II Comm: audizione rappresentanti sindacali Hypo Alpe Adria Bank
(ACON) Trieste, 4 ott - MPB - I tagli occupazionali
riguardanti i dipendenti di Hypo Alpe Adria Bank Spa nuovamente
all'attenzione del Consiglio regionale con l'audizione della II
Commissione (Attività produttive) delle rappresentanze sindacali
di categoria (Fabi, Fiba-Cisl, Fisac-Cgil, Dircredito): un
appuntamento programmato che cade all'indomani dell'incontro tra
azienda e sindacati in merito al piano di ristrutturazione, e i
cui risultati, definiti deludenti dalle parti sociali, sono stati
terreno di base per chiedere l'intervento delle istituzioni,
rappresentate non solo dalla Commissione consiliare presieduta da
Federico Razzini (LN), ma anche dagli assessori Angela Brandi
(Lavoro) e Federica Seganti (Attività produttive).
Sullo sfondo le precedenti audizioni: in marzo con la Commissione
e in settembre con le stesse Brandi e Seganti, e la
preoccupazione per i 118 esuberi annunciati dall'azienda.
Istituto di credito di proprietà austriaca, dei 526 dipendenti
che aveva oggi ne conta 399 e le lettere di licenziamento per
altri 118 potrebbero partire già a fine ottobre, mentre - altro
dato fornito dai sindacati - tutti i 40 lavoratori a tempo
determinato non sono stati confermati. Una strada che i sindacati
temono non si esaurisca qui, anzi, anche se - sottolineano -
l'azienda è in attivo. E a preoccupazione si aggiunge
preoccupazione per il fatto che l'istituto, non essendo iscritto
all'ABI, non può avviare una serie di ammortizzatori sociali.
Ma la denuncia delle parti sociali elenca anche la condizione
anomala vissuta dai lavoratori all'Hypobank: qui non c'è un
contratto integrativo aziendale, non si fanno accordi, e poi
l'azienda è sfuggente, non vuole parlare con il sindacato che,
invece, vuole siano spiegate le motivazioni industriali dei tagli
fin qui operati, delle mancate conferme a tutti i lavoratori a
tempo determinato e dei 118 esuberi annunciati. E che chiede di
conoscere le scelte imprenditoriali di una Banca che - ecco la
sottolineatura - in 25 anni ha prodotto senza rispettare le
regole italiane, drenando risorse dal territorio italiano,
specialmente dal Friuli Venezia Giulia. Si va verso la
dismissione della partecipata italiana: c'è forse un compratore?
Se non c'è, allora si sta facendo macelleria sociale in una
azienda in utile - è stato detto a più riprese. Il fatto è che
mancano informazioni per capire i passaggi. Senza spiegazioni si
mette il sindacato di fronte a una decisione indiscussa. Per
questo - unanimi le varie sigle - chiediamo una vostra
iniziativa, per azzerare gli esuberi, la cui procedura - hanno
fatto notare - è stata rigettata dal sindacato.
Concorde l'assessore Brandi sulla mancanza di chiarezza in merito
ai percorsi aziendali, mentre evidente è la volontà di licenziare
senza avvalersi degli ammortizzatori sociali. Ribadendo, per
parte sua, la disponibilità a garantirli, Brandi ha confermato
l'impegno assunto a settembre di prendere contatti con la sede
centrale dell'Azienda, confermato dalla collega Seganti.
Stiamo continuando sulla strada individuata a settembre - ha
detto l'assessore alle attività produttive - per parlare con
l'azionista, poiché il management locale non ha la capacità di
arrivare a un tavolo di trattativa. Abbiamo contattato
l'ambasciata attraverso la quale avviare contatti con il Governo
austriaco. Una prima risposta, l'individuazione nel componente
del CdA Lorenzo Snaidero della figura di coordinamento per un
incontro con la proprietà. Su questa strada continueremo - ha
spiegato Seganti riferendo della disponibilità di Snaidero a
incontrare Regione e sindacati a un tavolo comune, ma senza
nascondere le difficoltà di dover interloquire con un
imprenditore-gestore che risiede all'estero.
Oltre alla richiesta di chiarimenti e approfondimenti da parte
dei consiglieri anche la necessità di far sentire all'Hypo Bank
la presenza forte dell'istituzione regionale (Agnola-Idv) perché
la Regione, di fronte a tutte le verità negoziabili, possa fare
la sua parte; l'opportunità di un audizione della Commissione con
la proprietà (Tesolat-UDC), condivisa da Antonaz (SA-PRC) e da
Pupulin (PD), che per le relazioni internazionali connesse alla
questione hanno sollecitato l'impegno del presidente della
Regione; la richiesta di chiamare l'azienda un tavolo di
discussione (Asquini-Gruppo Misto).
Istanze che il presidente della Commissione Razzini, in accordo
con i commissari, sintetizzerà nella richiesta che sarà
indirizzata direttamente al presidente Tondo affinchè eserciti
tutte le pressioni necessarie a evitare che gli esuberi
annunciati si traducano in licenziamenti effettivi.
Parallelanente, la II Commissione convocherà la proprietà.
(immagini tv)