PD: Lupieri, sanità significa salute ma anche lavoro e ricerca
(ACON) Trieste, 30 ago - COM/MPB - "La mancanza di una cabina
di regia costituita dai direttori generali di tutti gli enti del
servizio sanitario regionale e la centralizzazione decisionale
costruita nella direzione centrale dell'Assessorato alla salute
hanno di fatto paralizzato il governo della sanità regionale.Se a
questo si aggiunge il cambio di tre assessori alla sanità,
possiamo comprendere come sono ormai quasi 5 anni che nessuno
governa la salute dei cittadini, se non per un lavoro puramente
contabile di messa in sicurezza del bilancio".
A evidenziarlo è il consigliere regionale del PD Sergio Lupieri,
vicepresidente della III Commissione consiliare competente per i
temi della sanità.
"Il 90% del Piano socio sanitario è rimasto inapplicato - spiega
Lupieri -; a luglio è stato licenziato dalla Giunta regionale un
ddl di riforma della sanità costituito da 8 articoli in 4 pagine,
che appare più come un Bignami di linee di indirizzo che una
riforma vera e propria. Una cosiddetta riforma, inoltre, che
rimanda tutto per la sua realizzazione al 2014, quasi che i
problemi di oggi, trascurati per 5 anni senza nessuna
manutenzione, siano ulteriormente rinviabili.
"Il presidente annuncia poi che saranno da collegare alla
'riforma' il Piano Oncologico, il Piano materno-infantile, il
Piano della riabilitazione e altri progetti obiettivo, che
comunque non ha realizzato in 5 anni della sua amministrazione, e
che così rimanda ulteriormente continuando a praticare la
politica degli annunci delle cose da fare. Si decide quindi di
fare il 'non fare', e si richiede la partecipazione
dell'opposizione per contribuire a realizzare la riforma che
dichiara simile a quella presentata dal centrosinistra nel 2007.
"Certamente il PD farà il suo ma - dichiara Lupieri - ricordiamo
che da allora sono passati quasi 6 anni ed è cambiato di molto
non solo il panorama sanitario regionale ma il mondo intero.
Oggi le parole d'ordine sono la ricerca dei migliori percorsi
diagnostico-terapeutici possibili volti alla migliore assistenza
del cittadino paziente, attraverso la continuità assistenziale,
ed una rete ospedaliera in grado di interpretare i bisogni dei
territori, ma tutto ciò si può realizzare solo ricostruendo la
governance di un servizio sanitario regionale acefalo da troppi
anni.
"Si riprenda in mano da subito l'edilizia ospedaliera,
dimenticata ed abbandonata, per realizzare ospedali sicuri ed
efficienti, e per riaprire cantieri che diano lavoro alla
manodopera locale", conclude Lupieri.