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Pari opportunità: invecchiamento attivo, tema europeo 2012

26.09.2012
10:56
(ACON) Trieste, 26 set - AB - "Invecchiamento attivo e solidarietà tra le generazioni", tema europeo del 2012, è stato il filo conduttore di un incontro pubblico organizzato dalla Commissione regionale per le pari opportunità a Trieste, nell'Aula magna della Scuola superiore di lingue moderne per interpreti e traduttori.

"L'Europa - ha affermato la presidente della Commissione Santina Zannier introducendo il convegno - ha dedicato l'anno 2012 all'invecchiamento attivo e alla solidarietà tra le generazioni ed è quindi compito anche di questa Commissione sensibilizzare l'opinione pubblica sul contributo che le persone anziane sono ancora in grado di offrire alla società in cui vivono. È necessario pertanto invitare la politica e le varie realtà associative a intraprendere azioni atte a migliorare la possibilità di invecchiare restando attivi; tale opportunità può essere colta allacciando legami sempre più stretti e interessanti con le giovani generazioni, in un atteggiamento di dialogo e di interazione reciproca che promuova rispetto, apertura, dignità".

Invecchiare - così Annamaria Poggioli, coordinatrice del gruppo di lavoro sanità e politiche sociali della Commissione - vuol dire cogliere le opportunità che offre questa fase della vita, una fase che deve essere caratterizzata dalla positività di un cambiamento dello stile di vita che consente di curare gli interessi trascurati nel corso della vita lavorativa e dalla possibilità di tessere una rete di rapporti sociali, di relazioni delle quali i giovani vengono sempre più spesso chiamati a far parte.

"Il tema dell'invecchiamento - ha quindi affermato il presidente Maurizio Franz portando il saluto del Consiglio regionale - è quanto mai delicato e rientra a pieno titolo nel tema delle pari opportunità, non tra i sessi ma tra le generazioni, perché anche nella fase dell'invecchiamento vi sono delle disparità: differenze di trattamento, di opportunità, vi può essere un diverso modo di invecchiare e di rapportarsi tra le generazioni. Non è solo una questione di denaro, ma spesso sono i modi e i luoghi di vita che fanno la differenza.

A giudizio del presidente Franz, l'invecchiamento attivo deve voler dire procedere nell'ultimo tratto della vita innanzitutto in buona salute, poter partecipare nel migliore dei modi alle attività della collettività e, considerato che l'età pensionabile si innalza gradualmente sempre più, sentirsi realizzati nel lavoro, saper cogliere a ogni età le opportunità che ci vengono offerte, traendo il massimo dalle potenzialità che ognuno possiede.

Tutto ciò può concretizzarsi attraverso un insieme di azioni sinergiche da parte delle Istituzioni, del mondo del lavoro, dell'associazionismo, del volontariato, di noi stessi, per rendere meno pesante questa fase della vita. Oggi ci sono i mezzi per garantire praticamente a tutti ambienti salubri e soprattutto sereni per coloro che soffrono di problemi di salute o di disabilità e certamente le norme del Friuli Venezia Giulia sul sistema dei servizi sociali e sulla autonomia possibile vanno in questa direzione.

Sono convinto - ha concluso Franz - che invecchiare attivamente significhi dare a tutti la possibilità di vivere più a lungo nel miglior modo possibile.

Al convegno, moderato da Gilberto Pizzolato direttore della clinica neurologica dell'Università di Trieste, hanno portato il loro contributo Laura Famulari assessore alle politiche sociali del Comune di Trieste, Gabriele Toigo direttore della Clinica geriatrica di Trieste, Bruno Lucci primario emerito di neurologia all'ospedale di Pordenone, Marta Roncaglia psicologa e psicoterapeuta, Anita Pazzini e Fabio Francescato dell'Università della terza età di Montereale/Maniago e di Trieste, Luca Borghetti dell'Enaip e gli studenti della V G del liceo scientifico Galilei di Trieste.

(foto, immagini tv)