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PD-Ssk: Gabrovec, Prosecco, il protocollo diventi legge regionale

04.09.2012
13:33
(ACON) Trieste, 4 set - COM/MPB - "Trasformare il Protocollo sul Prosecco doc in legge regionale per dar forza, credibilità e certezza agli impegni solennemente assunti da Ministero e Regione già nell'aprile del 2010". E' l'auspicio che Igor Gabrovec, consigliere regionale del PD ed esponente della Slovenska skupnost, cofirmatario della proposta di legge sulla valorizzazione della DOC Interregionale Prosecco, esprime in una nota. Sottolineando che l'iniziativa legislativa "più che di 'frizzantino' parla di sviluppo rurale della provincia di Trieste, da Muggia a Duino, dai terrazzamenti che scendono a mare fino alle colline carsiche a ridosso del confine italo-sloveno", Gabrovec evidenzia due aspetti che definisce fondamentali.

"Primo: la proposta di legge regionale non fa che riproporre, punto per punto, buona parte degli impegni sottoscritti da Regione, Ministero per le politiche agricole, ambientali e foreste, Consorzio vini Doc del Carso e associazioni degli agricoltori già il 18 aprile 2010 e, purtroppo, rimasto lettera morta in tutti i passi fondamentali, soprattutto nella parte che tratta finanziamenti per lo sviluppo e semplificazione burocratica.

"Secondo: la proposta di legge risponde ai continui appelli da parte del settore agricolo che, oggi più che mai, rappresenta uno dei pochi settori economici triestini in controtendenza rispetto a una situazione di generale degrado economico. Un settore che annovera soprattutto giovani imprenditori che affrontano da anni investimenti rilevanti e raccolgono successi e riconoscimenti a livello locale, nazionale e internazionale. In primis con la viticoltura, ma non sono da meno l'olivicoltura, la produzione casearia, una ancor timida zootecnia, la produzione di mieli unici, etc. Un settore, quello agricolo, che ben si sposa con la vocazione turistica di Trieste e del suo Carso.

"Bersagliando le richieste e le aspettative degli agricoltori - annota Gabrovec, con riferimento alle polemiche sorte intorno alla proposta - si dimentica, non da ultimo, che il Carso è tale quale lo conosciamo sopratutto grazie alla laboriosità, all'antica sapienza, al rispetto profondo e all'amore con il quale le genti che lo hanno abitato nei secoli hanno sputo curare e sviluppare. Un paesaggio unico, rifinito tuttavia dalla mano dell'uomo che ha saputo strappare alla nuda pietra ogni granello di terra per creare piccoli appezzamenti coltivabili, recuperando, quasi fosse oro liquido, ogni goccia d'acqua e trasformando le ripide discese al mare in pastini, in terrazzamenti coltivabili.

"Con la proposta di legge che segue e rafforza il Protocollo d'Intesa della primavera 2010, si chiede alla Regione di accompagnare invece che ostacolare, sostenere invece che mortificare gli sforzi di quanti stanno sviluppando quella che è stata da più parti definita "agricoltura eroica".

"Ripensare la mappa dei vincoli ambientali e scrivere Piani di Gestione su misura dello sviluppo economico sostenibile rientra in questa logica.

"Il resto - conclude Gabrovec - sono chiacchiere di quanti, magari forti della sicurezza derivante da un comodo impiego, non conoscono la fatica, le privazioni e i rischi legati all'attività imprenditoriale agricola (sul Carso in particolare)".