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Idv:Agnola,Province,specialità è fare meglio,non ritardare la riforma

28.08.2012
17:48
(ACON) Trieste, 28 ago - COM/MPB - "Provo una profonda delusione nel constatare un atteggiamento 'sindacale' di difesa, di conservazione delle posizioni acquisite, senza un'analisi seria e approfondita. Tutti i soggetti coinvolti recitano la parte dell'imputato che si difende cercando di affibbiare la colpa a qualcun altro".

Commenta così il consigliere regionale dell'Italia dei valori Enio Agnola le prime tre giornate di audizioni della Commissione speciale dedicata alla riforma delle province.

"Basti prendere ad esempio le posizioni, simili nella sostanza, di difesa a oltranza espresse dai rappresentanti delle province di Udine e Trieste. Eppure - prosegue Agnola - la Provincia di Udine rappresenta un territorio molto vasto dove sono presenti ben 136 comuni, mentre nella Provincia di Trieste troviamo il capoluogo di regione con 208mila abitanti e appena 5 piccoli comuni. Numeri che dimostrano in modo evidente come a Trieste la stessa presenza di una provincia sia del tutto incomprensibile.

"Preoccupa il fatto che non si riesca a cogliere l'esigenza di un ammodernamento istituzionale. Gli amministratori provinciali - sottolinea Agnola - dovrebbero essere protagonisti di questa riforma invece di autoproclamarsi vittime sacrificali. Questi atteggiamenti dimostrano che non si riesce a cogliere l'estrema distanza tra i sentimenti dei cittadini e i rappresentanti delle istituzioni.

"Impressionante, inoltre, l'assenza di contributi concreti alla discussione, in particolare da parte della Giunta regionale e dei rappresentanti dei principali partiti presenti in Regione che continuano a fare ostruzionismo - attacca il consigliere regionale -. Oggi abbiamo un disperato bisogno di ridurre i livelli burocratici. Per questo è necessario mettere mano subito a un progetto di semplificazione. A pesare non sono le strutture e chi riveste cariche istituzionali, il vero costo insostenibile - precisa Agnola - è dato dalla struttura burocratica e dalle migliaia di pratiche prese in mano da soggetti diversi con moltiplicazione di costi e lungaggini a non finire.

"Per questo, dopo aver raccolto con grande successo nel 2011 le firme per la proposta di legge di iniziativa popolare sulla abolizione delle Province, oggi - conclude Agnola - l'Italia dei valori sta lavorando a una nuovo progetto che a livello regionale entrerà in profondità nel merito della questione, costringendo finalmente tutti i soggetti in campo a un confronto costruttivo".