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PD: Menis, pari dignità per tutte le minoranza linguistiche

27.09.2012
16:09
(ACON) Trieste, 27 set - COM/AB - Visto che le carte d'identità devono comunque essere rifatte, tanto vale rispettare la legge, che prevede che tutte le minoranze linguistiche siano trattate con pari dignità.

È la posizione del consigliere regionale del PD Paolo Menis, che ha presentato un'interrogazione sulla possibilità di prevede la versione bilingue del documento elettronico - progetto che il Governo Monti ha recentemente dichiarato di voler portare a compimento - che a breve potrebbe arrivare anche in FVG. Un'opportunità, quella della carta d'identità in due lingue, che non prevederebbe costi aggiuntivi nel momento in cui venisse realizzata su supporto digitale e che, a livello cartaceo, è già realtà, anche se solo per la minoranza slovena. Un recente decreto ministeriale - evidenzia Menis - ha esteso questa possibilità anche alla minoranza francese, tedesca e ladina lasciando fuori, inspiegabilmente, oltre al friulano anche altre otto lingue tutelate dalla legge nazionale di settore, la 482 del 1999. Una norma nata oltre un decennio fa per dare attuazione all'articolo 6 della Costituzione il cui compito è, appunto, la tutela delle minoranze. Di fatto, sul tema la competenza è tutta dello Stato, come ha ricordato l'assessore De Anna nella sua risposta, tuttavia è proprio la legge 482/99 a prevedere, per le Regioni a statuto speciale, la possibilità di applicare le disposizioni più favorevoli. L'auspicio - conclude Menis - è che proprio da questo riferimento legislativo si possa partire per risolvere un problema che, diversamente, rischia di introdurre l'ennesima discriminazione tra le minoranze presenti in FVG. Dopo la querelle ancora irrisolta del declassamento del friulano da lingua a dialetto, sarebbe davvero troppo. Perché discriminare sull'identità è la cosa peggiore che ci sia.