III Comm: illustrata pdl farmaci a base di cannabinoidi
(ACON) Trieste, 11 set - RC - "Modalità di erogazione dei
farmaci e delle preparazioni galeniche a base di cannabinoidi per
finalità terapeutiche". Questo il titolo della legge proposta da
PD, Idv e Cittadini-Libertà civica e illustrata alla III
Commissione consiliare (presidente Giorgio Venier Romano
dell'UDC) dalla prima firmataria, Annamaria Menosso (PD).
Lo sviluppo delle conoscenze sul sistema dei cannabinoidi
endogeni - ha così esordito la consigliera - indica nuovi
potenziali campi di utilizzo terapeutico. Al fine di garantire ai
pazienti cure tempestive e appropriate e ai professionisti
procedure più agevoli e chiare, questo provvedimento si propone
da un lato di ampliare l'utilizzo dei farmaci cannabinoidi
(articolo 1) e prevedere agevoli percorsi di cura (art. 4),
dall'altro di introdurre prassi più lineari per il reperimento e
l'acquisto (art. 3). Il tutto guardando al non dover dipendere
più dalle importazioni per la cannabis medicinale in un prossimo
futuro.
In commercio, nel nostro Paese, esistono solo preparazioni
galeniche magistrali e il farmaco può essere ottenuto su
esclusiva responsabilità del medico richiedente, potenzialmente
per qualunque patologia o sintomo, senza limitazioni. Il medico
può, sotto la propria responsabilità e previo consenso del
paziente, impiegare una specialità medicinale al di fuori delle
indicazioni di registrazione. Sono scelte terapeutiche effettuate
caso per caso e non uno standard predefinito e immutabile. Di
fatto, si rende possibile prescrivere e utilizzare i principi
attivi derivati dai cannabinoidi e si rende disponibile un
ulteriore strumento terapeutico sia per la cura palliativa e la
terapia del dolore sia per quelle altre applicazioni terapeutiche
sulle quali vi è sufficiente evidenza scientifica.
La proposta (art. 7) è di stipulare una convenzione a livello
regionale con lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di
Firenze o con uno dotato delle medesime autorizzazioni alla
produzione di principi attivi stupefacenti a fini medici, da
individuarsi preferibilmente nella nostra regione. Tale accordo
consentirà di non dipendere esclusivamente dalle importazioni per
l'approvvigionamento della cannabis medicinale, nonché di
razionalizzare le spese che possono in questo modo essere
drasticamente ridotte al pari dei tempi di attesa.
Gli oneri previsti sono modesti - ha fatto presente Annamaria
Menosso - e comunque non comportano aumenti al bilancio regionale
in quanto la spesa per l'acquisto dei farmaci cannabinoidi, o
della materia grezza per le preparazioni ospedaliere, andrà a
sostituire in misura analoga la spesa per l'acquisto dei farmaci
attualmente utilizzati per le medesime finalità terapeutiche.
Oltre a ciò, si prevede la centralizzazione degli acquisti in
un'unica farmacia ospedaliera regionale da individuarsi con
deliberazione giuntale (art. 6).
In conclusione, i cannabinoidi devono essere visti come un
prodotto di nicchia, per lo meno allo stato attuale delle
conoscenze, da utilizzare come farmaci di seconda o terza linea
quando le altre terapie hanno fallito o hanno troppi effetti
collaterali. Nonostante ciò, limitarne la possibilità d'uso
invece di allargare il campo di libertà per il medico porterebbe
a un regresso e farebbe il gioco di coloro che continuano a voler
confondere l'applicazione dei cannabinoidi al campo medico con
l'uso ludico della Cannabis.
(foto; immagini tv)