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II Comm: audizione rappresentanti sindacali Hypo Alpe Adria Bank

04.10.2012
15:23
(ACON) Trieste, 4 ott - MPB - I tagli occupazionali riguardanti i dipendenti di Hypo Alpe Adria Bank Spa nuovamente all'attenzione del Consiglio regionale con l'audizione della II Commissione (Attività produttive) delle rappresentanze sindacali di categoria (Fabi, Fiba-Cisl, Fisac-Cgil, Dircredito): un appuntamento programmato che cade all'indomani dell'incontro tra azienda e sindacati in merito al piano di ristrutturazione, e i cui risultati, definiti deludenti dalle parti sociali, sono stati terreno di base per chiedere l'intervento delle istituzioni, rappresentate non solo dalla Commissione consiliare presieduta da Federico Razzini (LN), ma anche dagli assessori Angela Brandi (Lavoro) e Federica Seganti (Attività produttive).

Sullo sfondo le precedenti audizioni: in marzo con la Commissione e in settembre con le stesse Brandi e Seganti, e la preoccupazione per i 118 esuberi annunciati dall'azienda.

Istituto di credito di proprietà austriaca, dei 526 dipendenti che aveva oggi ne conta 399 e le lettere di licenziamento per altri 118 potrebbero partire già a fine ottobre, mentre - altro dato fornito dai sindacati - tutti i 40 lavoratori a tempo determinato non sono stati confermati. Una strada che i sindacati temono non si esaurisca qui, anzi, anche se - sottolineano - l'azienda è in attivo. E a preoccupazione si aggiunge preoccupazione per il fatto che l'istituto, non essendo iscritto all'ABI, non può avviare una serie di ammortizzatori sociali.

Ma la denuncia delle parti sociali elenca anche la condizione anomala vissuta dai lavoratori all'Hypobank: qui non c'è un contratto integrativo aziendale, non si fanno accordi, e poi l'azienda è sfuggente, non vuole parlare con il sindacato che, invece, vuole siano spiegate le motivazioni industriali dei tagli fin qui operati, delle mancate conferme a tutti i lavoratori a tempo determinato e dei 118 esuberi annunciati. E che chiede di conoscere le scelte imprenditoriali di una Banca che - ecco la sottolineatura - in 25 anni ha prodotto senza rispettare le regole italiane, drenando risorse dal territorio italiano, specialmente dal Friuli Venezia Giulia. Si va verso la dismissione della partecipata italiana: c'è forse un compratore? Se non c'è, allora si sta facendo macelleria sociale in una azienda in utile - è stato detto a più riprese. Il fatto è che mancano informazioni per capire i passaggi. Senza spiegazioni si mette il sindacato di fronte a una decisione indiscussa. Per questo - unanimi le varie sigle - chiediamo una vostra iniziativa, per azzerare gli esuberi, la cui procedura - hanno fatto notare - è stata rigettata dal sindacato.

Concorde l'assessore Brandi sulla mancanza di chiarezza in merito ai percorsi aziendali, mentre evidente è la volontà di licenziare senza avvalersi degli ammortizzatori sociali. Ribadendo, per parte sua, la disponibilità a garantirli, Brandi ha confermato l'impegno assunto a settembre di prendere contatti con la sede centrale dell'Azienda, confermato dalla collega Seganti.

Stiamo continuando sulla strada individuata a settembre - ha detto l'assessore alle attività produttive - per parlare con l'azionista, poiché il management locale non ha la capacità di arrivare a un tavolo di trattativa. Abbiamo contattato l'ambasciata attraverso la quale avviare contatti con il Governo austriaco. Una prima risposta, l'individuazione nel componente del CdA Lorenzo Snaidero della figura di coordinamento per un incontro con la proprietà. Su questa strada continueremo - ha spiegato Seganti riferendo della disponibilità di Snaidero a incontrare Regione e sindacati a un tavolo comune, ma senza nascondere le difficoltà di dover interloquire con un imprenditore-gestore che risiede all'estero.

Oltre alla richiesta di chiarimenti e approfondimenti da parte dei consiglieri anche la necessità di far sentire all'Hypo Bank la presenza forte dell'istituzione regionale (Agnola-Idv) perché la Regione, di fronte a tutte le verità negoziabili, possa fare la sua parte; l'opportunità di un audizione della Commissione con la proprietà (Tesolat-UDC), condivisa da Antonaz (SA-PRC) e da Pupulin (PD), che per le relazioni internazionali connesse alla questione hanno sollecitato l'impegno del presidente della Regione; la richiesta di chiamare l'azienda un tavolo di discussione (Asquini-Gruppo Misto).

Istanze che il presidente della Commissione Razzini, in accordo con i commissari, sintetizzerà nella richiesta che sarà indirizzata direttamente al presidente Tondo affinchè eserciti tutte le pressioni necessarie a evitare che gli esuberi annunciati si traducano in licenziamenti effettivi. Parallelanente, la II Commissione convocherà la proprietà.

(immagini tv)