PD: Brussa, la RAI assicuri il servizio pubblico
(ACON) Trieste, 30 ago - COM/MPB - "Un canone Rai ridotto per
il 2013 potrebbe essere la corretta risposta della Rai nei
confronti degli utenti che da più di un mese non vedono i tre
canali tradizionali della rete pubblica".
Lo chiede, con un'interpellanza al presidente della Regione, il
consigliere regionale del PD Franco Brussa. L'esponente PD chiede
a Tondo anche di verificare quali siano le cause di tale
disservizio e di sollecitare i vertici della Rai a informare la
popolazione sulle cause, i tempi e i modi di risoluzione del
problema.
Brussa evidenzia, infatti, come il mese di agosto, in
particolare, sia stato un periodo di passione per gli abitanti
dell'isontino e non solo per il caldo infernale, ma anche perché,
chi aveva deciso di restare a casa e di guardarsi un film al
fresco della penombra, ha dovuto fare i conti con un segnale Rai
scarso e spesso del tutto assente.
"Pare che i problemi fossero localizzati sul ripetitore del Monte
San Michele - ricorda il consigliere regionale PD - e alcune
squadre di tecnici si sarebbero già messi al lavoro per risolvere
la cosa. Resta il fatto che il disservizio sta riguardando un
servizio pubblico per cui viene pagato un canone e quindi non
solo dovrebbero essere garantite le trasmissioni, ma anche la
potenza e la qualità del segnale".
Brussa si appella quindi alla dirigenza Rai perché il problema
venga risolto e venga informata la popolazione, "con comunicati
ufficiali o qualsiasi altro mezzo, su quella che è stata la causa
del disagio, e le soluzioni adottate o le azioni da
intraprendere".
"Sembra incredibile, ma - fa notare il consigliere - nel momento
in cui siamo passati al digitale i cittadini hanno dovuto
affrontare delle spese per acquistare i decoder o nuovi
televisori con decoder incorporato, e le tre reti Rai spesso non
si vedono e i residenti della regione sono costretti a ricorrere
a tecnici che, non sempre onestamente, risolvono il problema
chiedendo ulteriori spese.
"Crediamo - dice ancora Brussa - che il servizio pubblico debba
qualificarsi per il nome che ha, restando disponibile, garantendo
le trasmissioni e verificando la qualità e la potenza del
segnale. E' una visibile contraddizione il fatto che i canali
privati per cui non si paga alcun canone siano sempre ben
visibili e che invece i canali pubblici abbiano momenti di buio.
"Mi appello alla dirigenza Rai - conclude Brussa - perché informi
i cittadini su cosa è accaduto, se si sia trattato di un episodio
temporaneo e sui tempi e modi atti a risolvere la situazione. Ciò
anche per tutelare le fasce più deboli della popolazione, in
particolare gli anziani, utenti affezionati del mezzo televisivo,
affinché non siano raggirati da chi propone soluzioni costose e,
magari, inutili".