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UDC: Sasco, riordino Province, eliminarle rivedendo intero sistema

16.09.2012
16:08
(ACON) Trieste, 16 set - COM/MPB - "Voglio smentire quanti hanno bollato come inutile la Commissione speciale per il riordino delle Province, della quale faccio parte quale Vice Presidente, perché si é invece trattato di un'occasione valida per fare una indispensabile ricognizione, esatta e puntuale, delle varie posizioni esistenti a tale proposito, in vista dell'ormai imminente dibattito in Consiglio Regionale. Serve invece responsabilità, concretezza e collaborazione da parte di tutti e non strumentalizzare con facile e sterile demagogia finalizzata alle prossime scadenze elettorali".

Si esprime così il capogruppo consiliare regionale UDC, Edoardo Sasco, a commento dei lavori fin qui svolti durante l'estate dall'apposita Commissione che varerà a giorni una proposta da discutere in Aula.

"Ascoltare tutti é doveroso per poter poi decidere su una questione spinosa come quella del riordino delle Province - afferma Sasco - e lascio immaginare quali critiche sarebbero piovute sulla Regione se si fosse agito in modo contrario, cioè senza alcun coinvolgimento dei soggetti interessati.

"Certo, aggiunge l'esponente politico, abbiamo assistito a una difesa strenua delle rispettive competenze dei rappresentanti di ciascun ente e da questo punto di vista purtroppo ognuno continua a considerarsi indispensabile e immodificabile, mentre la riforma degli enti locali rappresenta un'esigenza non piu' rinviabile non solo perché ce la impone il Governo nazionale, ma perché é indispensabile in questo momento di difficile congiuntura economica e fa parte del nostro programma di Governo.

"Il legislatore regionale ora deve assumere le proprie decisioni, avuto riguardo degli elementi emersi nel dibattito avvenuto in Commissione speciale - afferma Sasco - perché così lo richiede la nostra autonomia speciale che non esercitata su un tema così significativo verrebbe intaccata nel suo esistere più profondo per colpa nostra.

"L'UDC, come forza politica é da sempre favorevole all'abolizione delle Province e questa é la nostra posizione principale - ribadisce il capogruppo UDC - da coniugare però con le previsioni costituzionali, che non consentono un passaggio abrogativo in prima battuta, senza cioè una modifica alla Costituzione italiana.

"Illuminante a tale proposito - prosegue Sasco - é stata nei giorni scorsi l'audizione del prof. Bartole, le cui capacità giuridiche e dottrinali sono unanimemente riconosciute. Egli propone uno svuotamento delle attuali competenze delle Province e una modifica di rango costituzionale del nostro Statuto di autonomia regionale, che non le preveda più, risolvendo così di nostra iniziativa una questione che va comunque affrontata.

"Tutto questo - conclude l'esponente centrista - dovra' necessariamente essere accompagnato con una revisione profonda dell'ordinamento delle autonomie locali nella nostra Regione, con l'accorpamento dei comuni minori e la realizzazione di strumenti snelli, economici ed efficaci di area vasta, di secondo livello e senza apparati politici, ai quali affidare molte competenze attualmente in capo alle Province, ma anche alla stessa Regione.

"Il percorso non sarà ne facile ne breve - chiosa Sasco - e andrà discusso con il Governo, ma attraverso questo modo di procedere si salva l'unità regionale, minacciata da tante proposte estemporanee fin qui paventate, mentre una norma transitoria dello Stato potrebbe darci il tempo e il modo di iniziare in questa legislatura regionale un percorso da concludersi nella prossima, per ridisegnare il sistema delle autonomie locali, costruito sulla base delle esigenze specifiche della nostra composita realtà regionale".