PD:Brussa,le Poste penalizzano i cittadini,Tondo incontri i dirigenti
(ACON) Trieste, 6 set - COM/MPB - "Ogni estate anche i
residenti dei comuni più piccoli della regione subiscono i disagi
di un servizio postale che funziona a singhiozzo, con filiali
postali che chiudono per alcuni giorni. Ancora più drastica poi
la decisione della SpA di chiudere decine di uffici postali in
Friuli Venezia Giulia. Una manovra inaccettabile" - a giudizio
del consigliere regionale del PD Franco Brussa che interviene nel
merito con la presentazione anche di una interpellanza al
presidente della Regione affinché incontri la dirigenza regionale
delle Poste e solleciti una risposta urgente al problema.
"Nel mirino dell'azienda, che ha presentato alcune settimane fa
al sindacato il nuovo piano di razionalizzazione, sono finiti -
ricorda Brussa - gli uffici meno produttivi. La nuova riduzione
allo studio di Poste prevede quasi 1.200 uffici chiusi in tutta
Italia, di cui 21 in FVG. Si tratta degli sportelli di Brazzano e
Piedimonte in provincia di Gorizia;Taiedo (Chions), Savorgnano
(San Vito al Tagliamento), Campagna (Maniago), Fagnigola (Azzano
Decimo), Maniago 1, Ramuscello (Sesto al Reghena), Giais e San
Martino di Campagna (Aviano) in quella di Pordenone; Grignano in
Comune di Trieste e, infine, Cave del Predil e Fusine(Tarvisio),
Piano d'Arta (Arta Terme), Udine 12, Timau(Paluzza), Sanguarzo
(Cividale), Villanova (San Daniele), Bulfons (Tarcento),
Lavariano (Mortegliano), Salino (Paularo) in provincia di Udine,
che con una previsione di 10 uffici chiusi è la più colpita da
questo nuovo piano di razionalizzazione.
"La privatizzazione di Poste Italiane anziché far diminuire i
disagi, li ha acuiti" - osserva Brussa, che sottolinea come i
disagi aumentino proprio nel periodo estivo, "quasi che nel corso
dell'estate tutte le attività, bollettini, pagamenti, servizio
bancario postale, si fermassero. La scelta di Poste Italiane
penalizza soprattutto gli anziani, tanto che diversi sindaci
hanno sollevato la questione, non ottenendo però alcun risultato".
"Vittime del piano di tagli di filiali e orari sono anche i
dipendenti - dice il consigliere - che, a ranghi ridotti, spesso
e volentieri devono sobbarcarsi una mole di lavoro maggiore e la
rabbia dei cittadini che resta fine a se stessa, visto che le
responsabilità non devono essere addotte ai dipendenti, ma
all'amministrazione postale regionale".
Considerato che le poste ormai offrono non solo il tradizionale
servizio di sportello, ma anche servizi bancari e punti di
vendita di prodotti di cartoleria e libri, secondo il
rappresentante del PD regionale serve un'iniziativa forte.
In tal senso egli ha presentato una interpellanza al presidente
della Regione affinché incontri la dirigenza regionale delle
poste e solleciti una risposta urgente al problema, in
particolare per i piccoli comuni, dove nel periodo estivo le
chiusure degli uffici creano difficoltà non di poco conto,
soprattutto alle fasce deboli della popolazione.
"Un servizio pubblico, ancorché privato, non può arrivare a certi
bassi livelli" - è la conclusione di Brussa.