UAR:Rosolen su procedimento amministrativo e interpretazioni plurime
(ACON) Trieste, 6 set - COM/MPB - "Senza mettere in dubbio che
le finalità per le quali è stato inserito l'emendamento
modificativo all'articolo 31 della Legge regionale 7/2000 fossero
più che nobili, mi trovo costretta a evidenziare che il comma 2
del medesimo articolo già prevedeva una salvaguardia per gli
organismi culturali, di volontariato e di promozione sociale
privi di finalità di lucro.
A dirlo è Alessia Rosolen esponente di Un'Altra Regione in
Consiglio Regionale, che aggiunge:
"Questa norma di interpretazione autentica, applicata solo a
specifiche associazioni e non inserita in leggi di settore,
contraddice il carattere della norma che è quello di definire
principio generale. In questo modo dà adito ad interpretazioni
soprattutto nella parte in cui si prevede deroga a divieto
concessione incentivi a società, persone giuridiche,
amministratori, soci, ovvero coniugi, parenti e affini sino al
secondo grado.
"Se è vero, come è vero, che l'emendamento interpretativo votato
dall'Aula a luglio è servito a mettere al sicuro i contributi
alle associazioni nelle quali trovano spazio coniugi, parenti e
affini fino al secondo grado, mi chiedo come mai ci siano voluti
dodici anni per accorgersi dei danni che il comma 1 dell'articolo
31 LR 7/2000 avrebbe prodotto. Mi chiedo, poi, come siano stati
erogati (o non erogati?) fino ad oggi questi 'incentivi,
contributi, agevolazioni, sovvenzioni e benefici di qualsiasi
genere' per i soggetti previsti dall'emendamento all' articolo 14
comma 4 della LR 14/2012.
"Ma - prosegue Rosolen - arriviamo all'articolo 31 il cui titolo,
esplicativo, è "Divieto generale di contribuzione". La prima
parte del comma 1 vieta l'erogazione di incentivi a fronte di
rapporti giuridici instaurati confermando implicitamente la
motivazione "nobile" che stava alla base dell'emendamento di
luglio. Purtroppo, però il comma 1 recita poi "Tale disposizione
si applica qualora i rapporti giuridici instaurati assumano
rilevanza ai fini della concessione degli incentivi".
"Ebbene, credo sia questo il vulnus creato dall'interpretazione
emendativa della norma: proprio la rilevanza ai fini della
concessione degli incentivi. Perché, è giusto ricordarlo, gli
articoli 29 e seguenti fanno parte dei Principi generali cui deve
attenersi il procedimento amministrativo che, peraltro, è
connesso anche ai passaggi politici.
"Credo, quindi, che la formulazione prevista nel 2000 puntasse a
salvaguardare la trasparenza anche politica degli atti, messa in
dubbio ora da una riscrittura che - è giusto ripeterlo - seppur
mossa da buone intenzioni, rischia di aprire fronti politici non
indifferenti in un momento in cui ogni atto della Pubblica
amministrazione è sempre più messo sotto la lente d'ingrandimento
dell'opinione pubblica.
"E' urgente - conclude Rosolen - rivedere il testo così come
formulato per evitare che si trasformi nell'ennesimo boomerang
contro la politica. E si potrebbe così anche approfittare per
colmare un'altra profonda lacuna all'interno dell'ordinamento
regionale modificando la disciplina in materia di incompatibilità
e di conflitto di interesse dei membri della Giunta regionale e
dei consiglieri regionali".