PD: Menis, pari dignità per tutte le minoranza linguistiche
(ACON) Trieste, 27 set - COM/AB - Visto che le carte d'identità
devono comunque essere rifatte, tanto vale rispettare la legge,
che prevede che tutte le minoranze linguistiche siano trattate
con pari dignità.
È la posizione del consigliere regionale del PD Paolo Menis, che
ha presentato un'interrogazione sulla possibilità di prevede la
versione bilingue del documento elettronico - progetto che il
Governo Monti ha recentemente dichiarato di voler portare a
compimento - che a breve potrebbe arrivare anche in FVG.
Un'opportunità, quella della carta d'identità in due lingue, che
non prevederebbe costi aggiuntivi nel momento in cui venisse
realizzata su supporto digitale e che, a livello cartaceo, è già
realtà, anche se solo per la minoranza slovena.
Un recente decreto ministeriale - evidenzia Menis - ha esteso
questa possibilità anche alla minoranza francese, tedesca e
ladina lasciando fuori, inspiegabilmente, oltre al friulano anche
altre otto lingue tutelate dalla legge nazionale di settore, la
482 del 1999. Una norma nata oltre un decennio fa per dare
attuazione all'articolo 6 della Costituzione il cui compito è,
appunto, la tutela delle minoranze.
Di fatto, sul tema la competenza è tutta dello Stato, come ha
ricordato l'assessore De Anna nella sua risposta, tuttavia è
proprio la legge 482/99 a prevedere, per le Regioni a statuto
speciale, la possibilità di applicare le disposizioni più
favorevoli.
L'auspicio - conclude Menis - è che proprio da questo riferimento
legislativo si possa partire per risolvere un problema che,
diversamente, rischia di introdurre l'ennesima discriminazione
tra le minoranze presenti in FVG. Dopo la querelle ancora
irrisolta del declassamento del friulano da lingua a dialetto,
sarebbe davvero troppo. Perché discriminare sull'identità è la
cosa peggiore che ci sia.