Citt: Alunni Barbarossa, superare le Province e rivedere il sistema
(ACON) Trieste, 27 set - COM/AB - Sull'attività condotta in
questi due mesi dalla Commissione speciale per la
razionalizzazione delle Province ritengo doveroso, prima del
giudizio sulle linee guida proposte, manifestare un sincero
apprezzamento per il metodo e la serietà con cui i lavori si sono
svolti.
Ad affermarlo è Stefano Alunni Barbarossa (Cittadini-Libertà
Civica), che riconosce come il metodo abbia condotto tutte le
forze politiche a una maggiore consapevolezza dei margini di
manovra per giungere a una riforma dell'ordinamento delle
Autonomie locali. È soprattutto per queste ragioni che non c'è
stata opposizione da parte del nostra Gruppo alla richiesta di
spostare a fine ottobre il termine per relazionare all'Aula circa
i lavori della Commissione.
Ma dubitiamo fortemente che questo slittamento possa portare a
superare la situazione di stallo in cui si trova la Commissione,
chiamata a discutere su una bozza di linee guida di riforma che
non trova l'accordo delle forze politiche.
Cittadini-Libertà Civica ha manifestato un parere contrario
sull'ipotesi emersa in Commissione di mantenere in vita le
attuali Province. Ridurne le attribuzioni, oltre che a
un'improbabile funzione onorifica, alla mera espressione di
pareri sulle materie su cui oggi ha competenza diretta e
prevedere che i suoi organi non siano più eletti direttamente dai
cittadini è francamente una soluzione non condivisibile, che pare
dettata dalla sola esigenza di non mantenere la nostra Regione
inerte di fronte alla richiesta, non sempre coerente, dello Stato
di procedere a una riforma delle Province.
La riforma dell'ordinamento locale è urgente prima di tutto per
rendere un servizio più adeguato ai cittadini della regione e
dunque non deve limitarsi alle sole Province, ma deve
necessariamente riguardare anche il ruolo della Regione.
Nell'ambito dunque di una riforma di sistema, riteniamo siano
maturate le condizioni per il superamento delle Province in
consonanza con la convinzione sempre espressa dal nostro
movimento di incardinare il governo della comunità regionale sui
Comuni e sulle forme associative degli stessi, adeguate ad
affrontare il tema del coordinamento e della programmazione degli
interventi di area vasta.