Comm. Province: Pedicini presenta linee per proposta di legge
(ACON) Trieste, 18 set - AB - La Commissione speciale per la
razionalizzazione delle Province è alle battute conclusive, così
il presidente Antonio Pedicini (Pdl) ha presentato un documento
contenente le linee guida per la predisposizione di una proposta
di legge regionale sull'argomento. Un lavoro articolato, frutto
di una serie di considerazioni di base, del quale gli è stato
dato merito e che è stato apprezzato da tutti, a prescindere
dalle singole e anche diverse posizioni.
Una piattaforma che non minaccia le scelte future delle forze
politiche - questa la definizione data da Pedicini - una proposta
aperta, sulla quale aprire un dibattito che consenta di arrivare
in Aula il prossimo primo ottobre presentando alla comunità
regionale qualche cosa di concreto. Una proposta di base che non
sconvolge gli equilibri, ma obbliga a pensare e si pone come
riferimento per chi nella prossima legislatura, chiunque vinca le
elezioni del 2013, possa utilizzarlo per proseguire il cammino.
Pedicini parte dal presupposto che la preoccupazione principale,
quando si pensa a un nuovo assetto istituzionale, debba essere
quella di dotarsi di un'organizzazione più efficiente, snella,
adeguata alle richieste di cittadini e imprese. E in questo caso,
anche senza trascurare il fatto che non può essere persa la
rappresentazione identitaria di quello che oggi i territori
provinciali costituiscono.
Ecco allora che le nuove province dovrebbero corrispondere ad
altrettanti ambiti omogenei, secondo gli attuali criteri di unità
territoriale, economica, culturale, sociale e identitaria,
comprendendo i comuni che già appartengono all'ambito
territoriale delle precedenti province di riferimento.
Ma le nuove province - così propone Pedicini - dovrebbero essere
enti locali dotati di autonomia statutaria, con funzioni
onorifiche e consultive sulle materie già di competenza delle
attuali quattro province. Nuove province intese come enti di area
vasta, con funzioni consultive obbligatorie in materie
specifiche, senza costi perché non dotate di apparati in quanto
le attività di segreteria e di funzionamento sarebbero svolte da
una apposita struttura costituita presso la direzione regionale
delle Autonomie locali.
Questa l'architrave della proposta di Pedicini che, articolata in
dieci punti, specifica nel dettaglio gli organi e le modalità di
loro nomina attraverso uno statuto, prevede una fase transitoria
gestita da un commissario straordinario, specifica i
trasferimenti delle funzioni alla Regione e ai Comuni, il
trasferimento dei beni delle Province, del loro personale e dei
tributi oggi di loro spettanza.
La Commissione speciale si riunirà nuovamente giovedì prossimo
(20 settembre), per dar modo ai consiglieri di approfondire il
documento all'interno dei loro Gruppi, così da consentire loro di
portare un contributo propositivo non solo alla proposta, ma
anche più in generale al lavoro che è stato svolto in queste
settimane.
(foto, immagini tv)