Commissione speciale Province: una proposta mercoledì prossimo
(ACON) Trieste, 20 set - MPB - Mercoledì prossimo, 26
settembre, al termine dei lavori dell'Aula, la Commissione
speciale per la razionalizzazione delle Province si riunirà
nuovamente con l'obiettivo di definire una propria proposta di
contenuti da portare poi in Consiglio regionale lunedì primo
ottobre, che terrà la seduta di diritto prevista dallo statuto.
A questa conclusione la Commissione - presieduta da Antonio
Pedicini (Pdl) - è giunta dopo le riflessioni dei suoi componenti
sul lavoro fin qui svolto e sulle linee di proposta presentate
dal suo presidente martedì scorso.
Sullo sfondo, oltre al pronunciamento della Corte Costituzionale
atteso per il 6 di novembre, ci sono da una parte le posizioni
della Lega, evocate più volte, scettica sulla possibilità che la
Commissione approdi a qualcosa di concreto; dall'altra
l'iniziativa del Gruppo Idv che ha depositato una propria
proposta di legge, mentre altri progetti di altre forze politiche
sono stati annunciati e potrebbero aggiungersi. A far superare
l'idea da diverse parti avanzata di offrire all'Aula una sintesi
di quanto ascoltato dai 56 soggetti invitati in audizione nelle
varie giornate, anche le osservazioni di Pedicini che,
confermando di volersi attenere comunque a quanto la Commissione
deciderà, ha ricordato le finalità contenute nella mozione votata
dal Consiglio con la quale si è dato il via all'iniziativa: tra
queste anche di predisporre eventualmente una o più proposte.
Aveva esordito il capogruppo UDC Edoardo Sasco, sottolineando
come nel programma dei lavori d'Aula calendarizzati per l' 1
ottobre al tema sia riservata un'ora di tempo: più che esporre il
lavoro svolto non potremo andare oltre - aveva detto - sarà una
tappa intermedia, la Commissione prosegua il suo lavoro anche
dopo. L'attenzione deve concentrarsi sulla strategia che deve
avere la Regione - ha dichiarato aggiungendo poi che è doveroso
offrire un metodo di lavoro e degli obiettivi perchè ci sono
aspettative.
Propenso inizialmente a non inserire nessuna linea riformatrice
Mauro Travanut (PD), che ha apprezzato l'ottimo lavoro svolto da
Pedicini e ha invitato la Commissione a produrre una relazione
unitaria su quanto ascoltato, per non andare in ordine sparso, e
infine ha concordato sull'opportunità di una scelta propositiva.
Per Igor Kocijancic (SA-PRC), che ha ribadito la sua posizione
favorevole al riordino ma con il rilancio dell'ente, se la
relazione finale della Commissione si ridurrà a una comunicazione
asettica è ovvio che chi afferma che il lavoro è stato inutile un
po' di ragione ce l'avrà.
Produrre un documento unitario non è un fallimento della
Commissione, aveva affermato Franco Iacop (PD) mentre il
capogruppo di Cittadini-Libertà Civica, Stefano Alunni Barbarossa
ha consegnato una lunga memoria sul documento prodotto da
Pedicini, toccando questioni tecniche e politiche. E Franco
Codega (PD) aveva suggerito di offrire al Consiglio un quadro
sintetico e organizzato di quanto raccolto per una discussione
d'Aula che non parta da zero. Igor Gabrovec (PD) in quanto
esponente della Skk si è riservato di formulare delle proposte
ricordando il ruolo delle Province per il territorio, i piccoli
Comuni, le minoranze e nei rapporti transfrontalieri.
Contrario Roberto Marin (Pdl) sull'orientamento a fare una
sintesi senza prospettare soluzioni; per Alessia Rosolen (UAR)
meglio arrivare in Aula con una valutazione anziché una sintesi
tout-court, per offrire al Consiglio un nuovo punto di partenza.
Pedicini infine ha ricordato che il suo impegno in questo lavoro
è stato quello di coltivare il principio fondamentale della
estraniazione della Commissione dalla disputa
maggioranza-opposizione. In questo momento sono messi in
discussione due istituti fondamentali: l'autonomia con le proprie
competenze e il ruolo del Consiglio regionale e la nostra Regione
deve avere la consapevolezza della sua esistenza. Quanto alle
audizioni, c'è chi ha difeso il mantenimento dell'esistente, ma
anche la stragrande maggioranza che ha chiesto di superare
l'attuale ripartizione dei livelli amministrativi. Rivendico il
dovere di esprimersi e questa è la sede per dibattere non solo
sul metodo, ma anche sul merito della questione e decidere cosa
fare: è necessario andare in Aula con delle posizioni.
Non dunque un testo di sintesi, ma una proposta di contenuti
originale, propria della Commissione quella che dovrà scaturire
dalla prossima riunione prima dell'appuntamento in Aula.
(immagini tv)