Pari opportunità: invecchiamento attivo, tema europeo 2012
(ACON) Trieste, 26 set - AB - "Invecchiamento attivo e
solidarietà tra le generazioni", tema europeo del 2012, è stato
il filo conduttore di un incontro pubblico organizzato dalla
Commissione regionale per le pari opportunità a Trieste,
nell'Aula magna della Scuola superiore di lingue moderne per
interpreti e traduttori.
"L'Europa - ha affermato la presidente della Commissione Santina
Zannier introducendo il convegno - ha dedicato l'anno 2012
all'invecchiamento attivo e alla solidarietà tra le generazioni
ed è quindi compito anche di questa Commissione sensibilizzare
l'opinione pubblica sul contributo che le persone anziane sono
ancora in grado di offrire alla società in cui vivono. È
necessario pertanto invitare la politica e le varie realtà
associative a intraprendere azioni atte a migliorare la
possibilità di invecchiare restando attivi; tale opportunità può
essere colta allacciando legami sempre più stretti e interessanti
con le giovani generazioni, in un atteggiamento di dialogo e di
interazione reciproca che promuova rispetto, apertura, dignità".
Invecchiare - così Annamaria Poggioli, coordinatrice del gruppo
di lavoro sanità e politiche sociali della Commissione - vuol
dire cogliere le opportunità che offre questa fase della vita,
una fase che deve essere caratterizzata dalla positività di un
cambiamento dello stile di vita che consente di curare gli
interessi trascurati nel corso della vita lavorativa e dalla
possibilità di tessere una rete di rapporti sociali, di relazioni
delle quali i giovani vengono sempre più spesso chiamati a far
parte.
"Il tema dell'invecchiamento - ha quindi affermato il presidente
Maurizio Franz portando il saluto del Consiglio regionale - è
quanto mai delicato e rientra a pieno titolo nel tema delle pari
opportunità, non tra i sessi ma tra le generazioni, perché anche
nella fase dell'invecchiamento vi sono delle disparità:
differenze di trattamento, di opportunità, vi può essere un
diverso modo di invecchiare e di rapportarsi tra le generazioni.
Non è solo una questione di denaro, ma spesso sono i modi e i
luoghi di vita che fanno la differenza.
A giudizio del presidente Franz, l'invecchiamento attivo deve
voler dire procedere nell'ultimo tratto della vita innanzitutto
in buona salute, poter partecipare nel migliore dei modi alle
attività della collettività e, considerato che l'età pensionabile
si innalza gradualmente sempre più, sentirsi realizzati nel
lavoro, saper cogliere a ogni età le opportunità che ci vengono
offerte, traendo il massimo dalle potenzialità che ognuno
possiede.
Tutto ciò può concretizzarsi attraverso un insieme di azioni
sinergiche da parte delle Istituzioni, del mondo del lavoro,
dell'associazionismo, del volontariato, di noi stessi, per
rendere meno pesante questa fase della vita. Oggi ci sono i mezzi
per garantire praticamente a tutti ambienti salubri e soprattutto
sereni per coloro che soffrono di problemi di salute o di
disabilità e certamente le norme del Friuli Venezia Giulia sul
sistema dei servizi sociali e sulla autonomia possibile vanno in
questa direzione.
Sono convinto - ha concluso Franz - che invecchiare attivamente
significhi dare a tutti la possibilità di vivere più a lungo nel
miglior modo possibile.
Al convegno, moderato da Gilberto Pizzolato direttore della
clinica neurologica dell'Università di Trieste, hanno portato il
loro contributo Laura Famulari assessore alle politiche sociali
del Comune di Trieste, Gabriele Toigo direttore della Clinica
geriatrica di Trieste, Bruno Lucci primario emerito di neurologia
all'ospedale di Pordenone, Marta Roncaglia psicologa e
psicoterapeuta, Anita Pazzini e Fabio Francescato dell'Università
della terza età di Montereale/Maniago e di Trieste, Luca
Borghetti dell'Enaip e gli studenti della V G del liceo
scientifico Galilei di Trieste.
(foto, immagini tv)