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VI Comm: approvata norma per risanamento Teatro Verdi di Trieste

18.09.2012
14:19
(ACON) Trieste, 18 set - AB - È stato approvato a larghissima maggioranza dalla VI Commissione del Consiglio regionale, presieduta da Piero Camber (Pdl), l'articolo stralciato dalle variazioni di bilancio dello scorso luglio che intende contribuire al risanamento finanziario ed economico-produttivo della Fondazione Teatro lirico Giuseppe Verdi di Trieste cancellando le prime due rate di 500.000 euro ciascuna dell'ultimo finanziamento regionale, già scadute e anticipate dalla Regione stessa.

A dirsi favorevoli sono stati i consiglieri di Pdl, PD (a eccezione di Menis che si è astenuto), UDC, Citt. e SA-PRC, dopo aver incontrato il commissario straordinario del Verdi Claudio Orazi, il subcommissario Paolo Marchesi e le organizzazioni sindacali.

Orazi, il cui mandato scadrà il prossimo 15 ottobre, ha presentato la situazione finanziaria, ma soprattutto ha illustrato gli interventi per il riequilibrio economico e per il consolidamento patrimoniale e finanziario del Teatro, interventi che prevedono una riduzione dei costi per il personale dipendente, comprensivi degli oneri sociali, di 1,4 milioni di euro, e minori costi per l'esercizio 2012 (rispetto al 2011) di oltre 2,9 milioni.

Non esistono ulteriori margini di contenimento dei costi - ha precisato Orazi - perché sennò si andrebbe a incidere sulla qualità delle produzioni e sulla struttura del personale, già ridotto di oltre 30 unità rispetto alla pianta organica che il ministero per i Beni e le Attività culturali aveva fissato in 300.

A questo forte contenimento dei costi, il preconsuntivo 2012 evidenzia però una rilevante riduzione delle entrate per contributi dai soci istituzionali, che passano da 16,8 a 15,9 milioni, con una differenza in meno di 891.000 euro. Il disavanzo si esercizio previsto in 1,35 milioni - ha sottolineato Orazi - potrà essere ridotto di un milione con l'abbuono delle due rate da parte della Regione.

In un periodo di grave crisi economica ci sono però ancora molte strade da esplorare per arginare l'emorragia dei bilanci - ha concluso Orazi, specificando che la programmazione a lungo termine non è però di competenza di un commissario straordinario. Incremento e diversificazione della produzione, aumento delle presenze di pubblico, collaborazioni di vario tipo con altre strutture teatrali regionali, nazionali e internazionali. Le potenzialità per riportare il Verdi al ruolo che gli compete ci sono, bisogna lavorarci su.

Da parte delle organizzazioni sindacali, che hanno riconosciuto la serietà e l'equilibrio del lavoro svolto dal commissario straordinario, è stato sottolineato come il mancato abbuono chiesto alla Regione rischierebbe di mandare il Verdi alla liquidazione coatta e alla perdita di 270 posti di lavoro di persone alle quali sono già stati chiesti sacrifici con il piano di risanamento. Sarà inoltre necessario costituire un Tavolo con tutti i soggetti coinvolti per individuare un Piano a lunga scadenza. Infine, i sindacati hanno invitato a una riflessione sui progetti artistici, che in questi ultimi anni hanno determinato un calo degli incassi. Con scelte appropriate, come sembrano essere quelle attuali, anche gli incassi potranno tornare su livelli migliori.

La norma per il Verdi sarà portata all'attenzione del Consiglio regionale nella sessione della prossima settimana.

(foto, immagini tv)