PD: Della Mea, chiusure Uffici Postali, Tondo spieghi cosa fa
(ACON) Trieste, 10 set - COM/MPB - Il consigliere regionale del
Partito Democratico Sandro Della Mea interviene sulle ventilate
ulteriori chiusure degli uffici postali.
"Appreso ancora in luglio che poste italiane intendeva procedere
in Friuli Venezia Giulia alla chiusura di 21 uffici postali e a
una razionalizzazione di altri 25, con una interrogazione -
spiega Della Mea - avevo chiesto al presidente Tondo di darsi da
fare per avviare una trattativa con i vertici di poste italiane.
"Esisteva la possibilità di trasformare alcuni degli uffici in
centri di multiservizi e il richiamo rivolto a Tondo intendeva
suggerire in particolare al presidente di cercare una intesa in
modo da traguardare una prospettiva organica di sviluppo capace
di coniugare le necessità di razionalizzazione con opportunità di
crescita e sviluppo.
"Tondo - fa sapere il consigliere - ha risposto che avrebbe
contattato al più presto la direzione di Poste Italiane, ma
mentre il progetto dei tagli prosegue imperterrito, e anche le
razionalizzazioni previste si stanno trasformando in chiusure, a
distanza di due mesi, da parte di Tondo non ci è arriva alcuna
notizia in merito.
"Intanto non passa giorno senza che non ci sia l'annuncio di
qualche altra chiusura, dalle scuole, ai Tribunali, dagli uffici
tributari alle Poste.
"Sarà anche vero che ciascuno deve razionalizzare e quindi
risparmiare, ma chi tutela i sacrosanti diritti di chi si vede
mettere costantemente a rischio la possibilità di vivere nei
territori dove ha casa e famiglia? Come può la gente di montagna
continuare a sperare di poter vivere nei propri paesi quando non
sono più garantiti i servizi minimi di sopravvivenza?
"La gente di Montagna ne ha abbastanza di alibi e
giustificazioni" - conclude Della Mea chiedendo al presidente
Tondo di "spiegare cosa sta facendo per cercare di frenare
l'emorragia in atto e di ridare alla montagna qualche segnale di
speranza".