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UAR:Rosolen su procedimento amministrativo e interpretazioni plurime

06.09.2012
18:38
(ACON) Trieste, 6 set - COM/MPB - "Senza mettere in dubbio che le finalità per le quali è stato inserito l'emendamento modificativo all'articolo 31 della Legge regionale 7/2000 fossero più che nobili, mi trovo costretta a evidenziare che il comma 2 del medesimo articolo già prevedeva una salvaguardia per gli organismi culturali, di volontariato e di promozione sociale privi di finalità di lucro.

A dirlo è Alessia Rosolen esponente di Un'Altra Regione in Consiglio Regionale, che aggiunge:

"Questa norma di interpretazione autentica, applicata solo a specifiche associazioni e non inserita in leggi di settore, contraddice il carattere della norma che è quello di definire principio generale. In questo modo dà adito ad interpretazioni soprattutto nella parte in cui si prevede deroga a divieto concessione incentivi a società, persone giuridiche, amministratori, soci, ovvero coniugi, parenti e affini sino al secondo grado.

"Se è vero, come è vero, che l'emendamento interpretativo votato dall'Aula a luglio è servito a mettere al sicuro i contributi alle associazioni nelle quali trovano spazio coniugi, parenti e affini fino al secondo grado, mi chiedo come mai ci siano voluti dodici anni per accorgersi dei danni che il comma 1 dell'articolo 31 LR 7/2000 avrebbe prodotto. Mi chiedo, poi, come siano stati erogati (o non erogati?) fino ad oggi questi 'incentivi, contributi, agevolazioni, sovvenzioni e benefici di qualsiasi genere' per i soggetti previsti dall'emendamento all' articolo 14 comma 4 della LR 14/2012.

"Ma - prosegue Rosolen - arriviamo all'articolo 31 il cui titolo, esplicativo, è "Divieto generale di contribuzione". La prima parte del comma 1 vieta l'erogazione di incentivi a fronte di rapporti giuridici instaurati confermando implicitamente la motivazione "nobile" che stava alla base dell'emendamento di luglio. Purtroppo, però il comma 1 recita poi "Tale disposizione si applica qualora i rapporti giuridici instaurati assumano rilevanza ai fini della concessione degli incentivi".

"Ebbene, credo sia questo il vulnus creato dall'interpretazione emendativa della norma: proprio la rilevanza ai fini della concessione degli incentivi. Perché, è giusto ricordarlo, gli articoli 29 e seguenti fanno parte dei Principi generali cui deve attenersi il procedimento amministrativo che, peraltro, è connesso anche ai passaggi politici.

"Credo, quindi, che la formulazione prevista nel 2000 puntasse a salvaguardare la trasparenza anche politica degli atti, messa in dubbio ora da una riscrittura che - è giusto ripeterlo - seppur mossa da buone intenzioni, rischia di aprire fronti politici non indifferenti in un momento in cui ogni atto della Pubblica amministrazione è sempre più messo sotto la lente d'ingrandimento dell'opinione pubblica.

"E' urgente - conclude Rosolen - rivedere il testo così come formulato per evitare che si trasformi nell'ennesimo boomerang contro la politica. E si potrebbe così anche approfittare per colmare un'altra profonda lacuna all'interno dell'ordinamento regionale modificando la disciplina in materia di incompatibilità e di conflitto di interesse dei membri della Giunta regionale e dei consiglieri regionali".