
stessa presenza di una provincia sia del tutto incomprensibile.
"Preoccupa il fatto che non si riesca a cogliere l'esigenza di un
ammodernamento istituzionale. Gli amministratori provinciali -
sottolinea Agnola - dovrebbero essere protagonisti di questa
riforma invece di autoproclamarsi vittime sacrificali. Questi
atteggiamenti dimostrano che non si riesce a cogliere l'estrema
distanza tra i sentimenti dei cittadini e i rappresentanti delle
istituzioni.
"Impressionante, inoltre, l'assenza di contributi concreti alla
discussione, in particolare da parte della Giunta regionale e dei
rappresentanti dei principali partiti presenti in Regione che
continuano a fare ostruzionismo - attacca il consigliere
regionale -. Oggi abbiamo un disperato bisogno di ridurre i
livelli burocratici. Per questo è necessario mettere mano subito
a un progetto di semplificazione. A pesare non sono le strutture
e chi riveste cariche istituzionali, il vero costo insostenibile
- precisa Agnola - è dato dalla struttura burocratica e dalle
migliaia di pratiche prese in mano da soggetti diversi con
moltiplicazione di costi e lungaggini a non finire.
"Per questo, dopo aver raccolto con grande successo nel 2011 le
firme per la proposta di legge di iniziativa popolare sulla
abolizione delle Province, oggi - conclude Agnola - l'Italia dei
valori sta lavorando a una nuovo progetto che a livello regionale
entrerà in profondità nel merito della questione, costringendo
finalmente tutti i soggetti in campo a un confronto costruttivo".