UDC: Sasco, riordino Province, eliminarle rivedendo intero sistema
(ACON) Trieste, 16 set - COM/MPB - "Voglio smentire quanti
hanno bollato come inutile la Commissione speciale per il
riordino delle Province, della quale faccio parte quale Vice
Presidente, perché si é invece trattato di un'occasione valida
per fare una indispensabile ricognizione, esatta e puntuale,
delle varie posizioni esistenti a tale proposito, in vista
dell'ormai imminente dibattito in Consiglio Regionale. Serve
invece responsabilità, concretezza e collaborazione da parte di
tutti e non strumentalizzare con facile e sterile demagogia
finalizzata alle prossime scadenze elettorali".
Si esprime così il capogruppo consiliare regionale UDC, Edoardo
Sasco, a commento dei lavori fin qui svolti durante l'estate
dall'apposita Commissione che varerà a giorni una proposta da
discutere in Aula.
"Ascoltare tutti é doveroso per poter poi decidere su una
questione spinosa come quella del riordino delle Province -
afferma Sasco - e lascio immaginare quali critiche sarebbero
piovute sulla Regione se si fosse agito in modo contrario, cioè
senza alcun coinvolgimento dei soggetti interessati.
"Certo, aggiunge l'esponente politico, abbiamo assistito a una
difesa strenua delle rispettive competenze dei rappresentanti di
ciascun ente e da questo punto di vista purtroppo ognuno continua
a considerarsi indispensabile e immodificabile, mentre la riforma
degli enti locali rappresenta un'esigenza non piu' rinviabile non
solo perché ce la impone il Governo nazionale, ma perché é
indispensabile in questo momento di difficile congiuntura
economica e fa parte del nostro programma di Governo.
"Il legislatore regionale ora deve assumere le proprie decisioni,
avuto riguardo degli elementi emersi nel dibattito avvenuto in
Commissione speciale - afferma Sasco - perché così lo richiede la
nostra autonomia speciale che non esercitata su un tema così
significativo verrebbe intaccata nel suo esistere più profondo
per colpa nostra.
"L'UDC, come forza politica é da sempre favorevole all'abolizione
delle Province e questa é la nostra posizione principale -
ribadisce il capogruppo UDC - da coniugare però con le previsioni
costituzionali, che non consentono un passaggio abrogativo in
prima battuta, senza cioè una modifica alla Costituzione italiana.
"Illuminante a tale proposito - prosegue Sasco - é stata nei
giorni scorsi l'audizione del prof. Bartole, le cui capacità
giuridiche e dottrinali sono unanimemente riconosciute. Egli
propone uno svuotamento delle attuali competenze delle Province e
una modifica di rango costituzionale del nostro Statuto di
autonomia regionale, che non le preveda più, risolvendo così di
nostra iniziativa una questione che va comunque affrontata.
"Tutto questo - conclude l'esponente centrista - dovra'
necessariamente essere accompagnato con una revisione profonda
dell'ordinamento delle autonomie locali nella nostra Regione, con
l'accorpamento dei comuni minori e la realizzazione di strumenti
snelli, economici ed efficaci di area vasta, di secondo livello e
senza apparati politici, ai quali affidare molte competenze
attualmente in capo alle Province, ma anche alla stessa Regione.
"Il percorso non sarà ne facile ne breve - chiosa Sasco - e andrà
discusso con il Governo, ma attraverso questo modo di procedere
si salva l'unità regionale, minacciata da tante proposte
estemporanee fin qui paventate, mentre una norma transitoria
dello Stato potrebbe darci il tempo e il modo di iniziare in
questa legislatura regionale un percorso da concludersi nella
prossima, per ridisegnare il sistema delle autonomie locali,
costruito sulla base delle esigenze specifiche della nostra
composita realtà regionale".