PD-Ssk: Gabrovec, Prosecco, il protocollo diventi legge regionale
(ACON) Trieste, 4 set - COM/MPB - "Trasformare il Protocollo
sul Prosecco doc in legge regionale per dar forza, credibilità e
certezza agli impegni solennemente assunti da Ministero e Regione
già nell'aprile del 2010". E' l'auspicio che Igor Gabrovec,
consigliere regionale del PD ed esponente della Slovenska
skupnost, cofirmatario della proposta di legge sulla
valorizzazione della DOC Interregionale Prosecco, esprime in una
nota. Sottolineando che l'iniziativa legislativa "più che di
'frizzantino' parla di sviluppo rurale della provincia di
Trieste, da Muggia a Duino, dai terrazzamenti che scendono a mare
fino alle colline carsiche a ridosso del confine italo-sloveno",
Gabrovec evidenzia due aspetti che definisce fondamentali.
"Primo: la proposta di legge regionale non fa che riproporre,
punto per punto, buona parte degli impegni sottoscritti da
Regione, Ministero per le politiche agricole, ambientali e
foreste, Consorzio vini Doc del Carso e associazioni degli
agricoltori già il 18 aprile 2010 e, purtroppo, rimasto lettera
morta in tutti i passi fondamentali, soprattutto nella parte che
tratta finanziamenti per lo sviluppo e semplificazione
burocratica.
"Secondo: la proposta di legge risponde ai continui appelli da
parte del settore agricolo che, oggi più che mai, rappresenta uno
dei pochi settori economici triestini in controtendenza rispetto
a una situazione di generale degrado economico. Un settore che
annovera soprattutto giovani imprenditori che affrontano da anni
investimenti rilevanti e raccolgono successi e riconoscimenti a
livello locale, nazionale e internazionale. In primis con la
viticoltura, ma non sono da meno l'olivicoltura, la produzione
casearia, una ancor timida zootecnia, la produzione di mieli
unici, etc. Un settore, quello agricolo, che ben si sposa con la
vocazione turistica di Trieste e del suo Carso.
"Bersagliando le richieste e le aspettative degli agricoltori -
annota Gabrovec, con riferimento alle polemiche sorte intorno
alla proposta - si dimentica, non da ultimo, che il Carso è tale
quale lo conosciamo sopratutto grazie alla laboriosità,
all'antica sapienza, al rispetto profondo e all'amore con il
quale le genti che lo hanno abitato nei secoli hanno sputo curare
e sviluppare. Un paesaggio unico, rifinito tuttavia dalla mano
dell'uomo che ha saputo strappare alla nuda pietra ogni granello
di terra per creare piccoli appezzamenti coltivabili,
recuperando, quasi fosse oro liquido, ogni goccia d'acqua e
trasformando le ripide discese al mare in pastini, in
terrazzamenti coltivabili.
"Con la proposta di legge che segue e rafforza il Protocollo
d'Intesa della primavera 2010, si chiede alla Regione di
accompagnare invece che ostacolare, sostenere invece che
mortificare gli sforzi di quanti stanno sviluppando quella che è
stata da più parti definita "agricoltura eroica".
"Ripensare la mappa dei vincoli ambientali e scrivere Piani di
Gestione su misura dello sviluppo economico sostenibile rientra
in questa logica.
"Il resto - conclude Gabrovec - sono chiacchiere di quanti,
magari forti della sicurezza derivante da un comodo impiego, non
conoscono la fatica, le privazioni e i rischi legati all'attività
imprenditoriale agricola (sul Carso in particolare)".