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PD:Brussa,vendemmie, superare i limiti imposti da riforma Fornero

04.09.2012
13:50
(ACON) Trieste, 4 set - COM/MPB - La siccità, solo in parte mitigata dalle piogge degli ultimi giorni, creerà difficoltà alle vendemmie, incidendo in modo probabilmente pesante su un settore produttivo ed economico che ha un'innegabile importanza per la nostra regione.

"Ma non si vorrebbe - osserva il consigliere regionale del PD Franco Brussa - che accanto alle difficoltà legate alla natura e quindi imprevedibili, si creassero ulteriori problemi di carattere burocratico, visto che la riforma Fornero non consente l'utilizzo di disoccupati.

"Con le limitazioni imposte dal Governo all'uso dei voucher - spiega il consigliere - migliaia di stagionali non potranno più essere pagati con questi strumenti a meno che, lo dice la legge, non siano pensionati o studenti under 25. Non sarebbero quindi utilizzabili casalinghe e disoccupati, per i quali le aziende, se vorranno usufruire della loro opera, dovranno tornare alle vecchie tipologie di contratto, con aggravio di tempi e costi. Un problema serio se si pensa che proprio nell'attività di vendemmia, storicamente, vengono impiegati casalinghe, pensionati, studenti e, ora, in tempi di crisi, anche un numero sempre maggiore di disoccupati. Migliaia di persone che i produttori pagano, dal 2008, per lo più proprio con i voucher. Strumenti snelli e per questo adottati in massa dai viticoltori i quali per il 2012 danno l'allarme: la riforma Fornero limita pesantemente la possibilità d'accesso a questo strumento in agricoltura".

In questo senso Brussa con un'interpellanza al presidente delle Regione chiede che si intervenga presso il Governo per superare il limite imposto dalla riforma Fornero, rappresentando il disagio del mondo della viticoltura e il peso che questa ha per la nostra regione e perché, d'intesa con l'Assessore regionale all'agricoltura, vengano messe in campo iniziative di sostegno ai produttori al fine di agevolare l'assunzione, per l'espletamento della vendemmia, di ragazzi disoccupati o anche delle casalinghe che, seppur limitatamente, possono così sostenere le economie familiari.